La cosa più esotica vista nel soccer rimane sicuramente, nella stagione 1977 (sua prima e ultima) l'ingresso del Team Hawaii nella NASL dei tempi di Pelé, Franz Beckenbauer e George Best. Quello hawaiano era un team fatto di carneadi americani, vecchi arnesi inglesi e come unica stella l'ala portoghese del Benfica degli anni d'oro, Diamantino Costa.
#OnThisDay 1977 | Team Hawaii wins its inaugural #NASL game after topping the visiting @SoundersFC in a shootout. pic.twitter.com/3X0z0xqUOt
— NASL Insider (@NASLInsider) April 8, 2015
Un qualcosa di altrettanto esotico, anzi di più, potrebbe invece sbarcare nel calcio pro USA entro il 2019, seppur non i prima divisione. Dalle Bahamas arriva infatti la notizia che un gruppo guidato dall'imprenditore del settore real estate Burton Rodgers stia lavorando per portare un club locale nella United Soccer League (USL), da poco diventata Division II della piramide del soccer nordamericano. In caso di ammissione, il club giocherebbe nel Thomas A. Robinson Stadium (finanziato dal governo cinese alcuni anni fa) e sarebbe il primo della storia a fare un salto di questo tipo.
A rafforzare la serietà del progetto c'è il coinvolgimento dell'Anschutz Entertainment Group (AEG), maggior gruppo mondiale nello sport entertainment e proprietario dei Los Angeles Galaxy della MLS, e che ha un contratto col governo delle Bahamas dal 2015.
La USL è dallo scorso gennaio la Division II. Fondata nel 2011, vede in campo dal 2011 team di Stati Uniti e Canada, 20 dei quali hanno partnership o sono controllati da club MLS (come ad es. i Real Monarchs per il Real Salt Lake, o i LA Galaxy II), fungendo di fatto anche da campionato riserve.