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Sarà tra Stati Uniti e Giamaica la prima semifinale alla Gold Cup 2015. Tutto facile per gli Usa di Jurgen Klinsmann, che ieri sera al M&T Bank Stadium di Baltimora hanno travolto Cuba per 6-0. Dopo un girone abbastanza sotto tono, in cui gli USA hanno portato a casa le vittorie su Honduras e Haiti e un pari con Panama - finalista nel 2013 - gli americani hanno capito di dover mettere il piede sull'acceleratore in vista di (si spera) tre match in nove giorni. Apre le marcature l'attaccante dei Seattle Sounders Clint Dempsey dopo tre minuti. Ma la partita che all'intervallo è già praticamente chiusa con gli USA avanti 4-0 grazie alle marcature di Gyasi Zardes, del centravanti dell'AZ Alkmaar Aron Johannsson e del centrale dei LA Galaxy Omar Gonzalez. Nella ripresa sale di nuovo in cattedra l'ex attaccante di Fulham e Tottenham, che va di nuovo a segno su rigore al 18' e infine su assist dell'ex romanista Michael Bradley (31') completa la sua tripletta, diventando capocannoniere del torneo con 6 reti. "Deuce" è ora a quota 47 gol in Nazionale, inclusi 11 in Gold Cup, in cui ora è il secondo di sempre. Sarebbe però un errore guardare troppo al risultato, come anche una difesa - il vero problema di questa Nazionale - quasi mai in difficoltà (a parte una dormita di Ventura Alvarado). Cuba è sembrata spenta da subito, forse essa stessa stupita di essere arrivata sino ai quarti con soli 15 elementi rimasti in rosa (gli altri sono scappati chiedendo asilo). Non c'è stata proprio partita, con i cubani incapaci di reggere ritmo e tecnica americani. Ma certo la pressione e i gol immediati sono stati un segnale importante per Klinsmann. Gli Stati Uniti staccano quindi il biglietto per la semifinale, dove nella notte tra mercoledì e giovedì al Georgia Dome di Atlanta (GA) affronteranno la Giamaica. I Reggae Boyz interrompono infatti l'exploit di Haiti grazie ad un gol dell'ex centravanti del Liverpool, oggi alla Houston Dynamo, Giles Barnes al 6'. Gli altri due quarti di finale si svolgeranno stanotte, con in campo Trinidad&Tobago vs Panama e Messico vs Costarica, privo però del portiere Keylor Navas in tour in Australia da titolare del Real Madrid. ___________________________________________ U.S. Men’s National Team vs. Cuba Data: 18 luglio, 2015 2015 CONCACAF Gold Cup; Quarterfinals Stadio: M&T Bank Stadium; Baltimore, Maryland Calcio d'inizio: 5 p.m. ET Spettatori:37.994 Marcatori: USA – Clint Dempsey (Timmy Chandler)      4 USA – Gyasi Zardes (Fabian Johnson)         15 USA – Aron Johannsson (Michael Bradley)  32 USA – Omar Gonzalez (Aron Johannsson)   45 USA – Clint Dempsey (rigore)             64 USA – Clint Dempsey (Michael Bradley)       78 USA: 1-Brad Guzan; 21-Timmy Chandler (16-Brad Evans, 46), 3-Omar Gonzalez, 13-Ventura Alvarado, 23-Fabian Johnson (2-DeAndre Yedlin 67); 5-Kyle Beckerman (24-Joe Corona, 46), 20-Gyasi Zardes, 11-Alejandro Bedoya, 4-Michael Bradley (capt.); 9-Aron Johannsson, 8-Clint Dempsey Non entrati: 12-Nick Rimando, 22-William Yarbrough;10-Mix Diskerud, 15-Tim Ream, 18-Chris Wondolowski, 19-Graham Zusi, 25-DaMarcus Beasley, 26-Alan Gordon CT: Jurgen Klinsmann CUB: 21-Diosvelis Guerra; 2-Andy Vaquero, 4-Angel Horta, 5-Jorge Luis Clavelo (capt.), 6-Yaisnier Napoles, 8-Alberto Gomez (23-Felix Guerra, 78), 9-Maikel Reyes, 13-Jorge Corrales, 15-Adrian Diz Pe, 17-Liban Perez (20-Armando Coroneaux, 57), 18-Daniel Luis (19-Yasmany Lopez, 70) Non entrati: 1-Sandy Sanchez, 3-Yenier Molina, 16-Hanier Dranguet, 22-Alain Cervantes, CT: Raul Gonzalez Triana Statistiche: USA / CUB Tiri: 24 / 7 Tiri in porta: 10 / 1 Parate: 1 / 4 Corner: 7 / 1 Falli: 11 / 8 Offside: 2 / 3 Ammoniti: CUB – Yaisnier Napoles     60 CUB – Angel Horta             63 Arbitro: Henry Bejarano (CRC) Man of the Match: Clint Dempsey

