Quattro concorrenti, tre città, due posti. Questa la situazione della corsa all'expansion MLS dopo l'esclusione di Las Vegas causa problemi per lo stadio (per Garber se ne riparlerà nel 2018).
Mentre la questione del rinnovo del contratto collettivo dei giocatori rimane la priorità per la MLS - al momento il rischio di uno sciopero è ancora forte - le discussioni sull'expansion a 24 entro il 2020 continuano, visto anche che le decisioni finali dovrebbero essere prese entro giugno 2015.
La situazione vede in pole position la città di Minneapolis, fortemente vouluta dalla MLS, essendo il 15° mercato TV americano e la quinta città per numero di società incluse nella lista Fortune 500. Questi numeri, più il trovarsi nel Midwestern e l'avere alle spalle due gruppi pienamente qualificati, ne fanno la candidata ideale.
L'offerta dei Minnesota Vikings ricorda molto quella di Arthur Blank e degli Atlanta Falcons, che entreranno nel 2017 quando sarà pronto il nuovo stadio per il team NFL (già raccolti depositi per 17.000 abbonamenti). I Vikings non hanno alcun collegamento con la comunità calcistica locale, ma hanno uno stadio da $1 miliardo in costruzione. Stadio che è stato disegnato per riadattarsi a 25.000 posti in occasione dei match calcistici. Inoltre va ricordato che in MLS sono vari i proprietari NFl, e sono loro a votare per l'ammissione di un nuovo gruppo.
A competere con i Vikings c'è il Minnesota United ,della North American Soccer League, alleatosi con i proprietari di Minnesota Twins e Timberwolves. Lo Uninited è un club la cui storia va indietro sino al 1990, e l'ascesa in MLS rappresenta anche l'unica chance di sopravvivenza. ma il suo successo dipende dalla capacità di costruire uno stadio da calcio a downtown Minneapolis. I soldi ci sono, l'area pure. Va solo definita la partnership con la contea. La decisione è prevista tra aprile e maggio per poi pensare alla franchigia numero 24.
La corsa è tra l'immaginanzione e la certezza. L'idea di avere a Miami un team di David beckham sembra fantastica. Se sarà capace di attrarre investitori e avere l'ok per uno stadio allora Beckham avrà la squadra, Ma al momento è più facile a dirsi che a farsi. Lo stesso Board of Governors sembra preoccupato degli scarsi progressi a Miami dopo i due rifiuti da parte delle autorità locali per aree sull'oceano dove costruire lo stadio. A giugno si faranno i conti, e nel frattempo Sacramento aspetta.
Il Sacramento Republic, squadra della capitale della California, l'anno scorso ha attirato un pubblico record nello USL Pro vinto all'esordio. Teoricamente il club potrebbe essere pronto per la MLS già nel 2016. Il suo stadio, il Boney Field, potrebbe infatti essere allargato a 14.000 posti da subito mentre nel frattempo prenderebbe il via la costruzione del nuovo stadio. Inoltre, l'ingresso nella partnership dei proprietari dei Sacramento Kings della NBA e dei San Francisco 49ers della NBA, ha tolto ogni dubbio sulla solidità del club.
Certo, l'ingresso di Sacramento era assolutamente imprevisto quando due anni fa la MLS ha fissato l'obiettivo 24 squadre per il 2020, ma ora il club rispetta tutti i parametri della candidatura perfetta, e nonostante MIami, sarà difficile dire no. Chi è preoccupato però è la proprietà dei San Jose Earthquakes, che aprirà quest'anno il suo Avaya Stadium, e vorrebbe evitare concorrenza territoriale da parte del Sacramento Republic, che giocherà a meno di 200km di distanza, anche se nel caso la certezza che un club a San Francisco non sarebbe più un rischio.
E dopo?
Con l'arrivo di Atlanta, Los Angeles FC, Minneapolis e una tra Miami e Sacramento, a quota 24 la MLS dovrebbe fermarsi, ma è sicuro che la discussione ripartirà immediatamente. Guardando in avanti, St. Louis e le texane San Antonio e Austin hanno già espresso interesse, mentre Indianapolis - che sta avendo grande successo di pubblico nella NASL - potrebbe entrare in gioco una volta costruito lo stadio, per il quale manca poco. E non finisce mica così...