Il debutto ufficiale in campo di Giuseppe Rossi, dopo aver saltato l’intera stagione, avviene sul campetto di Nike Field, incastrato in mezzo a Christie street, a un passo da Chinatown. L’occasione è la ottava edizione di "Showdown in Chinatown", la partitella di beneficenza fra un manipolo di star miste fra giocatori di basket e di soccer, radunati da Steve Nash, il due volte MVP della NBA, e organizzata da Venanzio Ciampa, un italiano che a New York è una sorta di guru del marketing.
Le due squadre erano divise fra team internazionale, in maglia nera, capitanato da Alex Del Piero, comprendente anche Massimo Gobbi e fra i baskettari, Nash, Luol Deng dei Miami Heat (passato anche per le giovanili dell'Arsenal) e il protagonista delle ultime finali, l’australiano Matthew DellaVedova dei Cleveland Cavaliers. Mentre dall’altra parte, in maglia bianca, c’era il team Usa, comandato dal ragazzo del New Jersey, Giuseppe Rossi, insieme a Chris Mullin, ex All-Star di Golden State, Ricky Williams e Kyle Martino, che facevano parte della nazionale Usa. Finisce 8-5 per Rossi, ma la gara giocata otto contro otto è in equilibrio fino ai minuti conclusivi.
Anche al campetto ai margini della China- twown di Manhattan, dove si gioca lo Showdown di Steve Nash, il due volte MVP della NBA, l’argomento caldo è Andrea Pirlo, che pe- rò preferisce non farsi vedere. Alex Del Piero è l’attrazione: vive a Los Angeles dallo scorso agosto, ha aper- to scuole calcio (le sue Academy), e anni fa aveva flirtato con la possibilità di giocare nella Mls. Per questo, più di altri, comprende la decisione dell’ex compagno. Non lo ha sentito, s’informa se sia già ufficiale. «Però, so che è stato qui. Penso che se arriverà, la sua sarà una decisione fantastica, anche se soltanto lui potrà sapere se sarà quella giusta. Un fatto è certo: la Lega sta crescendo tantissimo».
Intanto la Lega, la MLS, sgombra ogni dubbio: Pirlo potrà firmare il nuovo contratto con loro dall’8 luglio, alla riapertura della finestra trasferimenti, e prima di poter essere utilizzato deve aver ottenuto il visto di lavoro.
Da «americano», Giuseppe Rossi è entusiasta: «Sicuramente la MLS farà un salto di qualità. Sappiamo che calciatore è Andrea e ciò che può dare. Anche per lui sarà una bella esperienza. Credo che da solo possa portare almeno cinquemila persone in più allo stadio, se non di più. E’ un talento mondiale, uno che ha vinto tutto: New York ha fatto un grande affare». E il suo prossimo com- pagno di squadra, Chris Wingert, che aveva affrontato l’ex juventino in una partita Usa- Italia Under 23 del 2002 lo aspetta a braccia aperte: «Finì 2-0 per loro e già a quei tempi capivi che era un ragazzo con della stoffa. Sarà fantastico averlo a fianco, molti di noi avranno tanto da imparare».
E pure Steve Nash dice: «Un salto di qualità notevole per il movimento calcistico Usa». È direttamente interessato perché è proprietario dei Vancouver Whitecaps, team di Mls. L’Mvp va a John Nash, il papà, autore di una rete splendida e calciatore professionista in Inghilterra, Sudafrica e Canada, il vero motivo per cui Steve è un amante di questo sport.
Fonte: Gazzetta dello Sport