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Nonostante seri problemi all'interno dello spogliatoio - con l'abbandono del ritiro del capitano, Jean-Jacques Pierre, e del centrocampista Jeff Louis, per gravi incompatibilità' con lo staff tecnico guidato dal francese Marc Collat - Haiti centra la qualificazione ai quarti di Gold Cup. A Port au Prince non vedevano i Grenadiers a questo livello da 40 anni. Sì, dai tempi di Emanuel Sanon [che giocò anche nella NASL, nei San Diego Sockers, nel 1908/82, NdR], primatista di presenze e reti con Haiti, in gol con l’Italia di Dino Zoff nel Mondiale 1974 (ma gli azzurri di Ferruccio Valcareggi poi vinsero 3-1, nel giorno del "vaffa" di Giorgio Chinaglia), e poi anche CT del team dell’isola, che nel 1804 abolì la schiavitù e si dichiarò indipendente dalla Francia. I rossoblù stanno ottenendo dei risultati incredibili, tanto più se si pensa che nel gennaio 2010 l’isola è stata vittima di un tremendo terremoto che ha fatto quasi 300 mila morti e dispersi su una popolazione che non raggiunge i 10 milioni di abitanti. Eppure la nazionale ha appena raggiunto i quarti della Gold Cup, la coppa del Nord-Centro America in svolgimento negli Usa: un obiettivo centrato soltanto nel 2002 e nel 2009, ma la prima volta con un sorteggio e l’ultima da terzi del girone. Stavolta invece i quarti Haiti li ha raggiunti da 2° in classifica in un girone di ferro, con gli USA campioni (con cui ha perso solo 1-0), con Panama, ultima finalista (1-1), e con l’Honduras, semifinalista 2013 e qualificato all’ultimo Mondiale, battuto ieri 1-0. Se si pensa che nel 2011 Haiti fu fatto fuori sulla strada per il Brasile da Antigua... Eroe e, come il Sanon del Mondiale ’74, unico bomber finora del suo team nella coppa, è stato il 21enne attaccante del Laval francese Duckens Nazon, che ha piegato gli honduregni con scatto felino su torre di testa di Kervens Belfort (che gioca a Cipro, Ethnikos Achna, ma passato per Le Mans, Sion in Svizzera e Grenoble) su lancio del portiere, e che aveva pareggiato prima con Panama con azione personale da centrocampo. Il CT del «piccolo miracolo» è un francese della Martinica, Marc Collat, 65 anni, carattere non facile, passato da osservatore e tecnico delle giovanili del Paris Saint-Germain pre-Qatar, nel Qatar U19 ed ex CT delle Mauritius. Ha messo insieme un gruppo eterogeneo con gente che arriva da MLS (Soni Mustivar, Sporting Kansas City) oltre che da NASL (Steward Ceus portiere degli Atlanta Silverbacks), e dalla USL (Mechack Jerome del Charlotte Independence), americane [seconda e terza divisione, NdR] e dai tornei minori europei (B greca e polacca, per esempio), come ad esempio Johny Placide, portiere dello Stade de Reims in Francia. Il bomber Nazon, per dire, finora in 4 anni in Francia ha giocato solo in 4ª e 5ª divisione, ma certamente la vetrina della Gold Cup gli consentirà il salto in lidi migliori. I grandi della storia di Haiti Oltre a Sanon, chiaramente i nomi "leggendari" della Nazionale di Haiti sono legati al Mondiale 1974. Tra questi, Arsène Auguste, difensore di 191cm che tra il 1975 e il 1987 militò con Tampa Bay Rowdies (segnando in finale nel NASL Soccer Bowl 1975 vinto dai Rowdies) e Fort Lauderdale Strikers. C'è poi Philippe Vorbe, l'uomo dell'assist a Sanon nel gol agli Azzurri del '74. Vorbe giocò dal 1967 al 1969 nella NPSL prima e nella neonata NASL dopo coi New York Generals, precursori dei Cosmos, dove tra i suoi compagni ebbe Cesar Luis Menotti, futuro