Il momento magico dei New York Cosmos sembra essere finito il 1 Luglio alla Red Bull Arena, casa dei rivali cittadini New York Red Bulls, i quali memori della figuraccia dell'anno prima hanno schierato la formazione titolare e sono entrati in campo motivati vista l'importanza della partita non sono a livello di avanzamento in Us Open Cup ma soprattutto a livello emotivo e morale visto che tra le altre cose i Cosmos avevano eliminato ai rigori i parvenu dello sceicco Mansour, vale a dire il New York City F.C. sul quale non è necessario dilungarsi.
Tra le altre cose i Red Bulls hanno affrontato e sbaragliato sia il NYCFC che i Cosmos, guadagnandosi gli onori di squadra più forte della città contro ogni pronostico, proprio vero che tra i due litiganti il terzo gode, come recita un detto popolare. I Red Bulls si trovavano in un momento cruciale della stagione mentre i Cosmos stavano godendosi la pausa estiva e gloriandosi dell'impresa dell'eliminazione degli odiati cugini del Manchester Light, e forse memori della scoppola inflitta lo scorso anno ai tori rossi e reputando la squadra rivale più indebolita rispetto lo scorso anno almeno sulla carta hanno forse preso sottogamba la partita o semplicemente si sono trovati fisicamente meno preparati rispetto ai Red Bulls e in più contavano molto sul rientro a centrocampo della stella ibero-brasiliana Marcos Senna.
La squadra di casa parte subito con l'acceleratore ed al 5' minuto passa subito in vantaggio con l'italo-americano Sal Zizzo, ma i Cosmos non si danno per vinti ed al 16' Mkosana è bravo ad approfittare di un errore della difesa e riporta il risultato in parità, ma i Red Bulls al 42' passano ancora in vantaggio grazie ad una rete di Anatole Abang, e pochi minuti dopo l'arbitro fischia la fine del primo tempo. La partita fino a quel momento è stata abbastanza equilibrata e nel secondo tempo i Cosmos fanno entrare in campo Raul che sbaglia di poco il goal del pareggio a pochi minuti dopo l'inizio del secondo tempo, ma da quel momento in poi i Red Bulls prendono saldamente in mano il controllo della partita vincendo quasi tutti i contrasti contro un centrocampo dei Cosmos che di colpo sembra essersi perso e con Marcos Senna quasi assente.
I tori rossi ingranano la quinta e si presentano sempre più spesso e pericolosamente davanti alla difesa dei Cosmos che fa quello che può ma che non ha molti mezzi per fermare la valanga biancorossa e al 54' minuto per via di un fallo in area del rude difensore Hunter Gorskie la squadra di casa guadagna un rigore che trasforma con Sasha Kljestan. I Cosmos meno di dieci minuti dopo hanno un'altra occasione per accorciare il passivo ma Raul prima e Mkosana poi centrano il palo, e questa sequenza incarna in pieno la giornata no dei ragazzi allenati da Savarese.
La partita continua con continui attacchi da parte della squadra di casa ed i Cosmos costretti a giocare di rimessa rendendosi raramente pericolosi, una di queste poche occasioni è la punizione di Marcos Senna quando mancano circa quindici minuti alla fine della partita salvata da una parata magistrale del portiere dei tori rossi, e allo scadere un altro italo americano che tra le altre cose era stato dato vicino ai Cosmos lo scorso inverno fissa il risultato su un perentorio 4-1. L'avventura dei ragazzi di Savarese come lo scorso anno termina agli ottavi di finale e le ambizioni di vittoria della prestigiosa Us Open Cup e consequenziale partecipazione alla Champions' League nordamericana sono rimandate al prossimo anno, mentre i Red Bulls affronteranno in casa i Philadelphia Union ai quarti. Certamente i derby sono sempre partite speciali ed i Cosmos hanno avuto le loro occasioni ma un 4-1 lascia spazio a poche recriminazioni. I fattori di questa sconfitta possono essere svariati e molteplici e certamente la sfortuna è una di questi ma forse i Cosmos avrebbero dovuto prendere meno sottogamba l'impegno e cercare di capire perché il centrocampo, che di fatto è il gioiello della squadra si è liquefatto come neve al sole e nel secondo tempo ha praticamente perso ogni contrasto contro i Red Bulls, sembrava quasi che nel secondo tempo fossero scesi in campo i Long Island Rough Riders, altra squadra minore della grande mela.
Al via la NASL Fall Season
Medicate le ferite i Cosmos sono scesi in campo per l'esordio casalingo in Fall Season contro gli Indy Eleven (nella foto, Sebastian Guenzatti), che sembrano realmente la bestia nera dei ragazzi in casacca verde. Nonostante il dominio dei Cosmos la squadra avversaria è passata in vantaggio al 26' del primo tempo grazie a un goal di Wojciech Wojcik. I Cosmos non si perdono d'animo e nei minuti successivi Stokkelien, Senna e Mulligan si presentano davanti al portiere Kristian Nicht ma senza riuscire a trovare il goal. Comincia il secondo tempo e Stojkov si presenta davanti alla porta dei Cosmos, Restrepo entra per Fernandes, gli Indy Eleven prendono in mano il controllo anche se per breve tempo, al 69' Bover entra per Stokkelien, il nervosismo in campo aumenta e nel giro di pochi minuti sia Danny Szetela che Stojkov vengono ammoniti. Al 76' entra in campo Raul e due minuti dopo Restrepo riporta il risultato in parità e da quel momento i Cosmos assaltano letteralmente la porta degli Indy Eleven ma Kristian Nicht riesce a salvare la partita, Restrepo si presenta ancora in area all' 83' pochi minuti dopo ci provano senza fortuna Marcos Senna e Ruben Bover, al 90' Cory Miller fa in tempo a farsi ammonire e la partita termina poco dopo. Sicuramente un pareggio in casa contro gli Indy Eleven non è il modo migliore per cominciare la Fall Season, ma lo scorso anno andò molto peggio, sconfitta casalinga contro i futuri vincitori del titolo Nasl San Antonio Scorpions, ma oggi come allora ci si chiede ancora una volta perché il pubblico di Long Island è così apatico riguardo i New York Cosmos
Pubblico in calo
Quest'anno un pubblico così basso si era registrato solamente il giorno dopo il derby tra Red Bulls e NYCFC e in ogni caso ci si aspettava un caloroso bentornato da parte dei tifosi ai propri beniamini vista la vittoria del titolo primaverile e la bella avventura in Us Open Cup nonostante l'epilogo amaro, e davanti a questi numeri così striminziti ci si chiede se sia veramente il caso di proseguire con il voler costruire il nuovo stadio a Belmont o emigrare altrove ove i Cosmos tra le altre cose sono stati richiesti da figure istituzionali quali Mike Spano, sindaco di Yonkers, cittadina sita nello stato di New York, ma anche a Brooklin, dove il presidente locale ha espressamente rivelato il suo interesse per i Cosmos e fatto trapelare che a Brooklin ci sarebbe lo spazio per costruire un soccer specific stadium. A questo si aggiunge il silenzio snervante delle autorità locali ed i comitati del no con le loro ridicole motivazioni dettate solo dalla paura del cambiamento senza tenere contro del rilancio dell'area, del consequenziale apprezzamento degli immobili e dei posti di lavoro che il nuovo stadio e l'indotto porterebbero senza contare il potenziamento della stazione locale e tutto questo senza levare un centesimo dalla tasca dei contribuenti locali.
