Ora che sono passati 15 anni da quando è alla guida della MLS, il commissioner Don Garber può finalmente farsi una risata sulle reazioni che seguirono la sua nomina nel 1999.
“Lo ricordo come fosse ieri", ha spiegato a SI.com in un'intervista presso il suo ufficio sulla Fifth Avenue. Garber ricorda il battito del cuore poco prima della sua presentazione insieme all'eccitazione di andare a guidare una "sua" lega dopo i 16 anni passati nella NFL. Gli torna in mente di quanto secondo lui la comunit calcistica sarebbe dovuta essere contenta di ritrovarsi con a capo della lega un manager che si era fatto le ossa nella lega più di successo al mondo.
La realtà invece si dimostrò ben diversa, colpendolo in pieno viso.
I giornalisti non la presero bene, trattandolo con sufficienza, come fosse un alieno, in occasione della sua prima conferenza stampa. “Uno dei titoli diceva NFL’S GARBER: THE WRONG MAN FOR THE JOB” (Garber della NFL, l'uomo sbagliato per il posto [di commissioner]) spiega Garber, 57 anni, con un sorriso. “Sono un tipo tranquillo con un buon senso dell'umorismo, ma sono uscito da quella conferenza stampa chiedendomi, "Ma in cosa mi sono infilato?". E me lo sono chiesto per molti anni ancora, non dicendolo a nessuno".
Garber ricorda Doug Logan, l'uomo che stava sostituendo, fermarsi un attimo prima di lasciare l'ufficio. "Ragazzo - gli disse Logan - adesso vedrai cosa vuol dire essere in questo ambiente folle in cui ho lavorato per tre anni. Ci ho messo talmente tanto lavoro che se fossi un ingegnere nucleare avrei potuto lavorare su un progetto enorme. Ma avendo speso lo tempo nel calcio, nessuno ha alcun rispetto”.
Molte cose sono cambiate in 15 anni, come si può notare anche dalla preparazione alla 19° finale di MLS Cup, in cui LA Galaxy e New England Revolution si affronteranno stasera allo StubHub Center di Carson, California (diretta h 21,20 su Fox Sports 2 HD e Fox Sports Plus). Sotto la guida di Garber la MLS è passata da 10 a 20 squadre. La media spettatori è salita da 13.756 a partita al record di 19.151 di quest'anno. La lega inoltre è passata dall'avere un solo 'soccer-specific stadium' a 14. Per non dire delle 'expansion fees' (la cifra pagata dagli investitori per portare un club in MLS) è schizzata da $5 milioni ai $110 milioni pagati dal gruppo che lancerà la nuova franchigia di Los Angeles nel 2017.
Quello che ancora non va è il livello dell'audience televisiva, che rimane la vera sfida da vincere. Ma il recente contratto che MLS e U.S. Soccer Federation hanno firmato con Fox Sports, ESPN e UniVision - $720 milioni in 8 anni - è un buon segnale. Non per niente a garber è stato riconosciuto un rinnovo di contratto quinquennale da $5 milioni annui più bonus e incentivi. [per dare l'idea, il presidente della Lega Serie A gudagna €350mila, NdT]
“Ha avuto 15 anni fantastici", ha spiegato Robert Kraft, proprietario del New England Revolution e dei Patriots, che ha voluto Garber alla guida della MLS nel 1999 dopo averlo conosciuto per il suo lavoro in NFL. “Sappiamo quanto possa essere critico il ruolo di un commissioner nelle varie leghe sportive. Se pesno a quando dovevamo pagare le televisioni per trasmettere le partite, mentre ora abbiamo un ottimo contratto. Siamo una lega di 20 squadre, e saremo 22 nel 2017 [con Atlanta e Los Angeles FC] per poi passare a 24.”
“Probabilmente la cosa più importante che abbiamo visto negli ultimi 10/15 in NFL è stato lo sviluppo degli stadi di proprietà specifici per le rispettive necessità” continua Kraft, che spiega come il New England stia cercando di mettere in piedi il proprio stadio a Boston. “Molti team NFL giocavano in stadi da baseball/football, e quindi abbiamo costruito stadi solo per il football. Adesso, ecco gli stadi per il calcio, che sono un enorme impegno da centinaia di milioni di dollari. Un qualcosa di cui va dato credito ai proprietari, e che dimostra la fiducia che abbiamo in Don e in quello che ha fatto per far crescere il calcio negli USA”.