CT dell'Argentina campione del mondo 1978 e passato anche per la panchina di Barcellona e Sampdoria. Un altro centrocampista di quella Nazionale storica è Eddy Antoine, passato nel 1978 per il Chicago Sting insieme a Ernst Jean-Joseph, ricordato perché fu spedito a casa dopo il match contro l'Italia dopo aver fallito un test antidoping, venendo anche punito dai suoi con pratiche voo-doo... A fianco di Sanon giocava Guy Saint-Vil, attaccante dei Baltimore nella NPSL e poi nella NASL nel 1967-1968, e di ritorno sempre a Baltimora nel 1975 ma nei Comets della NASL Indoor insieme al fratello l'ala sinistra Roger Saint-Vil, mentre finì in Germania per quattro anni, al Wacker 04 Berlin, il difensore Serge Racine. Tre sole partite coi Detroit Cougars della NASL giocò nel 1968 Claude Barthélemy, mentre si è svolta in Francia (Valenciennes, Fontainebleu) la carriera del difensore Wilner Nazaire. Non era nella rosa del 1974, e poco si sa di Chardin Delices, che nel 1971 passò per i NY Cosmos. Da segnalare tra i migliori di oggi Wilde Donald Guerrier, terzino sinistro del Wisla Cracovia, e Jean-Jacques Pierre, 34enne centrale difensivo passato per Penarol e Nantes, che però ha rotto con il CT e lasciato la Gold Cup. Ma due sono i nomi storici di Haiti per chi segue il calcio USA. Il primo è quello di Joe Gaetjens, centravanti degli Stati Uniti che nel 1950 punirono a sorpresa i maestri inglesi proprio con un suo gol, e finito ucciso dalla dittatura di haiti. Il secondo, più recente, quello di Jozy Altidore, figlio di genitori haitiani ed oggi centravanti titolare della Nazionale di Jurgen Klinsmann. RISULTATI Haiti-Honduras 1-0; Usa-Panama 1-1. Classifica: Usa 7, Haiti 4, Panama 3, Honduras 1. Nella notte: Jamaica-Salvador 1-0, Canada-Costarica 0-0. In campo domani Messico-Trinidad e Guatemala-Cuba.

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Arguellez, portiere della nazionale cubana, è il secondo giocatore a sparire nel giro di pochi giorni per chiedere asilo politico negli Usa. Lo ha comunicato l'allenatore in seconda Walter Benitez, che ora ha ancora più problemi di quanti non ne avesse prima. Non certo una novità per Cuba, che ad ogni Gold Cup negli USA perde regolarmente giocatori, alcuni dei quali finiscono in MLS, come ad esempio Mykel Galindo (ex Chivas USA tra le altre) e Osvaldo Alonso (centrocampista e Designated Player dei Seattle Sounders). Dei 23 convocati, dopo lo 0-6 all’esordio al Soldier Field di Chicago col Messico (El Tricolor ha interrotto una striscia di sette gare senza vittorie, venendo poi bloccato ieri dal Guatemala), gliene restano solo 15 a disposizione: Arguellez ha infatti seguito la scelta dell’attaccante Kailen Garcia, scappato a Miami per «vivere il sogno americano», abbandonando i compagni e Gold Cup. Altri sei non sono mai arrivati negli Stati Uniti per problemi di visto, oltre al CT Raul Gonzalez, anche lui bloccato nelle maglie della burocrazia, motivo per il quale a guidare la squadra e a parlare con la stampa è il vice Benitez. Difficile eguagliare il record, che spetta all’Eritrea: per due volte, nel giro di due anni, l’intera nazionale ha abbandonato il ritiro durante la competizione cui partecipava. Nel 2011 i giocatori sono spariti e poi riapparsi in Australia; nel 2013 i loro compagni hanno chiesto ed ottenuto asilo politico in Uganda. Succede quando a casa hai una dittatura. La piccola diaspora della nazionale cubana segnala infatti come non ci sia poi molta fiducia nell’apertura di Raul Castro sia molto ballerina. Dal 1o luglio Washington e L’Avana hanno ristabilito le relazioni diplomatiche, dopo 54 anni di gelo. Negli ultimi mesi si sono