A guarde Steven Gerrard, non sembra proprio essere un atleta pronto ad entrare nel suo ultimo anno di carriera. Ma l'ex capitano del Liverpool e della Nazionale inglese tornerà a Los Angeles a gennaio, e sembra ormai chiaro che questa sarà la stagione finale.
“Non sono sicuro al 100% - ha dichiarato al Daily Telegraph in un intervista rilasciata presso il suo ristorante "Vincents", al centro di Liverpool - ma credo che questo sarà il mio ultimo anno da giocatore”.
Il saluto di Steven Gerrard ad Anfield lo scorso maggio
Ciò che però sembra preoccupare di più Gerrard è il dopo. Al momento non sembra avere in mano nulla, se non una vaga promessa del Liverpool che ci sarà qualcosa per lui. Una situazione simile a quella di altri giocatori della cosiddetta "golden generation" (che però con la Nazionale nulla ha vinto), tipo Frank Lampard, pieni di entusiasmo e idee ma ormai disincantati.
“Dovrebbero ricevere offerte che non si possono rifiutare", spiega Gerrard. "Se uno ha giocato 100 volte in Nazionale e 700 match a livello di club, come può la FA lasciarlo andare? Hanno troppo da offrire. In molti club non succede. Guarda il Manchester United con Ryan Giggs o il Barcellona con Pep Guardiola, che hanno detto loro 'quando avrete finito succederà questo'.
“Mi spiace non aver iniziato a prendere i patentini quando avevo 21/22 anni. All'epoca ho sprecato un sacco di tempo negli hotel a guardare 'The Office' e 'I Soprano'. Avrei dovuto prendere il patentino CBA all'epoca per poi poter diventare allenatore ora. Ho avuto recentemente un meeting con la FA e mi hanno detto che ora intendono trovare il modo di coinvolgere di più chi ha giocato in Nazionale un certo numero di partite. Gente quale Jamie Carragher e like Robbie (Fowler) ha troppo da dare per essere lasciata andare".
“Ammiro Gary Neville e il suo aver fatto il salto così prest, specialmente in un grande club come il Valencia. Sapevo che Gary era uno che avrebbe potuto avere un ruolo. Bisogna togliersi il cappello”.
Gerrard ha recentemente scritto nella sua biografia che avrebbe voluto che il Liverpool facesse di più per tenerlo, in campo o come membro dello staff. “Sarei potuto rimanere nel gruppo, magari con un piano a più fasi".
Nelle ultime settimane si è allenato a Melwood sotto la guida del tedesco Jurgen Klopp, sì da arrivare preparato a fine gennaio per il ritiro coi LA Galaxy in vista della stagione 2016 della MLS. “Ho parlato con Klopp. Non ho ricevuto offerte, ma il club si è dichiarato disponibile, seppur senza entrare nei dettagli".
Gerrard in allenamento a Melwood
“Mi hanno accolto bene. Avrò sempre un debole per il Liverpool e per la FA, ma quando sono a casa intendo lavorare e girare tra i vari club per osservare gli altri allenatori e acquisire esperienza. Di base sarà disponibile da novembre, dicembre, 2016. Tutto il mondo saprà che sono disponibile, e a quel punto sarò al 75% del mio eprcorso da allenatore. Ho il sogno e l'aspirazione di diventare allenatore e dirigente, ma al momento non sono pronto a dirigere. Quando inizi a preparati capisci che è tutt'altro dallo giocare. Devi controllare 25 uomini con personalità molto diversi”.
Nel frattempo Gerrard sta imparando da Klopp. “Mi sono allenato con lui un paio di settimane. Ero un suo grande fam già da prima che arrivasse al Liverpool, ma vederlo lavorare coi singoli giocatori è davvero eccitante".
Che quello di allenatore fosse il destino prossimo di Gerrard lo sa anche Bruce Arena, coach e GM dei LA Galaxy, - ed ex CT della Nazionale USA - che già lo scorso agosto spiegava come "il prossimo passo di Gerrard è quello di diventare allenatore, non ho dubbi. Sta studiando molto tutto quello che succede qui. Parliamo spesso di ciò che ha fatto al Liverpool e compariamo i nostri appunti". E tra meno di un mese proprio da un uomo di grande esperienza come Arena Gerrard tornerà ad imparare, anche se prima dovrà pensare a guidare i Galaxy sul campo alla sesta MLS Cup della loro storia.