A fronte di medie così anemiche nonostante un prodotto certamente di qualità ma che rappresenta tra le altre cose l'anima calcistica di New York quando non dell'America intera, perché non dimentichiamoci che l'interesse degli americani verso il soccer cominciò proprio grazie ai Cosmos, ed anche nel presente la squadra, tornata a giocare dopo un sonno durato quasi trent'anni è tornata a vincere in una lega in espansione che nonostante i tentativi della MLS e della consociata USL di stritolarla in una morsa è riuscita comunque ad aumentare il numero delle squadre, da appena sette nella spring season 2013 alle tredici della prossima stagione tra cui la nuova squadra di Miami laddove la MLS non è riuscita a tornare nonostante la figura di David Beckham come testimonial. Certamente non è facile eccellere ma anche solo sopravvivere in un mercato saturo come quello di New York, ma viene spontaneo chiedersi se gli abitanti di Long Island meritino o meno i Cosmos, perché il tutto esaurito all'esordio, le buone ed in alcuni casi ottime affluenze come quella durante la chiusura della Spring Season contro Jacksonville e lo scontro in Us Open Cup contro il New York City F.C. fanno pensare ad una comunità non seriamente intenzionata a supportare i Cosmos composta prevalentemente non da appassionati bensì da tifosotti occasionali pronti ad abbandonare la nave al minimo segno di cedimento.
Certamente un nuovo stadio da 25000 posti vorrebbe dire maggiori entrate e quindi la possibilità di scritturare le migliori stelle internazionali anche se magari avanti con l'età e americani titolari in MLS fino all'anno prima ma è questo il pubblico di cui hanno bisogno i Cosmos? E' questo quello che cerca la Nasl?. L'errore di attirare il cosiddetto casual fan è stato già commesso sia dalla prima NASL che dalla MLS nei primi anni di vita, e di questo dovrebbero farne tesoro sia la nuova Nasl in generale che i Cosmos, i quali vista la saturazione del mercato locale per i motivi che già conosciamo che per la particolarità della città di New York, capitale mondiale dell'intrattenimento sia dal punto di vista dei pro sports che per tutto il resto.
Ci si chiede ancora una volta cosa stia facendo l'ufficio marketing della squadra di proprietà della Sela Sport per costruire dalle fondamenta una comunità di tifosi appassionata e numerosa che garantisca sempre anche durante il derby tra Red Bulls e NYCFC ma anche partite chiave di NBA, NFL, NHL e MLB almeno 5000 spettatori tra le mura (per ora) dell'Hofstra Stadium.
Roma non venne costruita in un solo giorno ma ci auguriamo che queste medie anemiche siano presto solo un brutto ricordo o che avvengano in rari casi, se così non fosse verrebbe spontaneo chiedersi se non sia veramente il caso di lasciare Long Island e trasferirsi altrove, magari dividendo il campo coi Cyclones, team di baseball del borgo di Brooklin, in attesa di costruire lì il proprio stadio.
Tornando al calcio giocato si spera che i Cosmos dopo la brutta sconfitta in New Jersey tornino a essere la squadra vista durante la Spring Season e portino a casa un altro soccer bowl vinto stavolta tra le mura amiche. Da New York per ora è tutto
THIS IS COSMOS COUNTRY
Ritiratosi dal mondo del basket qualche mese fa, con 41 anni e due titoli da MVP alle spalle, Steve Nash è pronto a tornare in campo.
Ma la novità è che è pronto a farlo nel calcio. Sul sito ufficiale della NPSL, Division IV del soccer USA in cui milita la squadra riserve dei New York Cosmos, è apparso nella lista giocatori di questi ultimi proprio il nome di Nash.
Il giocatore si è allenato con i New York Cosmos B nelle ultime settimane, e c'è la possibilità che lo si possa vedere in campo domenica contro i Rhode Island Reds al Mitchel Field di Uniondale, secondo quanto scrive il NY Daily News.
Il due volte MVP della NBA è da sempre un appassionato di calcio (due estati fa si è anche allenato con l'Inter a NY) , e ogni anno organizza una partitella con campioni di sport diversi denominato Showdown in Chinatown. Suo fratello Martin Nash è un ex nazionale canadese che in passato ha militato anche coi Vancouver Whitecaps (di cui Steve è co-proprietario) ed oggi allena l'Ottawa Fury della NASL.
I New York Cosmos B sono attualmente imbattuti in NPSL (8 vittorie e un pari).
[caption id="attachment_14057" align="alignnone" width="594"] Steve Nash, John McEnroe, Aurelio Silva[/caption]
Il momento di grazia dei New York Cosmos sembra essere ben lungi dal finire, e dopo aver sbaragliato per 3-0 la modesta compagine dei Jersey Express in U.S. Open Cup il 27 maggio sono usciti indenni dal difficile campo dell' N.S.C. Stadium nel Minnesota contro una delle concorrenti al titolo Nasl più temute, i Minnesota United di Miguel Ibarra ora passato in forza al Leon, squadra storica della Liga MX, ma questa è un'altra storia.
Lo stadio dello United era gremito in ogni ordine di posti da appassionati tifosi della squadra locale speranzosi di poter vedere il team del Minnesota, che passerà in MLS nel 2018, battere i New York Cosmos ma le loro speranze maturate grazie ad un goal di Pablo Campos all' 8' minuto del primo tempo hanno subito allo scadere una doccia gelata nello stile oramai tipico dei Cosmos della gestione Savarese, sempre pericolosi in zona Cesarini. Ed è stato così che al 90', dopo una partita che aveva visto le due squadre equvalersi è arrivato il goal dello spagnolo Raul, ex stella del Real Madrid che non ha certo bisogno di presentazioni. Il match avrebbe potuto finire meglio per i Cosmos se il tiro di Guenzatti al 93' fosse finito in rete ma tanto è bastato a New York per poter mantenere il suo primato ed avvicinarsi al trofeo primaverile che da diritto ad un posto nei play-off per il Soccer Bowl dopo la fine della regular season.
Sebbene lo Spring Championship sia da considerare un trofeo minore visto l'esiguo numero di partite disputate, appena una decina, sulla carta ha lo stesso valore del più lungo e difficile Fall Championship, e per i ragazzi di Savarese vale il detto chi ben comincia è a metà dell'opera, ma vedremo se ora i Cosmos durante la stagione estiva rimarranno la volpe da cacciare oppure soffriranno della sindrome del gatto grasso come accadde agli Atlanta Silverbacks nel 2013 poi battuti dagli stessi Cosmos in finale. Considerando la fame di trofei che normalmente accompagna i Cosmos odierni, preceduti dalla loro fama e schiacciati in una seconda divisione con ambizioni di crescita e per giunta in una città dove esistono non uno ma addirittura due sodalizi MLS, la squadra di Raul e Marcos Senna, - che ha ufficialmente dichiarato dopo aver rinnovato il contratto per la Fall Season 2015 il suo ritiro dal calcio giocato al termine del campionato 2015 – farà di tutto per conquistare sia il campionato estivo che la Woosnam Cup, equivalente del Supporters Shield della MLS e che porta il nome del commissioner storico della prima NASL Phil Woosnam, già giocatore ed allenatore degli Atlanta Chiefs scomparso pochi anni fa. Sicuramente un'affermazione dei Cosmos nel panorama calcistico della grande mela procurerebbe non pochi mal di pancia sia alla MLS che ai due sodalizi della città, New York Red Bulls e New York City F.C. i quali stanno entrambi stentando anche se per i primi sembra trattarsi di una battuta d'arresto temporanea mentre per gli altri è sicuramente dovuto ai problemi d'assestamento visto che la squadra è al suo primo anno di vita in un campionato che è cresciuto a dismisura a livello di competitività negli ultimi anni.