sprecati i gesti di distensione, cui non si è sottratta la diplomazia calcistica: il 2 giugno, i New York Cosmos hanno battuto Cuba 4-1 allo stadio dell’Avana: 18mila spettatori e applausi per l’inno yankee. A fine partita, ovazione al grido di «Raul! Raul!»: che non è Castro jr (jr. si fa per dire), ma l’ex Real Madrid Raul Gonzalez Blanco, oggi ai Cosmos. E forse quello era già un segnale. Qualcuno poi starà sicuramente considerando che i nuovi raporti potrebbero portare ad un cambiamento della norma che consente ai cubani che arrivano su territorio americano di richiedere asilo. IERI Gruppo B: Giamaica-Canada 1-0; Costa Rica-El Salvador 1-1. Gruppo C Trinidad-Cuba, Guatemala-Messico 0-0. Gruppo B Giamaica 4; Costa Rica, El Salvador 2; Canada 1.

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Buona la prima in Gold Cup, nonostante la prestazione, per gli Stati Uniti contro uno degli avversari più ostici nella CONCACAF: l'Honduras. Gli statunitensi hanno vinto per 2-1 grazie alla doppietta di Clint Dempsey, due goal siglati entrambi di testa; il primo al 25' su respinta del portiere avversario sul tiro di Altidore, il secondo sugli sviluppi di una punizione calciata da Michael Bradley al 64'. L'Honduras ha accorciato al 69' con Carlos Discua (male nell'occasione Alvarado del Club America), trovando poi anche una buona chance per il pareggio con Eddie Hernandez, che ha calciato a lato. Klinsmann di certo non contento della prestazione, lo ha detto chiaramente in conferenza stampa ringraziando anche il pubblico texano e promettendo una cresciuta durante la competizione. Formazione: Guzan; Chandler (Evans 63'), Alvarado, Brooks, F.Johnson; Yedlin, Beckerman, Bradley, Zardes (Zusi 87'); Dempsey, Altidore (Wondolowski 59'). In scena anche il match tra Panama e Haiti, girone degli USA. Panama in vantaggio con Quintero al 59', raggiunto da Haiti all'83' con Sony Norde.

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La ventitreesima edizione parte da Dallas, più precisamente dal sobborgo di Frisco, dove al FC Dallas Stadium, stanotte, Panama-Haiti, partita valida per il gruppo A (lo stesso degli USA), apre l'edizione di Gold Cup 2015. E' la 23esima edizione del torneo in totale, considerando anche le dieci giocate dal 1963 al 1989 con il nome di Campionato CONCACAF. Di quella più recente, sei volte l’ha vinta il Messico, 5 gli Usa. Su 12 edizioni, la Gold Cup o Copa de Oro solo una volta è sfuggita a questo dualismo: nel 2000, vinta dal Canada. La coppa del Nord-Centro America (Conca- caf) non ha la storia della Copa America, ma sta crescendo. 14 stadi, medi e grandi, in 14 città: dai grandi stadi NFL di Atlanta, Baltimora, Charlotte, East Rutherford, Foxborough, Glendale e Philadelphia, ben oltre i 60 mila, a quelli della MLS come lo StubHub Center di LA e l'FC Dallas Stadium di Frisco (TX). Si gioca infatti negli USA (con una puntata anche a Toronto, Canada) che dal 2005 organizzano, e nella finale 2013 al Soldier Field di Chicago erano in 58 mila a gioire per i padroni di casa vincitori. Poi qualcosa è cambiato, con ad esempio la Costa Rica che al Mondiale 2014 ha sorpreso tutti (a cominciare dagli Azzurri...) perdendo solo ai quarti e ai rigori con l’Olanda, mentre Messico e Usa  agli ottavi erano fuori. I team Concacaf non sono più Cenerentole. Il c.t. tedesco, dopo un difficile post Mondiale di ricostruzione, recuperato negli ultimi tempi con le amichevoli vinte in casa di Olanda e Germania, ha chiamato per la Gold Cup tutti i suoi veterani ed ammesso che «tutti si attendono da noi che vinciamo questo torneo». Gli Usa dell’ex Tottenham e Fulham Clint Dempsey, dell'attaccante del Toronto