Larry Tanenbaum, il chairman della Maple Leaf Sports & Entertainment, società titolare del Toronto FC, vede l'attuale costo per un MLS expansion team (ad es. i $110 milioni pagati dal LAFC) e pensa sia ancora una cifra bassa. “C'è ancora grosso spazio di crescita. Penso che mi chiamerete in 5 anni per dirmi ‘State vendendo franchigie per $300 e $400 milioni oggi’. Bellissmo, e do a Don il pieno merito per esserci riuscito".
Lunga è ancora la strada che la MLS deve percorrere. Subito dopo la MLS Cup toccherà infatti al rinnovo del contratto collettivo dei giocatori, e la lega dovrà sedersi a negoziare con la MLS Players Union. Non a caso Garber si è sbrigato a spiegare nel "State of the League 2014" che la MLS perde ancora notevoli cifre, in quanto le spese non sono ancora compensate dalle entrate della Soccer United Marketing, la società lanciata dalla lega per la gestione dei match non di MLS che si giocano negli Stati Uniti.
“[SUM] è una società che dà profitti, ma non abbastanza per compensare i $100 milioni e più di perdite annue. Sono preoccupato di come andremo ad eliminare le perdite in alcuni percati senza avere entrate maggiori, considerando che per i prossimi 8 anni sono già state stabilite".
Ma Garber è chiaro su alcune cose: la MLS è qui per restarem ed entro il 2022 punta diventare una delle leghe top del mondo. Obiettivi impensabili forse nel 2001, quando al suo terzo anno da commissioner si trovò nella posizione di dover riorganizzare l'intera MLS, passando anche per la chiusra delle franchigie di Miami e Tampa Bay, e con un futuro davanti a serio rischio di fallimento.
“Ci sono stati dei momenti in cui uscendo dai meeting mi dicevo 'Così non funziona, meglio sistemare il curriculum'" racconta oggi Garber.
I MOMENTI CHIAVE DELLA CRESCITA
Nel dicembre 2001 Garber e Mark Abbott, oggi presidente e vice commissioner della MLS, realizzarono una presentazione per i proprietari della lega, mettendo in rislato le varie opzioni. Piano A — continuare in quel modo — che voleva dire continuare a perdere centinaia di milioni di dolalri, non certo un'opzione adeguata per salvare la lega. Piano B, chiudere le franchigie senza un investitore adeguato, creare la SUM e comprare i diritti televisivi in inglese della NAzionale USA per i Mondiali, vendendo la pubblicità.
Garber stava chiedendo ai titolari della MLS di raddoppiare la posta sul calci. Alcuni, come ad esempio Stuart Subotnick (MetroStars) e Ken Horowitz (Miami), si tirarono fuori. Phil Anschutz, e le famiglie Kraft e Hunt invece no. Anschutz ad un certo punto era proprietario di sei squadre MLS, gli Hunt di tre e i Krafts due. Ma la SUM iniziò subito a dare profitti. E la lega fu salva.
“Senza quella scelta oggi non ci sarebbe alcuna MLS. Dovevamo trovare il modo di far crescere il mercato calcistico, che cresce più velocemente di quanto faccia la MLS, e le entrate che abbiamo ottenuto ci hanno aiutato a sopportare le perdite derivanti dalla MLS. Un fenomeno che è stato un pilastro della nostra sostenibilità", spiega Garber.
Guardando indietro a 15 anni fa, Garber è convinto che la riorganizzazione sia stato solo uno dei momenti chiave della sua gestione. Gli altri sono stati:
• La modifica delle regole
Pochi mesi dopo essere diventato commissioner nel 1999, Garber decise di abbandonare gli shootout e consentire i pareggi, elimnando anche l'orologio del countdown. “Mi sembrava assurdo essere nel calcio, lo sport più popolare al mondo, e avere delle regole nostre che dicevano 'Noi pazzi Yankees stiamo cercando di lanciare una lega, ma i fans non la capiscono’”.
• Landon Donovan sceglie la MLS
Dopo non essersi ambientato in Germania, Donovan, l'allora giovane stella americana, si trasferì in prestito in MLS nel 2001, decidendo poi di rimanerci e divenendone il leader per numero di gol e di assist. Un scelta forte [che gli è valsa molte critiche, anche quelle di questo sito nel 2006, NdT] e avventura lunga 13 anni, che si concluderà con la finale di stasera e il suo ritiro dal calcio giocato. “Mentre celebriamo la sua eredità, non penso che a Landon sia stato dato abbastanzanza merito per la sua scelta di credere nella MLS, che fu fondamentale per la crescita della lega".
