«Ho una domanda dalla quale dipende il futuro delle relazioni fra Cuba e Usa», disse Clive Toye, presidente dei Chicago Sting, appena sbarcato all’Avana nel 1978: «Forse avete un sigaro?». Con una battuta sciolse il groppo allo stomaco di yankee e castristi, in ansia per la prima visita sull’isola di una squadra di «soccer» dalla Rivoluzione del 1959. È rimasta l’unica fino a domenica, quando all’aeroporto dell’Avana sono atterrati i New York Cosmos dell’ex madridista Raul e di Marcos Senna, accompagnati da Pelé. Difficile immaginare un incontro altrettanto rustico.
Toye raccontò in un’intervista al Chicago Sun-Times. “Pensavamo di fare un favore all’America, semplicemente pensavamo di farle un favore facendole conoscere un mondo più vasto. Credevamo di cambiare il mondo? No, non penso questo, però c’era un po lo spirito di Robin Hood, rubare ai ricchi per dare i poveri, usando i soldi dei proprietari delle squadre per sviluppare il soccer. Non sempre ci han visto di buon occhio per questo motivo”.
La partita si giocherà nel periodo di pausa della North American Soccer League, seconda divisione del soccer USA, e consentirà ai Cosmos di metter in notevole esposizione il loro brand - reso leggendario negli anni '70 da Pelé, Giorgio Chinaglia, Franz Beckenbauer, Carlos Alberto, ecc. - in un evento di risonanza politica mondiale, con in campo campioni un po' agée quali gli spagnoli Raúl e Marcos Senna, e una rosa a vasta influenza centro-sudamericana.
Se il viaggio del 1978 fu una follia improvvisata di Toye e soci, quasi all’insaputa di Washington, l’arrivo dei Cosmos è pianificato in ogni dettaglio: «soccer diplomacy» allo stato purissimo, un viaggio funzionale al disgelo celebrato a dicembre da Obama e Raul Castro. L’apice questa sera, quando i Cosmos - in testa alla Nasl, seconda serie Usa, dopo 9 turni - sfideranno la nazionale dell’Avana allo stadio Marrero, di fronte a 30 mila spettatori.
Forse verranno seguiti dalla polizia segreta come i Chicago Sting, certo non vedranno nascosti a bordo strada i missili sovietici puntati sulla Florida. Il viaggio del 1978 fu una breccia inattesa nella cortina di ferro, una boccata d’ossigeno prima di riprendere a guardarsi da un mirino; questo, al contrario, celebra l’inizio di una nuova era: lo sbarco dei Cosmos - cui seguiranno presto i Baltimora Orioles di baseball entro fine anno - somiglia tanto al primo passo verso l’inevitabile conquista Usa del mercato cubano.
Nonostante lo sport nazionale diCuba sia tutt'oggi il baseball, il calcio inizia ad essere un serio rivale. Stati Uniti e Cuba si incontrano periodicamente a livello di competizioni internazionali, con l'ultimo match vinto per 4-1 dagli USA in quel di Sandy, Utah, in occasione della 2013 Gold Cup. Tra le due Nazionali non c'è però molta storia, come dimostra il filotto di vittorie nei 7 match dal 1998. Prima di allora le due squadre non si erano mai affrontate sin dal 1949.
Da notare anche il problema vissuto dalle varie Nazionali di Cuba che negli anni si sono recate negli USA per i vari tornei, a causa delle defezioni di molti giocatori che hanno approfittato per rimanere negli Stati Uniti. Un esempio nel calcio è quello del centrocampista dei Seattle Sounders Osvaldo Alonso, che ha lasciato la sua Nazionale nel corso della Gold Cup 2007.