FC Jozy Altidore e del fu romanista e ora suo compagno in Canada Michael Bradley aprono con l’Honduras di Pinto (c.t. Costa Rica al Mondiale), - vincitore dell'edizione 1981 in finale su El Salvador, con entrambe poi ai Mondiali - mentre un’altra faccia nota agli italiani, sempre stanotte, debutta per il girone A con Panama contro Haiti: è lo stesso Bolillo Gomez che nel 2002 affrontò l’Italia al Mondiale da CT dell’Ecuador; oggi il colombiano è sulla panchina dei Canaleros, finalisti a sorpresa nella Gold Cup 2013 (vinta dagli Usa 1-0, gol dell'ala dell'Orlando City Brek Shea, stavolta fuori per infortunio). Nell’ultima edizione, accanto ai due americani Landon Donovan e Chris Wondolowski (di famiglia indiana) - presente anche stavolta, nonostante l'errore decisivo contro il Belgio ai Mondiali - l'altro capocannoniere è stato il panamense Gabriel Torres che ci sarà insieme al capitano Blas Perez, esperto attaccante del FC Dallas che giocherà dunque la prima nello stadio di casa, e Gabriel Gomez, centrocampista dei portoghesi del Belenenses. Campione nell'edizione giocata in casa nel 1973, quando il torneo si chiamava ancora Campionato CONCACAF, Haiti è stato altro due volte finalista, sempre negli anni settanta (1971 e 1977), il periodo d'oro dei Les Grenadiers che nel 1974 presero parte anche al mondiale in Germania spaventando l'Italia con un gol di Sanon, nel giorno del "vaffa" di Giorgio Chinaglia al CT Valcareggi. I tempi odierno non sono certo di quel livello, e la nazionale guidata da Collat, che non supera la fase a gironi di Gold Cup dal 2009. deve accontentarsi di onesti giocatori quali giovane centrocampista Wiselet Saint-Louis e la punta Jean-Eudes Maurice, oggi ai ciprioti del Ermis Aradippou, ma che nel 2009/10 ha vinto Coppa di Francia, Coppa di Lega e Supercoppa col Paris Saint-Germain. L’altro big del continente è il Messico del c.t. Herrera. Quello visto in Copa America era una versione 1.0. Qui invece ci saranno Carlos Vela, Giovani e Jonathan dos Santos, Walter Peralta; manca ancora Javier "Chicharito" Hernandez per una frattura a una clavicola. Nel girone C anche Trinidad di Kenwyne Jones del Cardiff, Cuba e Guatemala. Nel B la Costa Rica rivelazione in Brasile, ora guidata dal c.t. Wanchope: ha portato 11 degli eroi brasiliani, fra cui il palermitano Giancarlo Gonzalez, ex centrale del Columbus Crew e unico «italiano» fra i 276 nelle rose, Keylor Navas (numero 12 al Real Madrid), Bryan Ruiz (Fulham), fino a Joel Campbell, attaccante dell’Arsenal che però non ha reso secondo le aspettative. Contro i ticos in campo la Giamaica vista in Copa America, il Canada dell'ex allenatore del Real Madrid Benito Floro - che sta cercando di costruire una Nazionale capace di puntare ai Mondiali, ma la strada è ancora lunga - ed El Salvador. Passano le prime 2 per girone più le 2 migliori terze, poi quarti fino alla finale del 26 luglio a Philadelphia. Il calendario. L'edizione 2015 del torneo Nord e Centro americano si svolgerà dal 7 al 27 luglio. Dodici le squadre ammesse alla fase finale suddivise in tre gruppi da quattro così composti: Gruppo A: Haiti, Honduras, Panamà, Stati Uniti Gruppo B: Canada, Costa Rica, El Salvador, Giamaica Gruppo C: Cuba, Guatemala, Messico, Trinidad e Tobago La squadra vincitrice il torneo affronterà a settembre gli Stati Uniti d'America, vincitori della Gold Cup 2013, per designare la squadra che parteciperà alla FIFA Confederations Cup in programma in Russia nel 2017. In palio anche due posti per il Centenario di Copa América, la 45esima edizione della Coppa America che si terrà straordinariamente il prossimo anno negli Stati Uniti d'America in occasione