Tornando a parlare di calcio giocato i New York Cosmos hanno rispettato il turno di riposo durante la penultima giornata del campionato primaverile, però il 2 Giugno si è svolta nella capitale cubana la storica amichevole tra la nazionale cubana e la punta di diamante della Nasl, partita che ha un significato che trascende di molto lo sport ed ha grandi significati politici ed economici, in quanto sancisce il disgelo tra gli Usa e l'ex nemico isolano, un evento che ha ricevuto una copertura mediatica mondiale così che il nome dei Cosmos tornasse agli antichi fasti della Warner Bros e finisse ancora su tutti i giornali americani ed internazionali ripercorrendo la politica diplomatica dell'ex presidente Clive Toye, che grazie alla sua lungimiranza portò nel '77 i Cosmos in Cina e progettò l'amichevole con la nazionale cubana, ma venendo estromesso dalla squadra assieme all'allenatore Gordon Bradley per volere di Chinaglia, divenuto nel frattempo il beniamino del patron Steve Ross, riuscì comunque a portare una squadra americana, ovvero i defunti Chicago Sting (anche se si vocifera di un loro possibile ritorno nella Nasl – ndr - ) dei quali era nel frattempo divenuto presidente nel 1978.
Al tempo l'amichevole tra Cuba e Chicago Sting sebbene venga ricordata negli annali del soccer Usa fu presa in considerazione solo da qualche giornale locale, e complice la guerra fredda di allora passò quasi in sordina, ma ora il clima è cambiato sia sportivamente che politicamente, la guerra fredda è finita da tempo, le relazioni tra Usa e il regime cubano, già profondamente riformato dalla politica di Raul Castro, vanno a normalizzarsi per la gioia degli esuli cubani di Little Havana a Miami e qualche lacrima per i politicanti soprattutto repubblicani che non potranno più usare la questione cubana e quindi sfruttare a loro favore il bacino elettorale cubano presente a Miami e un po in tutto lo stato della Florida.
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I Cosmos, grazie anche alla presenza del presidente onorario Pélé sono stati accolti sull'isola ribelle come degli eroi e nonostante la pioggia torrenziale ben 18000 persone si sono presentate allo stadio Pedro Marrero, interamente tappezzato di immagini del Che Guevara, guerrigliero ed eroe nazionale sebbene di origine argentina. Tornando a parlare di calcio, mentre i Chicago Sting di allora dovettero soccombere per 2-0, vittoria sfruttata moltissimo al tempo dal dittatore Fidel Castro, gli attuali New York Cosmos si sono imposti per 4-1, con goal della bandiera per la nazionale di casa segnato nel secondo tempo. E' anche da dire che i cubani impazziscono per il baseball ma anche il futébol è in larga ascesa.
Molta gente sugli spalti era accorsa per vedere Raul e Marcos Senna che purtroppo per via di problemi fisici non ha giocato ma lo spagnolo già stella del Real Madrid pur non segnando ha confezionato gli assist per i goal di Mkosana e Guenzatti, mentre le altre due reti sono state marcate da Chirishian e ancora una volta l'africano Mkosana forse la più piacevole sorpresa insieme a Leo Fernandes, acquisti passati quasi in sordina per via dell'arrivo della stella Raul Gonzales Blanco. Oltre al risultato nettamente favorevole ai newyorkesi tutte le più importanti testate giornalistiche e network televisivi internazionali hanno dato ampio risalto alla notizia terminando quell'oblio dei Cosmos da parte dei media iniziato durante la stagione 2014, interrotto sporadicamente davanti a notizie impossibili da tralasciare prima su tutte l'arrivo di Raul a New York accolto però da alcuni giornali con titoli sarcastici quali “Ma Raul sa che i Cosmos giocano nella Nasl e non nella MLS?”.
Ora nessuno potrà ignorare l'esistenza dei redivivi Cosmos che tra le altre cose hanno portato sul loro volo come ospite d'onore il popolare cestista dei New York Knicks Carmelo Antony, nativo di Brooklin ma portoricano per metà, il quale ha annunciato la prossima apertura di una franchigia nella terra dove ebbe i natali la madre e dove fino a pochi anni fa militavano i Puerto Rico Islanders, creando una nuova squadra denominata Puerto Rico F.C. (ma basta scimmiottare i nomi europei!) che dovrebbe cominciare a muovere i primi passi già durante il prossimo campionato, rendendo ancora più credibile la Nasl. Alla lega originaria omonima e a Clive Toye va il nostro pensiero con due massime di saggezza popolare, ovverosia il tempo è galantuomo e Dio non paga il sabato.
Tornando a parlare di regular season la partita conclusiva contro gli esordienti Jacksonville Armada dell'ex Jemal Johnson, il risultato finale è stato uno spettacolare 3-3 anche se in parte favorito da errori della difesa e dei portieri di ambo le squadre ma ciò non ha impedito che i 7353 spettatori presenti all'Hofstra Stadium potessero assistere, oltre a una partita comunque spettacolare, al conseguimento del titolo primaverile da parte dei Cosmos. Per la cronaca le danze si sono aperte dopo sei soli minuti con Raul bravo a sfruttare la posizione fuori dal pali del portiere Miguel Gallardo anche se la rete non è stata attribuita al fuoriclasse spagnolo ma catalogata come autorete del portiere degli Armada. Venti minuti dopo è il turno del centrocampista Hagop Chirishan su assist dell'ex nazionale Usa ed ex Brescia Dennis Szetela. Il risultato del primo tempo si chiude sul 2-0 per la squadra di casa ma gli Armada non si danno per vinti e una doppietta di Pascal Millien, rispettivamente al 59' e al 73' per via di un colossale malinteso della difesa gela l'Hofstra Stadium. Ai Cosmos basterebbe un pareggio ma gli Armada si presentano più volte pericolosamente davanti alla porta difesa da Jimmy Maurer, e lo spettro della scorsa stagione sembra ripresentarsi tra gli umori dei tifosi, ma all' 86' il neo entrato David Diosa, subentrato a Raul confeziona l'assist per Luckymore Mkosana il quale riporta i Cosmos in vantaggio ma la festa del goal non è ancora finita perché dopo tre soli minuti un assist del solito Pascal Millien manda in goal Joseph Toby. La tensione non è ancora finita perché un minuto dopo Jaime Castrillon si presenta ancora davanti alla porta dei Cosmos ma il suo tiro viene parato da Jimmy Maurer.
