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Minnesota United, il grande calcio torna nel nord degli USA
Scritto il 2017-03-12 da Franco Spicciariello su MLS

Sono passati oltre 40 anni dall'ultima volta che i tifosi di calcio del Minnesota hanno potuto assistere allo stadio ad un match di prima divisione. Ma lo spirito e la passione non sono cambiati.

Anche quando perdevamo i tifosi ci divevano ' Sai che c'è Tino? E' tutto a posto, domani è un altro giorno", racconta allo Star-Tribune l'ex portiere dei Minnesota Kicks e titolare ai Mondiali 1986 col Canada, Tino Lettieri. “Wow, mi dicevo, e questi non sono nemmeno arrabbiati per i due gol che ho concesso".

Erano i tempi della NASL di Pelé, Johann Cruyff e Giorgio Chinaglia, e i Minnesota Kicks portavano oltre 46mila al Metropolitan Stadium. Lo United riporta quindi a Minneapolis e St. Paul (le Twin Cities) riprendendo una tradizione che risale ai tempi della vecchia NASL che ebbe grande successo con i Minnesota Kicks.  Già negli anni '70 infatti, ai tempi della NASL, gli allora Minnesota Kicks del sudafricano Ace Ntsolengoe e del portiere americano Tim Twellman (papà  di Taylor Twellman, ex attaccante della Nazionale USA e dei New England Revolution) furono capaci di attirare una media di 32.775 spettatori a partita nel 1977, secondi solo ai Cosmos, mentre l'anno prima vennero sconfitti nella finale del Soccer Bowl dai Toronto Metros-Croatia di Eusebio. E successo ha avuto anche il Minnesota United FC della nuova NASL, grazie ad una proprietà che ha saputo appassionare i tifosi locali coniugando progetto tecnico ed economico.

Il nuovo team all'esordio in MLS stasera alle 22 (diretta Eurosport 2, canale 211 di Sky) il Minnesota United FC, vedrà invece almeno 35mila spettatori sugli spalti del TCF Bank Stadium della University of Minnesota, con i Loons (0-1-0) che affronteranno l'altro expansion team del 2017, l'Atlanta United FC (0-1-0).

Come ha dimostrato la reazione dei tifosi alla sconfitta per 5-1 all'esordio in casa dei Portland Timbers, lo spirito dei Minnesotans non è cambiato. "Ho visto le loro facce. Ci hanno continuato a sostenere, e il clima in città è stato incredibile", ha spiegato il capitano dello United, Vadim Demidov. "Non ci sono abituato. Se perdo 5-1 di solito vengo fischiato. Invece il pubblico è stato fantastico. Sono con la squadra comunque vada, e i giocatori lo sentono. Dobbiamo loro un'ottima partita stasera”.

Eric Adamson, 48 anni, si ricorda di quando andava al Metropolitan Stadium, era il 4 luglio 1977, per un match contro i Connecticut Bicentennials. In seguito si è trasferito in Europa, e oggi, racconta ai media locali, è un abbonato insieme alla sua famiglia. "E' stato un sogno tonrare in Minnesota nel 2003 [dall'Oklahoma], e da allora speravo nella MLS". E tanti altri come lui, anche se rispetto ad Atlanta gli investimenti del Minnesota United sono stati decisamente limitati. Atlanta ha esordito nella sua casa temporanea, il Bobby Dodd Stadium della Georgia Tech, davanti ad un tutto eaurito da 55,297 fans, di cui 30mila abbonati. La vera casa di Atlanta - il Mercedes-Benz Stadium, condiviso con gli Atlanta Falcons — aprirà in estate.

I Loons hanno venduto ben 33mila biglietti, e si aspettano di superare quota 35mila stasera. Sono invece 11mila gli abbonati (con limite fissato dalla società a quota 11,842). Ma Atlanta ha avuto più tempo per organizzare le vendite rispetto allo United, che si è potuta preparare solo a partire dall'agosto scorso. Originariamente infatti, l'ingresso del team di proprietà di Bob McGuire (acquistò i Minnesota Stars nel novembre 2012) accompagnato nella proprietà da un gruppo di investori che include Robert Pohlad e Jim Pohlad dei Minnesota Twins (MLB) , Wendy Carlson Nelson e Glen Taylor, proprietario dei club di NBA Minnesota Timberwolves, doveva entrare in MLS nel 2018.

In ogni caso i 35mila di oggi sono un'enormità rispetto ai 5/10,000 che lo United attirava giocando nella NASL, e supererà il record realizzato proprio al TCF Bank Stadium nell'estate 2004 in occasione del match contro Ottawa vinto per 2-1 con doppietta di Christian Ramirez, ma quel giorno i Loons giocarono dopo un match tra Manchester City e Olympiakos, su un campo a pezzi. “C'era erba stesa sopra il sintetico, e non era un granché", ricorda il terzino sinistro Justin Davis. "Ma l'atmosfera era ottima. Non tutti rimasero fino alla fine, ma in tanti sì. E saranno ancor di più oggi”.

Ironia della sorte, come fu la pioggia nell'agosto 2014 a far andar via tanti dallo stadio, stasera i tifosi dovranno affrontare gelo e probabilmente neve, per la quale la MLS ha già preparato il pallone arancione. Ma almeno il terreno, sintetico, è di ottimo livello. E il campo, nonostante qualche segno oro e marrone della University of Minnesota padrona di casa, si presenterà pieno dei simboli dei Loons da presentare in diretta TV.

Il nuovo stadio del Minnesota United da 21.500 posti sarà pronto nel 2018, ma chi è felice del TCF Bank Stadium è l'attaccante Ramirez, cui piace l'idea di avere trenatmila tifosi sugli spalti ataccati al campo, facendo così sentire la pressione agli avversari.

A guidare Minnesota in panchina ci sarà un veterano dei campi d'Europa, quell'Adrian Heath artefice della salità di Orlando dalla USL (vinta due volte) fino alla MLS, e da giocatore vinciroe anche di una Coppa delle Coppe con l'Everton. E Heath è consapevole del momento storico: "I giocatori sono molto eccitati Tutti comprendono l'importanza del momento, la responsabilità. Dovranno mettere in campo un show che sia bello per tutti".

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