Il Chelsea non è ancora riuscito a torvare un accordo con la Major League Soccer per riuscire a riportare Didier Drogba a Stamford Bridge, seppur nel ruolo di tecnico.
Ma mentre il club di Drogba, il Montreal Impact, sembra rassegnato all'idea che il giocatore non sarà in Quebec per l'avvio della prossima stagione MLS, la lega invece ha intenzione di negoziare duramente prima di rilasciare il 37enne ivoriano.
Infatti, a meno che Drogba non annunci il ritiro dal calcio giocato, il Chelsea dovrà trovare prima un accordo con la MLS - che detiene i diritti del contratto del giocatore - per ottenere il via libera all'ingaggio.
Il Chelsea, secondo quanto riportano i media inglesi, spera ancora di trovare il modo di mettere Drogba in panchina a fianco di Guus Hiddink, ma la MLS si è rivelata un osso duro.
Inevitabile la reazione della MLS visto l'impattodi Drogba - ben superiore a quello di Steven Gerrard, Frank Lampard e Andrea Pirlo - nella scorsa stagione a Montreal, in cui ha segnato 12 gol in 14 match, trascinando l'Impact sino ai playoff. Perderlo inoltre sarebbe anche un colpo inatteso per l'immagine internazionale della MLS, che aveva pianificato la sua presenza per un biennio.
Il Montreal Impact ha già ammesso pubblicamente via Twitter che la questione Drogba è fuori dal suo controllo: “Siamo attualmente in contatto con Didier Drogba e il Chelsea FC. Stiamo facendo tutto ciò che è possibile per riaverlo all'Impact nel 2016".
Drogba festeggia il gol del Chelsea contro il Sunderland insieme a Roman Abramovich
“Comprendiamo il suo attaccamento al suo ex club, e il suo desiderio di aiutarlo. Ma il nostro obiettivo è di portarlo indietro per un'altra stagione, come scritto nel suo contratto. La situazione è fuori dal nostro controllo”.
In ogni caso, nonostante i problemi davanti e l'assenza di attaccanti in forma, non c'è comunque possibilità di vedere Drogba di nuovo in campo col Chelsea, e Guus Hiddink lo vede chiaramente come tecnico oltre che come ambasciatore del club, come confermato dall'allenatore olandese: “Potrebbe entrare nello staff tecnico. Ragazzi come lui servono per aiutare i più giovani con la loro grande esperienza. Non sono favorevole ad un ambasciatore in cravatta”.