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Il triplice fischio libera la squadra di Savarese e i propri tifosi dalla paura di perdere in casa e vedersi così sfilare il titolo dai Tampa Bay Rowdies, rivali storici, e trasforma la giornata in festa con un occhio all'imminente e più impegnativa Fall Season, al brasiliano naturalizzato iberico Marcos Senna alla sua ultima stagione ma soprattutto alla sfida in Us Open Cup vinta ai rigori per 4-3 grazie anche alle parate di Jimmy Maurer dopo i tempi supplementari contro la nuova franchigia di proprietà dello sceicco Mansour, vale a dire il New York City F.C. chiamato sprezzantemente dai detrattori Manchester Light. Dopo un avvio stentato dovuto all'assestamento la squadra sembrava in netta ripresa e le due vittorie consecutive, la prima in trasferta contro i Philadelphia Union e l'ultima in casa contro i Montreal Impact lo testimoniano ampiamente anche se per ora occupano ancora il basamento della Eastern Conference alla pari con Montreal e Chicago.
Due vittorie consecutive sono comunque ossigeno per New York ma bisognerà poi vedere se si tratta solo di un fuoco di paglia vista la modestia degli avversari o se Jason Kreis ha saputo trasformare il New York City nella macchina da guerra e goal che tutti si aspettavano. In ogni caso Villa e soci sapevano che la sfida in Us Open Cup contro i Cosmos non era per nulla da prendere sotto gamba per varie motivazioni e sono scesi in campo motivati passando anche in vantaggio per due reti a zero salvo poi essere recuperati sul finale e battuti alla lotteria dei rigori. L'organico dei Cosmos potrebbe tranquillamente ben figurare in MLS, la Us Open Cup è l'unica possibilità per la franchigia Nasl di realizzare i propri ambiziosi piani di partecipare alla Concacaf Champions' League potendosi così finalmente cimentare in competizioni internazionali ufficiali e non solo amichevoli di lusso, in più in questo derby più che mai si è concretizzata sia la lotta interna tra la MLS e la Nasl che la supremazia calcistica a livello cittadino in un derby che si preannunciava infuocato quanto uno scontro quasi ideologico, la guerra tra le due leghe, il primato newyorkese, la tradizione dei Cosmos finalmente non più solo storia contro la squadra satellite del Manchester City, vista da molti come una squadra di plastica.
In più è proprio il New York City F.C. che ha scippato il posto in MLS ai Cosmos, anche se è da dire che la colpa è in parte di Don Garber, il quale essendo strenuo sostenitore del modello MLS basato su entità unica e stretto salary cap non poteva certo vedere di buon occhio la squadra che nella storia americana ha rappresentato l'antitesi di tutto ciò, ma una parte della colpa è anche di Seamus O' Brien, attuale presidente della squadra storica newyorkese di proprietà degli arabi della Sela Sport, il quale non ha voluto accettare di dividere i proventi dello storico marchio dei Cosmos con la MLS. Per queste ragioni l'imminente stracittadina si prevedeva molto più combattuta ed infuocata del passato derby contro i New York Red Bulls, tranciati per 3-0 tra le mura amiche dell'Hofstra Stadium, ma se in quell'occasione lo scontro tra le due squadre poteva essere catalogato semplicemente come rivalità sportiva questa volta la partita ha avuto molto più l'aria di una guerra calcistica.
La squadra di Kreis sapeva bene che i Cosmos avrebbero col sangue agli occhi e che una brutta figura da parte del suo City sarebbe stato un pessimo ritorno di immagine ed una gogna mediatica ed una brutta figura difficilmente cancellabile. In più i Cosmos hanno sfruttato al meglio il vantaggio del fattore campo e sebbene gli sportivi di Long Island siano stati spesso dipinti come apatici per qualsiasi sport eccetto il baseball questo scontro tra titani e due modi differenti di intendere il soccer a New York è stato recepito come un grande evento che ha quasi generato il tutto esaurito sugli spalti con oltre 11000 spettatori. Lo scorso anno, con i Cosmos in difficoltà in classifica e l'emorragia di presenze allo stadio rispetto l'anno precedente, ben 9000 tifosi accorsero al derby tra la squadra di Savarese ed i Red Bulls. La vittoria dello Spring Championship e la vetrina internazionale a Cuba ha sicuramente contribuito ad incrementare il numero di persone che si sono presentate alla partita.
Infine i Cosmos hanno prevalso sul Manchester Light, risultato sul quale ogni previsione sarebbe stata azzardata, e i New York Red Bulls hanno avuto facilmente la meglio sugli Atlanta Silverbacks, di certo non una compagine Nasl di punta, per cui si prospetta un altro infuocato derby cittadino, ma lasciando stare il futuro la sfida tra Cosmos e City sicuramente ha dato lustro ad una delle competizioni più antiche al mondo ma che viene troppo spesso ancora snobbata. Forse perché per decenni il torneo è stato esclusivo appannaggio delle squadre amatoriali e dilettantistiche, addirittura la NASL snobbò completamente la competizione. Una ragione più recente riguardo alla scarsa copertura mediatica della coppa è perché la gestione del torneo non è in mano alla Soccer United Marketing, macchina organizzativa della MLS creata durante la gestione Garber al fine di promuovere sia la MLS che altri appuntamenti internazionali creati ad hoc, ma è gestita direttamente dalla U.S.S.F., la federcalcio a stelle e strisce che sebbene migliorata esponenzialmente rispetto al passato non è mai stata un esempio di organizzazione ed è stata per decenni più un freno allo sviluppo del soccer che altro.
Nel 1995 la competizione ha finalmente visto il rientro dopo gli anni d'oro del soccer Usa, terminati con la partecipazione ai mondiali del 1930, di squadre professionistiche allora appartenenti alla A.P.S.L. , ma da quando l'anno seguente cominciò ad esistere la MLS soltanto una volta il trofeo è stato vinto da una compagine di una lega inferiore, accadde nel 1998 e a strappare la coppa di mano ai Colorado Rapids furono i Rochester Ragin' Rhinos, al tempo appartenenti alla A-League. In quegli anni la competizione, sponsorizzata dalla American Airlines, non offriva nessun lasciapassare per l'allora Champions' Cup ma ora con la possibilità di riscattare un'annata infausta e di potersi scontrare contro le temibili compagini messicane e costaricensi tra le altre qualcosa sta cambiando e le masse oceaniche viste negli anni recenti a Seattle e Kansas City ne sono un esempio.
Tornando a parlare del derby cittadino i New York City F.C. nonostante un prevalente possesso di palla da parte dei Cosmos e due tiri nello specchio della porta del City da parte di Raul e Guenzatti sono passati in vantaggio grazie al goal di Kwadwo Poku, ex Atlanta Silverbacks al 24'. La partita vede ancora il possesso di palla dei Cosmos che però non si concretizza in rete e l'ammonizione di Hunter Gorskie pochi minuti prima della fine del primo tempo.
