Il Clausura va al team guidato dal portoghese Caixinha, segnalato da Mourinho nel 2012. Perde il Queretaro di Ronaldinho: in partenza per la MLS?
Nulla da fare per Ronaldinho e soci. Il miracolo di cui il Queretaro aveva bisogno per conquistare il Clausura è sfumato nella notte di domenica. Inutile il 3-0 al Santos Laguna, che aveva ipotecato il trionfo 3 giorni prima grazie al 5-0 dell’andata. Due gli eroi del trionfo lagunero: l’attaccante Javier Orozco, autore di un poker dal sapore di rivalsa, e il tecnico portoghese Pedro Caixinha, lo stratega mandato da Mourinho, capace di cambiare volto alla squadra nei playoff guadagnati per il rotto della cuffia.
Menagramo? Eroe
«È una rivincita che meritavo». Questo il primo commento di Orozco dopo il trionfo che ha spezzato una sorta di maleficio personale. Il poker messo a segno in finale, impresa riuscita solo a Gustavo Napoles nel 1997, ha permesso al 27enne ariete di sfilarsi l’etichetta di iettatore, appioppata ai tempi del Cruz Azul dopo 2 finali perse, di cui l’ultima (nel 2013) proprio a causa di un suo rigore fallito. «Mi sono liberato di un peso, quell’errore mi ha fatto passare notti insonni», ha confidato Orozco, che in tutto il torneo aveva realizzato appena 1 gol. Proprio all’ultima giornata della fase regolare, ma decisivo per regalare al Santos l’accesso in extremis ai playoff all’8° posto.
Sul 5° torneo conquistato dal Santos c’è però soprattutto la firma del rampante Pedro Caixinha, che ha messo a frutto i segreti e gli insegnamenti appresi da José Mourinho.
Il guru come Bora
Fu Mou nel 2012 a consigliare l’ingaggio del connazionale ai messicani e, dopo 2 semifinali di campionato e una finale di Champions perse al 1° anno, Caixinha ha centrato il 2° titolo in 6 mesi. Se a Torreón si è tornati a respirare aria di gran calcio (col ritorno in Libertadores nel 2014 dopo 10 anni) e a gioire per l’accoppiata coppa nazionale-campionato è prima di tutto merito del 44enne portoghese, primo europeo a trionfare in A negli ultimi 34 anni, dai tempi di Bora Milutinovic.
Staffetta Dinho-Pirlo?
A Queretaro, invece, hanno visto svanire il sogno di mettere il primo titolo in bacheca. Non è bastato Ronaldinho, partito dalla panchina in entrambe le sfide e ormai da due mesi in fondo alle gerarchie del tecnico Vucetich, anche se decisivo nei quarti con un gol. Le voci di divorzio che circolano da mesi
(peraltro confermate dal fratello- agente di Dinho giusto il mese scorso) non si sono placate nemmeno dopo l’annuncio dell’altro ieri fatto dalla dirigenza. «Ronaldinho non si muove», parola del direttore sportivo Joaquin Beltran, che ha cercato di risollevare l’animo dei tifosi promettendo «l’arrivo di un’altra stella». Il principale obiettivo, secondo le indiscrezioni della stampa locale, sarebbe un certo Pirlo...
Fonte: Gazzetta dello Sport