Partita senza storia in campo per i New York Cosmos, che hanno dominato Cuba per 4-1 in un match invece di per sé pieno di storia essendo il primo per un club USA su territorio cubano dal 1978 e giocato per festeggiare la fine delle nazioni americane verso Cuba con tanto di "Stars & Stripes" suonato e bandiera in mezzo al campo,(a Washington si è parlato addirittura di "soccer diplomacy", in memoria della "diplomazia del ping pong" con la Cina negli anni Settanta).
Calcisticamente parlando la Nazionale cubana è stata estremamente deludente, prendendone quattro da quello che comunque è un club di seconda divisione negli Stati Uniti - i Cosmos militano infatti nella North American Soccer League - andato in gol due volte con Lucky Mkosana e poi con Sebastian Guenzatti e Hagop Chirishian. Per Cuba, assente dai Mondiali dal lontano 1938, è andato in rete Andy Vaquero nel sesto minuto di recupero. E' invece rimasto a secco l'ex capitano del Real Madrid e della Nazionale spagnola, Raul.
Peccato per i molti posti vuoti allo stadio nelle parti scoperte dello stadio"Pedro Marrero" (28.000 posti), dovuti alla tanta pioggia scesa su Cuba. I presenti hanno però festeggiato Pelé, presente in tribuna Cosmos e alla sua prima visita a Cuba. "Pele! Pele! Pele!" cantavano in onore di O'Rey, accompagnato dalla stella NBA Carmelo Anthony, che pare sia interessato a rilanciare nella NASL la franchigia dei Puerto Rico Islanders. I tifosi cubani hanno quindi acclamato i giocatori sin dal riscaldamento.
Brazilian football great Pele waves before a soccer game between Cuba's national team and New York Cosmos team in Havana June 2, 2015. REUTERS/Enrique de la Osa
Pur rimanendo il baseball lo sport nazionale, il calcio a Cuba è però in crescita esponenziale, come dimostrato dalla sempre maggior diffusione sia dei campi di calcio che delle magliette di Real Madrid e Barcellona.
"Voglio che Cuba vinca, ma sono venuto per vedere Raul, il mitico numero 7 del Madrid", ha dichiarato a Reuters Raydel Aguirre,un 23enne che ha pagato un peso ($0.05) per il suo biglietto della partita mentre indossava la 7 di Cristiano Ronaldo."Siamo molto emozionati ed onorati di aver fatto questo viaggio storico a Cuba - ha ammesso Erik Stover, chief executive del club newyorkese - è stata un'opportunità unica per giocatori, allenatori e tifosi, e ci ha dato la possibilità di farci ammirare in tv in tutto il Paese".
A confermarlo, anche le parole dallo stesso Raul, che ha parlato di "amazing experience" e di "grande opportunità per il nostro futuro", quelle del presidente Cosmos Seamus O'Brien ("Ho sempre creduto nel potere dello sport di unire le persone e abbattere le barriere. Speriamo di poter ispirare gli altri, e siamo orgogliosi di questo nostro cammino come ambasciatori nel mondo per gli Stati Uniti") e pure del coach biancoverde, Giovanni Savarese. Un italo-venezuelano, passato per pochi mesi anche dalla nostra C1 (da giocatore, nel 2000, alla Viterbese in prestito dal Perugia di Luciano Gaucci) che però ha detto chiaramente quale sia la sua scala di valori. "La cosa più importante a cui pensare è il gioco del calcio, non la politica - ha spiegato in conferenza stampa prima del match - siamo venuti qua in una pausa del nostro campionato, per fare un buon test, vincere e mantenerci allenati".
E infatti per i Cosmos rientro negli USA già oggi in vista dell'ultimo match della NASL Spring Season contro il Jacksonville Armada FC, che lo storico team di Giorgio Chinaglia e Franz Beckenbauer dovrà solo non perdere per conquistare la Spring Season e un posto nella finale del Soccer Bowl.