Il secondo tempo vede ancora i Cosmos rendersi pericolosi davanti alla porta del City ma è ancora la squadra satellite del più celebre Manchester City ad andare in goal, segnando il raddoppio ancora con Kwadwo Poku al 57'. I Cosmos non si perdono d'animo e continuano ad attaccare ma la svolta della partita arriva al 63' quando Savarese sostituisce Guenzatti con Fernandes che lo ripaga con un goal appena due minuti dopo. Fino a dieci minuti prima della fine del secondo tempo sono i Cosmos ad attaccare ma nel finale il City si rende più volte pericoloso costringendo Jimmy Maurer a non pochi interventi, ma i Cosmos sono come al solito pericolosissimi in zona Cesarini, e Lukymore Mkosana grazie ad un assist di Hunter Freeman riporta allo scadere il risultato in parità prorogando il verdetto ai tempi supplementari.
Al 98' il City getta alle ortiche un'occasione d'oro per archiviare la pratica con il rigore assegnato a Pablo Alvarez che si schianta sulla traversa. Dopo vari capovolgimenti di fronte ed un finale un po acceso dove vengono ammoniti Ned Grabavoy per il City e Ayoze e Freeman per i Cosmos comincia la lotteria dei rigori. Al goal di Wingert risponde Stokkelien e all'errore di Grabavoy replica allo stesso modo Freeman. Con il goal di Ballouchy e l'errore di Fernandes le cose sembrano mettersi male per i Cosmos, appesi a un filo e tenuti in vita da Mkosana che replica alla marcatura di Mix Dikserud, ma quando il de profundis sta per essere intonato accade il colpo di scena, Jimmy Maurer para un rigore a Patrick Mullins riaprendo così i giochi.
Lo scozzese Adam Moffat va a segno per i Cosmos e Jimmy Maurer ancora una volta fa saracinesca impedendo la marcatura a Shay Facey, ed è Hunter Gorskie a regalare il passaggio del turno alla franchigia Nasl. Non è stata una partita facile ma un match allo stesso tempo spettacolare e muscolare, e per i Cosmos il sogno continua e per via del sorteggio il 1 Luglio saranno presenti per la prima volta nella loro storia alla Red Bull Arena, la casa dei cugini Red Bulls già affrontati la scorsa stagione, ma i paragoni con lo scorso anno non hanno molta importanza.
I Red Bulls avranno questa volta il fattore campo dalla loro, e complice la figuraccia rimediata lo scorso anno questa volta giocheranno sicuramente con molto più impegno. Le carte a favore dei New York Cosmos saranno il fatto che in quel periodo i Red Bulls saranno in un punto cruciale dell'anno nel quale dovranno giocare molte partite in pochi giorni e con le rose limitate imposte dagli stretti vincoli della MLS questo potrebbe diventare un problema, mentre i Cosmos saranno molto più riposati complice la pausa del campionato Nasl, in più per allora la squadra di Savarese potrà schierare ancora in campo la stella Marcos Senna, ma come per tutti i derby che si rispettino ogni previsione lascia il tempo che trova, da New York per ora è tutto
THIS IS COSMOS CONTRY
Ieri notte sotto andate in scena varie partite della US Open Cup, 4° turno. Le altre si giocheranno oggi negli USA.
I Portland Timbers nel derby della Cascadia si sono liberati dei Seattle Sounders ai supplementari con i Sounders rimasti addirittura in 7. 1-3 siglato da Valeri, Wallace e Urruti, nei 90' il match era sull'1-1 (goal di Martins e Valeri).
Essenzialmente nessuna sorpresa, anche se i Rochester Rhinos e i Sacramento Republic hanno portato fino ai rigori Philadelphia Union e San Jose Earthquakes, ma le squadre della MLS l'hanno spuntata. Buonissimo, comunque, il lavoro della USL Pro che, come vi abbiamo raccontato, nel turno precedente ha rifilato un 7-0 complessivo alla NASL. Chicago ha trionfato solo ai supplementari contro Louisville, firma di Amarikwa. Invece il goal al 70' di Zusi ha consegnato il passaggio del turno allo Sporting Kansas City contro St. Louis.
Facile 3-0 dei New York Red Bulls all'Atlanta Silverbacks con Sam, Zubar e Davis. Facile anche per Dallas che con un poker supera il turno ai danni dell'Oklahoma (2 Texeira, 2 Barrios). Poker anche per i Colorado Rapids sui Colorado Spring Switchbacks, Serna sugli scudi con 2 reti, le altre portano i nomi di Badji e Greenspan.
Si sono battuti i Seattle Sounders 2 contro il Real Salt Lake. Ne è uscito un 2-1 per la squadra dello Utah dopo il vantaggio iniziale dei Sounders 2.
Programma di oggi
Partita senza storia in campo per i New York Cosmos, che hanno dominato Cuba per 4-1 in un match invece di per sé pieno di storia essendo il primo per un club USA su territorio cubano dal 1978 e giocato per festeggiare la fine delle nazioni americane verso Cuba con tanto di "Stars & Stripes" suonato e bandiera in mezzo al campo,(a Washington si è parlato addirittura di "soccer diplomacy", in memoria della "diplomazia del ping pong" con la Cina negli anni Settanta).
Calcisticamente parlando la Nazionale cubana è stata estremamente deludente, prendendone quattro da quello che comunque è un club di seconda divisione negli Stati Uniti - i Cosmos militano infatti nella North American Soccer League - andato in gol due volte con Lucky Mkosana e poi con Sebastian Guenzatti e Hagop Chirishian. Per Cuba, assente dai Mondiali dal lontano 1938, è andato in rete Andy Vaquero nel sesto minuto di recupero. E' invece rimasto a secco l'ex capitano del Real Madrid e della Nazionale spagnola, Raul.
Peccato per i molti posti vuoti allo stadio nelle parti scoperte dello stadio"Pedro Marrero" (28.000 posti), dovuti alla tanta pioggia scesa su Cuba. I presenti hanno però festeggiato Pelé, presente in tribuna Cosmos e alla sua prima visita a Cuba. "Pele! Pele! Pele!" cantavano in onore di O'Rey, accompagnato dalla stella NBA Carmelo Anthony, che pare sia interessato a rilanciare nella NASL la franchigia dei Puerto Rico Islanders. I tifosi cubani hanno quindi acclamato i giocatori sin dal riscaldamento.
[caption id="attachment_13613" align="aligncenter" width="644"] Brazilian football great Pele waves before a soccer game between Cuba's national team and New York Cosmos team in Havana June 2, 2015. REUTERS/Enrique de la Osa[/caption]
Pur rimanendo il baseball lo sport nazionale, il calcio a Cuba è però in crescita esponenziale, come dimostrato dalla sempre maggior diffusione sia dei campi di calcio che delle magliette di Real Madrid e Barcellona.
"Voglio che Cuba vinca, ma sono venuto per vedere Raul, il mitico numero 7 del Madrid", ha dichiarato a Reuters Raydel Aguirre,un 23enne che ha pagato un peso ($0.05) per il suo biglietto della partita mentre indossava la 7 di Cristiano Ronaldo."Siamo molto emozionati ed onorati di aver fatto questo viaggio storico a Cuba - ha ammesso Erik Stover, chief executive del club newyorkese - è stata un'opportunità unica per giocatori, allenatori e tifosi, e ci ha dato la possibilità di farci ammirare in tv in tutto il Paese".