del centenario della CONMEBOL. Ad aprire la Gold Cup 2015 saranno Panamá e Haiti nella notte italiana dell'8 luglio (ore 1.00), subito dopo toccherà agli Stati Uniti campioni in carica contro l'Honduras (ore 3.30). Il Gruppo A prosegue con Honduras-Panamá (ore 1.00) e Stati Uniti-Haiti (ore 3.30) l'11 luglio, Haiti-Honduras (ore 1.00) e Panamá-Stati Uniti (ore 3.30) il 14 luglio. Il gruppo B parte il 9 luglio con Costa Rica-Giamaica (ore 2.00) e El Salvador-Canada (ore 4.30) e va avanti con Giamaica-Canada (ore 0.30) e Costa Rica-El Salvador (ore 3.00) in programma il 12 luglio per chiudere con Giamaica-El Salvador (ore 0.00) e Canada-Costa Rica (ore 2.30) il 15 luglio. Infine il gruppo C, apertura con Trinidad e Tobago-Guatemala (ore 1.00) e Messico-Cuba (ore 3.30) il giorno 10, quindi Trinidad e Tobago-Cuba (ore 0.30) e Guatemala-Messico (ore 3.00) il 13 e ultima giornata con Cuba-Guatemala (ore 0.00) e Messico-Trinidad e Tobago (ore 2:30) il 16 luglio. Le squadre prime due classificate di ogni girone e le due migliori terze accedono alla fase a eliminazione diretta. I quarti di finale: sabato 18 luglio, ore 23.00: vincente A-migliore terza. Domenica 19 luglio, ore 2.00: vincente B-seconda A; ore 22.30: vincente C-migliore terza. Lunedì 20 luglio, ore 1.30: seconda B-seconda C Semifinali: giovedì 23 luglio, ore 0.00 e ore 3.30. Finale terzo posto: sabato 25 luglio(ore 22.00). Finale il 27 luglio allo stadio Lincoln Financial Field di Filadelfia, alle ore 1.30. Visti gli orari notturni di tutti i match, purtroppo nessuna televisione ha acquisito i diritti di trasmissione per l'Italia, e il pubblico nostrano sarà quindi costretto allo streaming.

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Jurgen Klinsmann ha tutte le intenzioni di costruire la nuova generazione di talenti che dovrà portare gli USA ai Mondiali di Russia del 2018, ma nel mezzo non intende certo rinunciare all'obiettivo immediato di vincere la Gold Cup, che vale anche il post in Confederations Cup, e per farlo ha bisogno di tutti i migliori. In serata Klinsmann ha reso pubblica la lista dei 23 (di cui fino a 6 potranno essere sostituiti con i rimanenti della lista dei 35 del provisional roster) che scenderanno in campo nella CONCACAF Gold Cup 2015, che si giocherà dal 7 al 26 luglio tra USA e Canada. Gold Cup - Le rose di tutte le Nazionali Gold Cup - Il calendario Il gruppo include tutti i i più importanti veterani dello USMNT, tra cui 12 giocatori con base in Major League Soccer, guidati dal capitano Clint Dempsey e dal duo del Toronto FC composto da Michael Bradley e Jozy Altidore. Tra i 23 anche i due vecchi fusti del Real Salt Lake il portiere  Nick Rimando e il mediano Kyle Beckerman; dai LA Galaxy il centrale di difesa Omar Gonzalez e l'avanti Gyasi Zardes; il laterale Brad Evans (Seattle); la mezz'ala Brad Davis (Houston); Graham Zusi (Sporting KC); il centrocampista del NYCFC Mix Diskerud e il cannoniere di San Jose Chris Wondolowski (SJ). Otto dei 12 giocatori presenti nel provisional roster ma rimasti fuori dai 23 sono anch'essi basati in MLS. I rimanenti 11 giocano tra Inghilterra (Brad Guzan, DeAndre Yedlin, Tim Ream), Germania (John Brooks, Timothy Chandler, Fabian Johnson, Alfredo Morales), Messico (William Yarbrough, Ventura Alvarado), Francia (Alejandro Bedoya) e Olanda (Aron Johannsson). Tra le assenze di rilievo, quella del centrale dello Sporting KC Matt Besler, in campo in tutti i match dei Mondiali in brazil ma che poi ha avuto problemi col CT nel ritiro invernale; assente anche il definer dello Stoke City Geoff Cameron, che però punta a riprendersi pienamente in vista della Premier League. Fuori