L'attaccante californiano César Romero era apparso sui campi della MLS nel 2012, indossando la maglia dell'ormai defunto Chivas USA, con cui giocò 12 partite, segnando quell'anno solo due gol in US Open Cup, uno dei quali nella semifinale persa coi Seattle Sounders. Da allora era sparito dalle cronache del calcio USA.
A distanza di tre anni invece vi ritorna di forza, avendo vinto la classifica cannonieri del campionato armeno (dove gioca anche un altro ex Chivas USA, Bryan de la Fuente, all'Ararat Yerevan) col FC Pyunik, vincitore di titolo e coppa nazionale, con cui in questi giorni sta affrontando i preliminari di Champions League 2015/16
Ma quella di martedì a San Marino contro la Folgore sarà probabilmente la sua ultima partita col Pyunik. Romero è infatti al centro degli interessi di vari club, con in testa le messicane Atlante e Chivas Guadalajara e i campioni di Serbia del Partizan Belgrado, tutte in cerca di un attaccante di fisico. Intanto però a luglio per lui è previsto un provino coi russi dell'Amkar Perm.
Ma il suo agente, Rouben Vesmadian del Bucket Group, ha dichiarato a MLSsoccer.com "Cesar ha molte offerte, ma cerca qualcosa di più importante. Tornare in Major League Soccer sarebbe interessante con le giuste condizioni che gli possano consentire di crescere e continuare a segnare come in Europa". In sintesi, il giocatore è in cerca del contratto della vita.
Del resto Romero - dopo le esperienze con TSG Thannhausen in Germania, Murcielagos in Messico e Chivas USA - è reduce da una stagione da sogno fatta di 21 gol in campionato col Pyunik, oltre ai cinque in coppa d'Armenia, un totale che gli connote di piazzarsi al secondo posto dei cannonieri americani all'estero all time, dietro solo a Jozy Altidore e ai suoi 31 gol con l'AZ Alkmaar nel 2012-13.
Nato a San Diego da genitori messicani, soprannominato CR/ (per le iniziali e il numero) si è formato calcisticamente col Tigres UANL, e una volta presa la cittadinanza USA ha giocato con varie giovanili. Ma se continuerà a segnare così anche altrove, ecco che su di lui presto potrebbero accendersi i riflettori di Jurgen Klinsmann e della Nazionale maggiore, alla ricerca di un alternativa ad Altidore oltre a Aron Johannsson.