A confermarlo, anche le parole dallo stesso Raul, che ha parlato di "amazing experience" e di "grande opportunità per il nostro futuro", quelle del presidente Cosmos Seamus O'Brien ("Ho sempre creduto nel potere dello sport di unire le persone e abbattere le barriere. Speriamo di poter ispirare gli altri, e siamo orgogliosi di questo nostro cammino come ambasciatori nel mondo per gli Stati Uniti") e pure del coach biancoverde, Giovanni Savarese. Un italo-venezuelano, passato per pochi mesi anche dalla nostra C1 (da giocatore, nel 2000, alla Viterbese in prestito dal Perugia di Luciano Gaucci) che però ha detto chiaramente quale sia la sua scala di valori. "La cosa più importante a cui pensare è il gioco del calcio, non la politica - ha spiegato in conferenza stampa prima del match - siamo venuti qua in una pausa del nostro campionato, per fare un buon test, vincere e mantenerci allenati".
E infatti per i Cosmos rientro negli USA già oggi in vista dell'ultimo match della NASL Spring Season contro il Jacksonville Armada FC, che lo storico team di Giorgio Chinaglia e Franz Beckenbauer dovrà solo non perdere per conquistare la Spring Season e un posto nella finale del Soccer Bowl.
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«Ho una domanda dalla quale dipende il futuro delle relazioni fra Cuba e Usa», disse Clive Toye, presidente dei Chicago Sting, appena sbarcato all’Avana nel 1978: «Forse avete un sigaro?». Con una battuta sciolse il groppo allo stomaco di yankee e castristi, in ansia per la prima visita sull’isola di una squadra di «soccer» dalla Rivoluzione del 1959. È rimasta l’unica fino a domenica, quando all’aeroporto dell’Avana sono atterrati i New York Cosmos dell’ex madridista Raul e di Marcos Senna, accompagnati da Pelé. Difficile immaginare un incontro altrettanto rustico.
Toye raccontò in un’intervista al Chicago Sun-Times. “Pensavamo di fare un favore all’America, semplicemente pensavamo di farle un favore facendole conoscere un mondo più vasto. Credevamo di cambiare il mondo? No, non penso questo, però c’era un po lo spirito di Robin Hood, rubare ai ricchi per dare i poveri, usando i soldi dei proprietari delle squadre per sviluppare il soccer. Non sempre ci han visto di buon occhio per questo motivo”.
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La partita si giocherà nel periodo di pausa della North American Soccer League, seconda divisione del soccer USA, e consentirà ai Cosmos di metter in notevole esposizione il loro brand - reso leggendario negli anni '70 da Pelé, Giorgio Chinaglia, Franz Beckenbauer, Carlos Alberto, ecc. - in un evento di risonanza politica mondiale, con in campo campioni un po' agée quali gli spagnoli Raúl e Marcos Senna, e una rosa a vasta influenza centro-sudamericana.
Se il viaggio del 1978 fu una follia improvvisata di Toye e soci, quasi all’insaputa di Washington, l’arrivo dei Cosmos è pianificato in ogni dettaglio: «soccer diplomacy» allo stato purissimo, un viaggio funzionale al disgelo celebrato a dicembre da Obama e Raul Castro. L’apice questa sera, quando i Cosmos - in testa alla Nasl, seconda serie Usa, dopo 9 turni - sfideranno la nazionale dell’Avana allo stadio Marrero, di fronte a 30 mila spettatori.
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Forse verranno seguiti dalla polizia segreta come i Chicago Sting, certo non vedranno nascosti a bordo strada i missili sovietici puntati sulla Florida. Il viaggio del 1978 fu una breccia inattesa nella cortina di ferro, una boccata d’ossigeno prima di riprendere a guardarsi da un mirino; questo, al contrario, celebra l’inizio di una nuova era: lo sbarco dei Cosmos - cui seguiranno presto i Baltimora Orioles di baseball entro fine anno - somiglia tanto al primo passo verso l’inevitabile conquista Usa del mercato cubano.
Nonostante lo sport nazionale diCuba sia tutt'oggi il baseball, il calcio inizia ad essere un serio rivale. Stati Uniti e Cuba si incontrano periodicamente a livello di competizioni internazionali, con l'ultimo match vinto per 4-1 dagli USA in quel di Sandy, Utah, in occasione della 2013 Gold Cup. Tra le due Nazionali non c'è però molta storia, come dimostra il filotto di vittorie nei 7 match dal 1998. Prima di allora le due squadre non si erano mai affrontate sin dal 1949.
Da notare anche il problema vissuto dalle varie Nazionali di Cuba che negli anni si sono recate negli USA per i vari tornei, a causa delle defezioni di molti giocatori che hanno approfittato per rimanere negli Stati Uniti. Un esempio nel calcio è quello del centrocampista dei Seattle Sounders Osvaldo Alonso, che ha lasciato la sua Nazionale nel corso della Gold Cup 2007.
A New York, nonostante la gran pubblicità intorno alla nuova franchigia di proprietà dello sceicco Mansour e la presenza oramai quasi ventennale dei New York Red Bulls, Metrostars fino al 2006, sembra che calcisticamente parlando chi veramente incarna l'anima del soccer nella grande mela siano i New York Cosmos, che dopo un sonno quasi trentennale sono tornati ad essere realtà e non solo storia, e sebbene militino in una lega (per ora) minore che sebbene abbia grandi ambizioni a cominciare dal nome è classificata come una seconda divisione, hanno già vinto il titolo nazionale nel 2013 e l'anno seguente, sebbene la stagione sia stata deludente per i propri standard è comunque arrivata in semifinale ed ha ben figurato in Us Open Cup falciando i cugini New York Red Bulls per 3-0 ed uscendo a testa a alta in quel di Philadelphia per 2-1 ai supplementari complice anche un aribitraggio per usare un eufemismo non all'altezza della situazione.
Quest'anno, complice l'arrivo del fuoriclasse ex nazionale spagnolo Raul, coadiuvato dai nuovi arrivi Restrepo, Fernandes, Mkosana e Moffat, la squadra di Savarese sembra essere tornata lo spauracchio degli avversari e la più accreditata per vincere la Spring Season della Nasl, titolo che permetterebbe così a New York di disputare i play-off, anche se ancora non è una certezza e dobbiamo ricordare che lo scorso anno il titolo primaverile fu perso per un soffio complici la doppia sconfitta casalinga contro San Antonio, l'anno scorso la bestia nera dei Cosmos, e Carolina, unite ad un pareggio galeotto contro la matricola Indianapolis, e a nulla valse la vittoria all'ultima giornata contro Ottawa. Per la cronaca segnò Noselli che di lì a poco stracciò il contratto e tornò in Italia per ragioni familiari.
Quest'anno New York sembra rigenerata e dopo il pareggio in Carolina ottenuto in modo rocambolesco negli ultimi minuti come è oramai nello stile dei ragazzi di Savarese con la squadra sotto di due goal in uno WakeMed Park gremito in ogni ordine di posti (non dimentichiamo che fino ad ora i Cosmos avevano sempre perso in quel campo) e la vittoria casalinga per 3-0 contro San Antonio di fronte a 5000 spettatori ha onorato i propri impegni in Open Cup sbaragliando per 3-0 la compagine locale dei Jersey Express, militante nella PDL.