infine l'ala dell'Orlando City Brek Shea, autore del gol vittoria nella finale di Gold Cup 2013, e e la giovane mezza punta della Stanford University Jordan Morris, che ha molto impressionato in questi mesi nonostante il suo status di dilettante. Sono 17 i veterani degli scorsi Mondiali, di cui 6 (Bedoya, Diskerud, Gonzalez, Rimando, Beckerman e Wondolowski, che ne segnò 5) quelli che hanno vinto la Gold Cup 2013 battendo Panama in finale a Chicago. Non ci saranno quindi Tim Howard (Everton), ancora in anno sabatico; DaMarcus Beasley (Houston Dynamo) nonostante si sia messo a disposizione dopo il ritiro dalla Nazionale; e i tedeschi Julian Green, reduce da una pessima stagione, e Jermaine Jones (New England evolution) infortunato. La Nazionale USA ha raggiunto la finale Gold Cup nelle ultime 5 edizioni ed in sei delle ultime 7. Prima del 2013 l'ultimo titolo risaliva al 2007, con una vittoria per 2-1 sul Messico grazie al gol decisivo di Benny Feilhaber, quest'anno lasciato fuori nonostante l'ottima stagione. La lista completa: PORTIERI: Brad Guzan (Aston Villa), Nick Rimando (Real Salt Lake), William Yarbrough (Club Leon) DIFENSORI: Ventura Alvarado (Club America), John Brooks (Hertha Berlin), Timmy Chandler (Eintracht Frankfurt), Brad Evans (Seattle Sounders FC), Omar Gonzalez (LA Galaxy), Fabian Johnson (Borussia Mönchengladbach), Tim Ream (Bolton Wanderers) CENTROCAMPISTI: Kyle Beckerman (Real Salt Lake), Alejandro Bedoya (Nantes), Michael Bradley (Toronto FC), Brad Davis (Houston Dynamo), Mix Diskerud (New York City FC), Alfredo Morales (Ingolstadt), DeAndre Yedlin (Tottenham Hotspur), Gyasi Zardes (LA Galaxy), Graham Zusi (Sporting Kansas City) ATTACCANTI: Jozy Altidore (Toronto FC), Clint Dempsey (Seattle Sounders FC), Aron Johannsson (AZ Alkmaar), Chris Wondolowski (San Jose Earthquakes)

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Al termine di un match non brillante, l'Argentina batte la Giamaica e si qualifica ai quarti della Coppa America centrando anche il primo posto nel girone B davanti a Paraguay e Uruguay (1-1) con 7 punti. A Vina del Mar, in Cile, l'Albiceleste sfonda con Higuain dopo 10' ma l'attesa goleada non arriva. Ritmi bassi, l'Argentina non riesce a blindare il risultato che resta in bilico fino al 90' nonostante due traverse dell'Albiceleste, e nel finale i Reggae Boys - che salutano la competizione, dove erano all'esordio, senza gol e con tre sconfitte tutte per 1-0 - sfiorano lo storico pareggio, che però non arriva. Senza Aguero, risparmiato per un dolore alla spalla, è Higuain a firmare il gol decisivo: è il 25esimo in Nazionale per il Pipita. Di Maria si accende a sprazzi e centra due traverse, Messi - un po' in ombra - festeggia senza incidere particolarmente la sua 100esima presenza con l'Albiceleste: neanche gli ingressi nella seconda parte di gara di Pereyra, Tevez e Lamela riescono a dare quel guizzo in più. Anzi, la Giamaica nel finale attacca, specie con Mariappa, creando qualche pericolo dalle parti di Romero. Ma a Martino alla fine va bene così. "Non è semplice giocare contro una squadra che si difende praticamente con dieci uomini - ha detto a fine gara Zabaleta - e ci sta che negli ultimi minuti loro abbiano provato spingere. L'importante è che siamo rimasti concentrati e che la vittoria sia arrivata". La Giamaica quindi saluta la sua prima partecipazione alla Copa America, e come foto ricordo si porterà il selfie di Deshorn Brown, ex terzino dei Colorado Rapids oggi ai norvegesi del Vålerenga, scattato insieme al suo idolo Lionel Messi: "Oggi è stato il giorno più bello della mia vita perché ho potuto scattare una foto con Lionel Messi".

