Vitoria storica per gli Stati Uniti, che all'Amsterdam Arena battono per 4-3 l'Olanda, recuperando con tre gol negli ultimi 19 minuti un match che sembrava ormai irrimediabilmente perso.
E' stato il difensore centrale John Brooks a dare il segnale della riscossa, tornando al gol per la prima volta dopo quello segnato al Ghana ai Mondiali, infilando su un cross del terzino del Tottenham DeAndre Yedlin al 71'. Ci hanno pensato poi Danny Williams all'89' con un gran tiro dal limite deviato da Blind, e infine Bobby Wood al 90' su cross dell'universitario Jordan Morris. Sia sul gol del 2-3 che del 4-3 merito a Michael Bradley, bravo a lanciare prima Yedlin e poi Morris, oltre ad aver colpito un palo al 19'.
Ad aprire le marcature di una serata ricca di gol è stato l'ex milanista Klaas-Jan Huntelaar prima della mezz'ora, dopo che gli americani avevano provveduto a sprecare varie occasioni. Par momentaneo dell'attaccante dei LA Galaxy, al suo primo gol internazionale al 33'. Arriva però poco dopo il raddoppio ancora di Huntelaar e il tris del neo attaccante del Manchester United Memphis Depay, che porta l'Olanda 3-1 nel secondo tempo. Non abbastanza però per fermare un gruppo di giovani USA scatenati.
Un match incredibile quello di stasera contro l'Olanda, che vedeva gli USA privi di gran parte dei titolari, gente come Clint Dempsey, Jozy Altidore, Alejandro Bedoya, Graham Zusi, Matt Besler, Omar Gonzalez e Geoff Cameron, infortunati o non selezionati. Per l'occasione il CT Klinsmann decide di schierare un 4-3-3 con al centro dell'attacco Johannsson (osservato dai suoi tifosi dell'AZ Alkmaar) e Johnson e Zardes sulle fasce, spalleggiati dall'esperienza e la corsa di Kyle Beckerman e Michael Bradley (capitano) più la tecnica dell'emergente interno dell'Ingolstadt Alfredo Morales. In difesa linea formata dal terzino del Norimberga Chandler, Brek Shea a sinistra e i centrali Brooks e Alvarado, alla sua prima in Europa, e Guzan in porta, alla sua prima in Nazionale nel 2015 e autore di 7 parate decisive, tra cui una top su van persi al 47'.
Proprio una difesa sperimentale sembrava il problema principale per Klinsmann - ed infatti lo è stato - specie con di fronte un terzetto d'attacco olandese composto da van Persie, Depay e Huntelaar, spalleggiati dai vari Clasie, Blind e Promes (in campo 9 reduci dai Mondiali 2014). Ma Huntelaar a parte, le cose non sono andate come il CT Guus Hiddink si aspettava, a conferma però anche del pessimo rendimento messo in mostra sino ad oggi nelle qualificazioni europee.
Da subito gli USA hanno imposto il ritmo partita, ma il marcato livello tecnico dell'Olanda ha prevalso per i primi 50' minuti. A cambiare le carte in tavola le sostituzioni, con Klinsmann che spedisce dentro il centrocampista del New York City FC Mix Diskerud per Morales, a destra fuori Brek Shea e dentro Yedlin (in campo solo 11 per gli Spurs da gennaio) e poi Morris, Williams per Zardes e Bobby Wood per Johannsson. In Wood sembra credere - a ragione stavolta - il solo Klinsmann che lo continua a chiamare nonostante l'orribile stagione all'Erzgebirge Aue, club della Zweite Bundesliga tedesca. Per lui è il primo gol internazionale, grazie ad una difesa olandese imbarazzante, che appare il vero punto debole degli Orange.
“E' stato un match incredibile", ha dichiarato nel post partita Danny Williams, mediano del Reading. "E' una fantastica emozione vincere con l'Olanda ad Amsterdam". Eased tocca alla Germania, mercoledì prossimo a Colonia (h 20.45).
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