Il c.t. all’aeroporto di Filadelfia ha colpito con un pugno un giornalista che lo aveva criticato durante la Copa America
L’ aveva promesso, via twitter: «Spero di poterti incontrare da qualche parte prima o poi. Per aggiustare i conti». Cinguettio minaccioso del “Piojo” Herrera, sanguigno ct del Messico in risposta alle critiche di un giornalista tv, Christian Martinoli, dopo la pessima prestazione del “Tri” nella Copa America (dove Herrera aveva portato le riserve puntando tutto su questa Gold Cup).
I due si sono incontrati ieri all’aeroporto di Philadelfia. Tornavano a casa dopo il successo del Messico nella Gold Cup, 3-1 in finale alla Giamaica. Il giornalista era in fila al controllo della sicurezza, il ct è arrivato e l’ha colpito con un pugno che era diretto alla mascella ma ha chiuso la sua corsa sul collo di Martinoli. Molti i testimoni, diversi i tweet di sdegno, compreso quello di Ines Sainz, gloria televisiva al seguito del “Tri”: «Che brutto, le cose non si risolvono in questo modo, pessimo esempio per i propri giocatori».
SOFFERENZA CONTINUA Degna conclusione di una Gold Cup che il Messico ha vinto soffrendo sempre meno che contro i semipro di Cuba (6-0) e nella finale contro la Giamaica, vinta senza problemi grazie ai gol di Andres Guardado (6 reti, l’eroe della coppa per “El Tri”), del “Tecatito” Jesus Corona (che Herrera ha coraggiosamente preferito alla gloria nazionale Hector Herrera) e di Oribe Peralta. Una gara nella quale il “Piojo” si giocava il futuro alla guida del Messico, finito in disgrazia appena 12 mesi dopo il grande Mondiale che lo aveva portato alla ribalta per i risultati del ‘Tri’ e per le sue celebrazioni senza freni in area tecnica.
ERRORI ARBITRALI Il Messico è arrivato in finale dopo aver battuto nei quarti la Costa Rica ai supplementari con un rigore contestatissimo al 123’ che ha provocato il tweet funesto del presidente del Paese sconfitto, Guillermo Solis: «Non era rigore. Perdere così NON vale. Il Messico non ha vinto la partita, gliela hanno regalata avvolta nel cellophane. Che vergogna». E in semifinale contro Panama un altro penalty regalato e successivo comunicato della Concacaf che ammetteva che l’errore umano ha condizionato il risultato della gara. Quella Concacaf che è uscita malissimo dal Fifagate e che non si è certo ripresa con questa Gold Cup: i giocatori di Panama hanno mostrato uno striscione con scritto "CONCACAF LADRONES" nel quale accusavano i dirigenti della confederazione di essere ladri e corrotti.
PLAY OFF In questa strana atmosfera il Messico ha vinto la sua settima Gold Cup, due in più dei grandi rivali, gli Stati Uniti, eliminati in semifinale dalla Giamaica e poi battuti da Panama per il terzo posto. Il 9 ottobre al Rose Bowl di Pasadena, pieno di messicani, “El Tri” del “Piojo” e gli Usa della “Pantegana” Klinsmann si giocheranno in una sfida secca l’accesso alla Confederations Cup russa del 2017. Herrera dovrà di nuovo vincere per calmare le acque. Che stavolta ha agitato lui stesso col pugno a Martinoli.
Fonte: Gazzetta dello Sport