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Alla vigilia pareva scontato, avevano provato a far saltare il banco e sul più bello non ci sono riusciti: il Messico saluta la Copa America, ce l’ha messa tutta e porterà con sé la cartolina di un fiero pari col Cile, ma se scegli di portare tutti i big alla Gold Cup e affrontare questo torneo con una sperimentale non puoi non pagare dazio. L’Ecuador invece entra nella lotteria delle terze da ripescare vincendo la prima gara, e vederlo uscire senza punti non avrebbe reso giustizia a quanto mostrato finora. Ieri non ha nemmeno sudato, ha solo aspettato che la mancanza di qualità e freddezza degli avversari portasse i suoi frutti. E infatti El Tri passa a cavallo dei due tempi a causa di un paio di palle perse incredibili dei messi- cani. La prima di Ayala, che in fase di disimpegno regala palla a Lastra mentre ha ancora due attaccanti dietro di sé: è un attimo, Valencia riceve, scatta, serve Bolanos ed è 1-0. L’altra invece di Medina a inizio ripresa: il mediano se la fa soffiare da Bolanos che ricambia il favore al compagno con un ottimo filtrante. I verdi sono difficili da scardinare con il 5-3-2, ma poi hanno difficoltà a riproporsi. Così i messicani ci provano appoggiando spesso palla a Tecatito Corona (ma Paredes è bravo a chiudere), poi Herrera si gioca nel giro di 18 minuti tutti e tre i cambi, di cui l’ultimo già sul 2-0. Ser- virebbe a poco se la gara l’Ecuador non la riaprisse da solo: su un corner Achilier salta su Ayala in stile wrestling, il rigore è solare e lo realizza Jimenez. Quinteros manco si scompone e osserva i suoi che sciamano in area avversaria con sufficienza e avanzano un rigore per un mani in area di Flores, dall’altra parte Herrera si infuria con l’arbitro e si fa buttare fuori. Grinta che servirà, tra qual-che settimana a Chicago. MESSICO-ECUADOR 1-2 MARCATORI Bolanos (E) al 26’ p.t.; Valencia (E) al 12’, Jimenez (M) su rigore al 18’ s.t. MESSICO (5-3-2) JJ Corona 6,5; Flores 6, Valenzuela 5,5, Ayala 5, J. Dominguez 5, Velarde 5,5 (1’ s.t. Aqui- no 6); Medina 4,5, Guemez 5 (7’ s.t. Fabian 5), JM Corona 6 (18’ s.t. E. Herrera 5); Jimenez 6,5, Vuoso 6. All. Herrera 5,5. ECUADOR (4-4-1-1) A. Dominguez 6; Paredes 6,5, Achilier 5, Mina 5,5, W. Ayovi 6; Ibarra 6 (30’ s.t. Cazares s.v.), Noboa 6,5, Lastra 6,5, Montero 6 (47’ s.t. Martinez s.v.); Bolanos 7,5, Valencia 7,5. All. Quinteros 6. ESPULSI Herrera (all. M) al 25’ s.t. per proteste. AMMONITI Ayala (M), Bolanos (E), Ibarra (E), Fabian (M), E. Herrera (M). ARBITRO Argote (Ven) 5,5. Fonte: Gazzetta dello Sport

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