«Mi mancano certe sfide come la Champions o Juve-Milan, ma meglio andar via quando stai bene»
Il Maestro parla della nuova stagione: «Voglio conquistare la Eastern Conference e spingermi più avanti possibile nei playoff»
«Stop al Salary Cap, sì all’aumento dei club. Poi quando smetto torno in Italia»
Per la prima volta Andrea Pirlo fa l’americano: niente interprete alla conferenza stampa. E se la cava bene. Dice il Maestro: «Già l’anno passato ero pronto
e capivo, ma non mi sentivo sicuro e allora mi facevo aiutare». Sorride: «Noi parliamo in italiano, vero?».
Nell'intervista alla Gazzetta Pirlo parla di tutto, dalla Champions alla Serie A, fino alla MLS.
Quanto le mancano sfide come Juve-Milan della settimana passata?
«Molto, ma anche quelle di Champions. Sono i match belli da giocare a qualsiasi età. Però nel luglio ’15 ho fatto una scelta e non sono pentito. Quando gli anni passano, devi capire se è arrivato il momento di fare altro. Meglio decidere di andare via quando stai ancora bene, prima che siano gli altri a indicarti
la porta».Per quanto tempo la Juve continuerà a vincere?
«Per un bel po’ di anni: è la società più attrezzata per farlo».E qui il suo New York City può già avere ambizioni da titolo?
«Questo è il 3° torneo e vogliamo progredire. Per esempio vincendo la East Conference (secondi nel 2016, ndr), cercando poi di spingerci più avanti nei playoff (ai quarti nel 2016). La squadra è cresciuta, è ringiovanita: si tratta di alzare il livello. È arrivato l’ex atalantino Maxi Moralez. Ci ho giocato
contro molte volte: bravo».La MLS punta a espandersi sempre di più. Quest’anno con 22 club, ma vuole spingersi fino a 28. Non c’è il pericolo di abbassare la qualità del campionato?
«Non penso. Ho già notato un miglioramento. Da quanto ho visto nelle amichevoli e nelle prime due giornate, il livello del gioco è salito parecchio. E comunque se ci fosse questo pericolo non ci sarebbero così tanti gruppi pronti a investire milioni per affiliarsi alla MLS».Big win in front of our supporters! ? #nycfc pic.twitter.com/ovpDXwktKu
— Andrea Pirlo (@Pirlo_official) 13 marzo 2017
Che cosa può fare la Lega per migliorare ancora?
«Di certo togliere le limitazioni che ci sono al mercato. Basta con le 3 eccezioni al Salary Cap, troppo poche per convincere altre star a venire qui: si
deve arrivare a un sistema libero, dove si può comprare e vendere senza vincoli. Ora poi c’è pure la concorrenza della Cina. Specie per competere con gli
altri tornei, interni ed esteri, si deve eliminare qualsiasi restrizione».Ingaggiare allenatori stranieri di valore può essere un altro modo per alzare la qualità della Lega. Voi avete Patrick Vieira, ad Atlanta c’è Tata Martino.
«È importante che ci sia la voglia di crescere. L’ingaggio di certi tecnici è un passo avanti».L’anno passato in 33 partite, lei ha servito 11 assist e segnato il suo primo e per ora unico gol. Un bilancio che la soddisfa?
«Non ho mai dato importanza alle cifre personali. Il mio obiettivo è sempre stato quello di mettere davanti a tutto il bene della squadra e far rendere al meglio i compagni. Non mi è mai interessato nient’altro».Che mansioni le ha dato Vieira?
«Le solite. In quella posizione di campo dove ho trascorso gran parte della mia carriera. Non cambierà niente, a parte il fatto che sono più vecchio».È in scadenza di contratto (dicembre 2017) e girano voci che lascerà il calcio (per un ruolo da ambasciatore alla Juve?): ha già deciso che farà dopo?
«Non ho deciso. Sono concentrato soltanto sul mio lavoro e cerco di farlo al meglio senza pensare al futuro. Dove andrò quando smetto? In Italia»