La pausa per il Montreal Impact è arrivata al momento giusto, dando così ai quebeçois la possibilità di tirare un po' il fiato in vista di un calendario durissimo che li vedrà scendere in campo per 18 volte nelle prossime 10 settimane, un accumulo dovuto agli impegni di Champions di inizio stagione.
L'Impact occupa attualmente il sesto posto nella Eastern Conference, l'ultimo buono per la qualificazione ai playoff, e con qualche partita da recuperare appunto, che dà loro un po' di vantaggio su Orlando e New York City FC. Ci vorrebbe un crollo sul modello di quello del 2013, quando in panchina c'era lo svizzero Marco Schällibaum e in campo Marco Di Vaio, per non farcela.
Ma con Frank Klopas alla guida, Montreal appare meglio organizzata di due anni fa, sia dal punto di vista del gioco che della forma fisica, grazie anche a qualche ricambio in più. Ma l'obiettivo per il team di Saputo va oltre la semplice qualificazione, puntando almeno al terzo o quarto posto, che consentirebbe di giocare in casa il playoff game per la prima volta.
Inoltre Klopas ha il contratto in scadenza a fine stagione, e certo farà di tutto per conquistarsi il rinnovo. Dopo un difficile 2014, dovesse riuscire a vincere il Canadian Championship - 2-2 l'andata contro Vancouver -, con tanto di posto Champions, qualificandosi per i playoff, e aggiungendo al tutto la semifinale di Champions di marzo scorso, ecco che il posto sarebbe suo anche nel 2016.
Ma su come l'Impact chiuderà la stagione peserà moltissimo l'impatto che avrà l'ingresso in squadra di Didier Drogba. In passato spesso i giocatori in arrivo dall'Europa a metà stagione hanno avuto qualche problema di adattamento, compreso ad esempio Marco Di Vaio quando sbarcò in Canada nel giugno 2012. Ma se Drogba dovesse inserirsi senza troppi problemi, ecco che diverrebbe un vero "game changer" capace di fare sfracelli, specie nella poco spettacolare Eastern Conference (a parte forse per i New York Red Bulls in grande ascesa). L'attaccante ivoriano porta l'attacco dell'Impact ad un altro livello, sia per presenza fisica che per i gol, tutte cose che ai quebeçois mancano sin dal loro sbarco in MLS nel 2012.
Non aver mai avuto un attaccante della forza di Drogba ha sempre comportato dover puntare su giocate veloci per infilare le difese avversarie. Ma di fronte a squadre molto chiuse, ecco i problemi. Mentre con Drogba ora il problema sarà per gli altri, visto che mettersi ad aspettare costringerebbe i difensori a gestire l'ex Chelsea troppo vicino alla porta. E sarà difficile vedere avversari chiudersi come ha fatto il DC United qualche giorno fa, vincendo poi con un solo tiro in porta.
Chi poi dovrebbe trarre vantaggio (e viceversa) dall'arrivo di Drogba sarà certamente il centrocampista creativo ex Lecce Ignacio Piatti, spesso sottoposto a trattamenti speciali dagli avversari. Con Drogba certamente ci saranno per lui più spazi, e forse inizierà anche a passare di più il pallone.
Per Didier Drogba il debutto è previsto per sabato contro la Philadelphia Union, in un match che vedrà il primo tutto esaurito dal 2013 per lo Stade Saputo, quando Montreal giunse ai playoff per la prima volta. Si spera che sia il segnale di un nuovo corso, grazie all'arrivo della superstar francofona.
Fonte: Nick Sabetti - Sportsnet.ca