Nel piccolo Belson Stadium, già casa del fallimentare F.C. New York, dove lo scorso anno avevano avuto ragione per 2-0 dei Brooklin Italians, I Cosmos hanno presentato in campo una squadra mista tra titolari e riserve che spesso sgomitano per poter giocare nella squadra B, militante in NPSL, una quarta serie a stelle e strisce equiparata alla PDL ma con meno vincoli su età e provenienza dei giocatori. Lo spagnolo Raul non è stato impiegato nonostante avesse espresso pubblicamente la voglia di essere in campo, ma visti gli impegni imminenti il coach Savarese ha preferito risparmiarlo, mentre si è visto in campo il brasiliano naturalizzato spagnolo Marcos Senna, reduce da un lieve infortunio che gli aveva fatto saltare la partita casalinga contro i San Antonio Scorpions, ed ha subito dimostrato in campo di essersi pienamente ripreso e che nonostante gli anni, ora trentanove primavere, ha ancora classe e forza fisica da vendere.
Il primo goal è stato siglato dopo appena un quarto d'ora dal brasiliano in prestito dai Philadelphia Union Leo Fernandes, prodotto di un college locale di Long Island, su punizione come nel miglior stile carioca, ed è sempre Fernandes a fabbricare la palla goal per l'italo-uruguagio Sebastian Guenzatti al 40', che dopo aver eluso due difensori degli Express ha tirato in porta un siluro imparabile per il portiere Matthew Turner. Da segnalare sempre per dover di cronaca la presenza del difensore reduce da un lungo infortunio Hunter Freeman e l'esordio assoluto del diciassettenne nazionale Usa under 18 Haji Wright, partito da titolare e sostituito al '79 dal redivivo Stokkelien, quest'anno relegato in panchina. Il norvegese non si è fatto certo pregare ed all' 81 si è procurato un calcio di rigore, accompagnato dall'espulsione del difensore Sylvain N’guessan, e trasformato da Stokkelien stesso che ha così dimostrato a Savarese che nonostante tutto è presente. La scorsa stagione l'ex under 21 della nazionale norvegese era stato il capocannoniere sociale andando a segno otto volte più altre due in Open Cup, ed era stata una delle poche cose positive della stagione, ma quest'anno, complice forse l'arrivo di Raul e Mkosana il promettente giocatore sembra non rientrare più nei piani di Savarese, ma è ancora presto per parlare, perché la Spring Season non è ancora finita e la Fall Season che comincerà in Agosto sarà molto più lunga ed irta di ostacoli. Raul compierà presto 38 anni e in un campionato fisico come quello della Nasl, giocato per giunta in buona parte su campi di turf, il sintetico utilizzato negli Usa per i campi di baseball e football e spesso ancora in uso per le partite di soccer, gli infortuni sono frequenti. Ovviamente ci auguriamo che questo non avvenga ma in ogni caso Stokkelien rimane per la squadra di New York un'importante risorsa.
Rimanendo in tema Us Open Cup, da un po di anni oramai ribattezzata Lamar Hunt U.S. Open Cup in memoria dello scomparso magnate texano che tanto si spese per il soccer negli anni difficili della NASL, allora proprietario dei Dallas Tornado, e che volle crederci ancora quando nacque la MLS, bisogna dire ancora una volta che questa competizione è ancora spesso snobbata dalle compagini della MLS, ed è molte volte vista più come una seccatura che non un'opportunità per riempire la bacheca di un ulteriore prestigioso trofeo oramai centenario che garantisce tra le altre cose un accesso diretto in Concacaf Champions' League e che può salvare una stagione balorda come accadde al Washington D.C. durante il primo anno della gestione Tohir, attuale patron dell'Inter.
Per i New York Cosmos invece la Us Open Cup è l'unica opportunità per poter entrare in Champions' League e poter competere con le temibili compagini messicane e costaricensi, nonché con le squadre americane della MLS ridando così lustro internazionale al proprio blasone in una competizione finalmente ufficiale e dando così un sonoro schiaffo alla MLS ed al commissioner Don Garber e sconfessando tutti coloro che prendono con bonaria ilarità le parole del commissioner della Nasl Bill Peterson quando afferma che la squadre della propria lega potrebbero ben figurare nella Champions' League centro-nord americana. Se i Cosmos dovessero centrare questo difficilissimo ma non impossibile obbiettivo la storia gli darebbe ragione, ma indipendentemente da ciò bisogna ammettere che il dislivello tra Nasl ed MLS pur rimanendo evidente si è attenuato nel giro di pochi anni, e questo grazie soprattutto ai Cosmos che possono vantare un organico che non sfigurerebbe nella prima divisione Usa, ed a questo bisogna aggiungere che anche le altre franchigie, vuoi per inseguire la lepre biancoverde, vuoi per rendere più solido e credibile il progetto della Nasl di fronte allo strapotere della MLS e del suo modello di singola entità unico in tutto il mondo, hanno messo mano al portafoglio per aumentare il livello di gioco espresso sul campo.
Il paradosso della Major League Soccer, pur difendendone i grandissimi meriti, è che le spese per la costituzione ed il rafforzamento della rosa di una squadra sono tra quelle meno rilevanti rispetto alla tassa di iscrizione, oramai arrivata a cento milioni di presidenti morti e l'obbligo di presentare un progetto per un soccer specific stadium (ed anche qui Don Garber ha dimostrato alcune debolezze lasciando che il N.Y.C.F.C. potesse giocare per tre anni allo Yankee Stadium mentre per lo stesso motivo, ovvero la mancanza di un soccer specific stadium o il non poterlo costruire in tempi celeri, si è lasciato che la cordata di David Beckham si arenasse in quel di Miami dove nel frattempo è arrivata la Nasl) da costruire nel minor tempo possibile, il rigido salary cap permette una spesa di poco inferiore ai tre milioni di presidenti morti, anche se la Beckham rule sui cosiddetti designated player e i retention funds, soldi sbloccati su decisione della lega per far in modo che i giocatori americani non emigrino altrove e che quelli già in Europa possano tornare, ne hanno mitigato la durezza draconiana.
In ogni caso il paradosso per il quale si spenda meno per la cosa in realtà più importante rimane ed è stridente, e si spera che la concorrenza della Nasl possa cambiare in meglio le cose per il soccer Usa. D'altronde nel capitalismo la concorrenza aiuta a migliorarsi per spirito di sopravvivenza o per restare in pole position e questa regola vale più che mai nel paese del libero mercato per eccellenza, per cui una lega strutturata come la MLS è più che mai anacronistica, ovviamente per fare i dovuti cambiamenti ci vorrà tempo ma si spera che la presenza della Nasl velocizzi i tempi senza sfociare in una nuova soccer war, il vero male del soccer a stelle e strisce che si spera rimanga solo un brutto ricordo.
