Quando si tratta di annunci, il Toronto FC sembra aver imparato la lezione. Si spera sia l'indicazione di un cambio di filosofia al TFC, più indirizzata al calcio innanzitutto, al marketing e infine al branding.
Un anno dopo aver presentato Jermain Defoe in grande stile, accompagnato dallo sfortunato slogal “Bloody Big Deal”, il TFC ha invece mostrato alla stampa quello che è il suo sostituto, l'attaccante americano Jozy Altidore, nuovo designated player del club.
La presentazione di Altidore è stata molto più modesta rispetto allo spettacolo messo in piedi per Defoe (e Michael Bradley) dal TFC lo scorso gennaio. Stavolta ci sono stati meno fuochi d'articficio e niente bus a due piani parcheggiato fuori dal locale con la scritta “Bloody Big Deal”.
Il GM del club canadese, Tim Bezbatchenko, ha evitato di entrare nei dettagli dello scambio che ha visto Defoe tornare in Premier League al Sunderland per Altidore. C'è stato movimento di denaro? Il TFC ci ha guadagnato qualcosa? Bezbatchenko non ha risposto, ma una fonte nella MLSE ha spiegato a Sportsnet che lo scambio è stato alla pari, e che Michael Bradley ha ristrutturato il suo contratto sì da aiutare il TFC ad ingaggiare Altidore.
Questo è quello che sappiamo. E sappiamo anche che Defoe è andato, e che probabilmente non tornerà mai da queste parti, e per alcuni fans del TFC sarebbe comunque troppo presto. Ora il Toronto FC guarda avanti con Altidore, l'americano che ritorna in Major League Soccer per cercare di recuperare una reputazione danneggiata, e per cercare di aiutare i Reds a interrompere una serie negativa che li vede da otto anni - dalla loro fondazione - fuori dai playoff.
Se state cercando qualche segnale di progresso e maturità, sarà bene sapere che la conferenza stampa di venerdì ha evitato di essere troppo di "marketing", evitando di fornire aspettative eccessive che in passato sono risultate comiche. Nessuno ha tirato fuori le parole "Bloody Big Deal”. Nessuno ha provato a dire che Altidore sarà il salvatore del team (a differenza di Defoe l'anno scorso). E non c'è stato alcun appello fuori luogo di Tim Leiweke ai fans presenti.
Non c'è stato nulla di tutto ciò. Venerdì si è parlato di calcio, di campo. Ed anche se è difficile credere pienamente a questo management - ci siamo bruciato abbastanza in passato - c'è la sensazione che il Toronto FC abbia imparato la lezione dalla debacle subita con Defoe, e che ora tutti siano focalizzati sulle cose importanti. “Per me tutto è relativo alle vittorie. Possiamo parlare degli ingaggi, della nostra visione, di cosa stiamo provando a fare sul campo, il nostro stile di gioco. Ma alla fine dobbiamo regalare ai tifosi un team vincente", ha detto Bezbatchenko. “Quella di oggi è una cosa grossa, ma alla fine ciò che conta è vincere”.
Il GM Tom Bezbatchenko, Jozy Altidore e il coach Greg Vanney
Sulla carta Toronto sembra averci rimesso da questo scambio alla pari col Sunderland. I Black Cats hanno riportato in Inghilterra un cannoneire veterano come Defoe, che ha sempre fatto gol in Premier League. Toronto invece prende Altidore, che dopo i lampi in Eredivisie con l'AZ Alkmaar (51 gol in 93 partite), è andato in gol una sola volta in 42 match di Premier League dal 2013.
Qual'è il vantaggio per il TFC? Essere stato in gradi di liberarsi di un giocatore come Defoe che non credeva nella causa. A 25 anni, Altidore ha certamente maggiore spazio di crescita del 32enne Defoe. Inoltre ha voglia di smetire i suoi detrattori, inclusi i tifosi del Sunderland che hanno celebrato la sua partenza, e i critici locali che non credono meriti il contrattone concessogli dal Toronto. Ma , più di ogni cosa, Defoe non voleva restare a Toronto, mentre Altiodre vuole. E questo conta.
E' una scommessa per il TFC? Assolutamente lo è. Non c'è alcuna garanzia che Altidore ritorni alla forma messa in mostra in Olanda. E i tifosi del Toronto FC sarebbero più sereni se Bezbatchenko avesse ingaggiato un cannoniere più continuo di Altidore. Ma la decisione di prendere Altidore, a differenza di Defoe, è basata interamente su motivi calcistici, e non da qualche piano marketing e dall'ossessione di costruire un brand globale. Ed è un grande passo nella giusta direzione per questo club.
Ora il Toronto FC deve capire come mettere insieme i pezzi sul campo. Altiore può essere d'aiuto? Lo scopriremo presto.