Tornando a parlare di scontri diretti, avendo eliminato i Jersey Express i Cosmos si ritroveranno a sfidare tra le mura amiche dell'Hofstra Stadium nientemeno che l'odiata squadra satellite del Manchester City, vale a dire il New York City F.C., che dopo le fanfare dell'esordio sta stentando in campionato dando non pochi grattacapi all'allenatore Jason Kreis che bene aveva fatto a Salt Lake City, segno che la lega ha oramai raggiunto livelli di competizione molto alti e che non basta comprare una lista di buoni giocatori e qualche campione aspettandosi che la loro classe possa ovviare alle carenze di amalgama che a dispetto di quanto pensasse il presidente storico del Catania Salvatore Massimino non si può comprare. In ogni caso la partita sarà molto più calda di quanto non sia stato lo scorso anno il derby tra Cosmos e Red Bulls, perché se allora salvo qualche sfottò un po sopra le righe si trattasse di una competizione sportiva, lo scontro diretto con la squadra dello sceicco Mansour ha più il sapore di una guerra, e questo per svariate ragioni, la prima in assoluto è che il Manchester Light, come viene sprezzantemente chiamata la franchigia satellite del City e non solo dai tifosi del Cosmos, ha scippato a questi ultimi il sogno di poter vedere la propria squadra in MLS anche se come sappiamo la colpa non è solo dello staff di Don Garber, la seconda è perché il N.Y.C.F.C. coi suoi grandi acquisti e la mirabolante campagna pubblicitaria vorrebbe prendere nell'immaginario del calciofilo newyorkese il posto della squadra storica di New York che fu della Warner Bros. Terzo ed ultimo motivo la nuova squadra della grande mela non ha nulla dietro se non il business ed una possibilità in più per il City di eludere il fair play finanziario e di far crescere giocatori che poi giunti a maturazione verrebbero convocati in Premier League a costo zero e sfruttare magari l'immagine di qualche campione sul viale del tramonto (Frank Lampard, David Villa) facendo guadagnare loro gli ultimi sostanziosi ingaggi. L'unica differenza tra i nuovi arrivati ed i New York Red Bulls è che una squadra è un veicolo pubblicitario di un brand calcistico internazionale e l'altra pubblicizza un soft drink, ma almeno i Red Bulls erano nati come Metrostars e sono presenti in città dall'oramai lontano 1996 per cui una reale connessione con la realtà calcistica locale, sebbene annacquata da tonnellate della terribile bevanda austriaca, mentre il N.Y.C.F.C. dà l'impressione di essere una squadra di plastica. Per queste ragioni lo scontro in campo si preannuncia molto caldo e ricco di spettacolo perché bisogna dire che nonostante i problemi dovuti all'assestamento della squadra l'organico della squadra allenata da Kreis è pregevole, in più consci della brutta figura rimediata lo scorso anno dai cugini al di là dell'Hudson, il New York City farà di tutto per evitare una simile ecatombe, e se Frank Lampard sarà già arrivato in America i valori espressi in campo, già alti, lieviterebbero ulteriormente per uno scontro a fuoco che farà parlare tv giornali ed internet per molto tempo.
L'amichevole a Cuba
La ciliegina sulla torta è data dal fatto che comunque vada i New York Cosmos saranno già tornati dall'amichevole sul suolo dell'ex nemico cubano, ripercorrendo a distanza di quattro decenni il disegno dell'allora presidente dei Cosmos Clive Toye, ovvero quello di inserire lo sport mondiale considerato negli Usa ancora uno sport straniero e di nicchia assieme ad eventi diplomatici di caratura mondiale così che gli americani pian piano lo sdoganassero e psicologicamente lo inserissero assieme ai tradizionali Big Four americani.
Per questa ragione i Cosmos nel '77 effettuarono un tour in Cina sfruttando l'onda del disgelo tra Usa e l'impero cinese, ma a Cuba non furono i Cosmos ad andare bensì i Chicago Sting perché nel frattempo Toye, sollevato dalla carica di presidente dei Cosmos per volere di Chinaglia, si accasò a Chicago alla corte del magnate Lee Stern. Da quei tempi oramai lontani molte cose sono cambiate, e mentre l'amichevole tra la nazionale cubana e i pungiglioni di Chicago passò quasi in sordina negli Usa, quella tra Cuba e i Cosmos potrebbe essere il preludio al disgelo tra gli Stati Uniti e l'isola ribelle e in ogni caso i mass media daranno molto risalto alla partita facendo ancora una volta echeggiare il nome della squadra oggi di proprietà della Sela Sport nei quattro angoli del pianeta come ai tempi del circo mediatico-sportivo targato Warner Bros. A maggior ragione la città di New York, per quando estesa e divisa su più isole, non è abbastanza grande per due squadre, figuriamoci per tre, chi sarà il terzo incomodo? Questo lo sapremo nelle prossime puntate, da New York è tutto
La notte della US Open Cup, nell'ultimo turno prima dell'entrata delle squadre della MLS, ha visto in scena lo scontro tra USL Pro (ufficialmente terza lega americana) e NASL (ufficialmente seconda lega americana).
Da quando la MLS ha investito nella USL Pro con prestiti di giocatori, affiliazioni e squadre B si dice che essa abbia superato in termini di qualità la NASL. Sicuramente nella notte hanno preso una bella vittoria generale portandosi a casa un 7-0. Nei sette match che hanno visto le due leghe scontrarsi la USL Pro ne è uscita vincitrice, appunto, in tutte.
Al 4° turno qualificate di diritto le 17 squadre MLS, alle quali si sono aggiunte 12 della USL Pro, 2 della NASL e 1 della USASA (lega amatoriale). I match si disputeranno il 16 e il 17 giugno, ecco il programma:
Tra le altre squadre da segnalare il PSA Elite (squadra amatoriale) e la "Squadre B" Seattle Sounders 2. Derby di New York tra Cosmos e City, derby della Cascadia tra Portland e Seattle.
Paolo Maldini e, in particolare, Riccardo Silva hanno deciso di puntare sul calcio a stelle e strisce con il Miami Football Club.
Il club comincerà a giocare nella NASL e avrà come sede uno degli stadi (probabilmente il FIU Stadium) già esistenti della città.
Come si legge sul sito della lega l'obiettivo della squadra è di unire le comunità della città anche con attività volte alla carità e cercherà di distribuire le partite della squadra in circa 50 canali per 150 paesi.
Maldini avrà il compito di formare la squadra di "livello mondiale", si legge, sempre sul sito. L'ex Milan ha dichiarato: "Sono orgoglioso e felice di far parte di questo progetto. Credo fortemente nella crescita del calcio negli USA e questo è il progetto perfetto per creare una grande squadra in una delle città più importanti del mondo. Miami è stata la mia seconda casa per 15 anni, quindi non vedo l'ora di spendere ancora più tempo nella città".
Come tutti sappiamo la MLS ha i programma l'expansion proprio a Miami con il gruppo di Beckham, che non trova un accordo per costruire uno stadio specifico per il calcio. Questo è un punto importante, sia per il progetto di Beckham, sia per quello di Silva e Maldini. Infatti, in caso di accesso nella MLS per Miami, l'altra squadra della città rischierebbe di fare la fine degli Atlanta Silverbacks che nella NASL arrivano a 4.400 tifosi di media, mentre la squadra MLS (non associata ai Silverbacks) ha già 20.000 abbonamenti impegnati e inizierà a giocare nel 2017. Ovviamente il gruppo del Miami FC sembra essere più potente e determinato ma se la Major League Soccer sbarcherà in città dovranno contenere i danni. C'è già chi ipotizza una fusione tra Beckham (e il suo gruppo) e Silva-Maldini.