• Il Crew Stadium e l'Home Depot Center
Mentre la vecchia NASL non lasciò alcuna infrastruttura in termin di stadi, la MLS ne ha fatto una priorità con gli stadi di Columbus (nel 1998) e LA (nel 2003). Altri sono seguiti. “Quelle strutture permanenti sono iono l'indicatore dell'impegno degli investitori nei confronti della comunità. Un qualcosa che dice che se anche i nostri stadi sono più piccoli, non siamo differenti da NFL, NBA e dalle altre leghe. Abbiamo i nostri edifici" dice Garber.
• La relazione della MLS con la U.S. Soccer Federation
Sentire Garber parlare della relazione tra MLS e USSF è qualcosa di unico nel mondo del calcio, anche a causa delle decisioni prese dal presidente Sunil Gulati e dal segretario generale Dan Flynn. “Sunil e Dan avevano questa visione che quale governo del calcio dovevano prendere degli impegni sul piano sia commerciale che della competizione, e avere la MLS leader di questo sport. Non è un qualcosa che esiste in aptre parti del mondo. Credo che Sunil avrebbe potuto prendere decisioni diverse quando divenne presidente [nel 2006], ma la MLS non sarebbe stata la stessa”.
• I contratti con la Pay TV del 2007
Gli accordi con ESPN e Univision assicurarono alla MLS i primi soldi derivanti dalle partite. “Non avremmo potuto continuare ad esistere se non fossimo usciti dal sistema che ci costringeva a comprare gli spazi TV. nessuna lega professionistica potrebbe”.
• La 'Beckham Rule' del 2007
La spinta di Tim Leiweke per portare David Beckham a LA portò alla creazione della Designated Player rule, conosciuta anche come Beckham Rule, che per la prima volta fu applicata proprio per il contratto di David Beckham. “David disse al mondo che andava bene trasferirsi in MLS", racconta Garber. “Siamo passati da uno a oltre 40 Dsignated Players. Senza l'abilità di gestire il portare giocatori che non rientrano nel salary cap e allo stesso il far crescere giovani, la MLS non crescerebbe”.
• Settori giovanili
Le academies MLS sono un 'work in progress', ma Garber insiste sul fatto che siano la chiave dello sviluppo della MLS. “Stiamo spendendo $30 milioni, e probabilmente abbiamo speso il doppio in investimenti per infrastrutture. Oggi abbiamo 50 homegrown players [giocatori cresciuti nei settori giovanili, NdT], un qualcosa che dieci anni non era nemmeno nelle ipotesi”.
• Espansione in Canada
Toronto (2007) è stata seguita da Vancouver (2011) e Montreal (2012). “Siamo una lega nordamericana, e i nostri team canadesi hanno fans e proprietari appassionati".
• Seattle/Cascadia
Sin dal suo ingresso in MLS nel 2009, Seattle ha rappresentato una delle expansion più di successo della storia dello sport, con una media di 43.000 spettatori a partita che ormai va avanti da anni. “Seattle è stata un shock per tutti. Ha mostrato al mondo che il calcio può essere un'esperienza di garnde livello anche qui. Un qualcosa che è accaduto con dieci anni di anticipo rispetto a quanto prevedessi”.
Inoltre l'ingresso di Seattle ha aiutato l'espansione di Portland e Vancouver, con tutto quello che rappresenta la rivalità della Cascadia Cup per la MLS.
• Il successo dei mercati piccoli
Garber sottolinea quanto accaduto con Kansas City e Real Salt Lake.
“Kansas City è un grande modello. Ha vinto la MLS Cup ed ha una proprietà molto rispettata e uno dei migliori stadi al mondo [lo Sporting KC park, NdR]. Il fatto che siamo riusciti a sistemare le cose in così poco tempo in un piccolo mercato dimostra che la 'parity' funziona. Lo stesso a Salt Lake City, che ha fatto il tutto esaurito per oltre 30 partite e ha trovato un ottimo proprietario in Dell Loy Hansen. Oggi è una franchigia modello”.
RIMORSI
Rimorsi Garber ne ha eccome, e quando pressato ne parla:
• Chivas USA
Il club che puntava a catturare i fans del suo club fratello, il Guadalajara, ha chiuso dopo 10 stagioni turbolente. “Ho sbagliato. Ho fatto molti errori, ma su Chivas ho davvero sbagliato. Pensavamo fosse una via veloce e facile per catturare il mercato ispanico, e pensavamo di farlo attraverso un brand. Ma il rispetto si guadagna con le prove sul campo e con l'esperienza dentro lo stadio.”
• La scarsa trasparenza della MLS
Fans e media rimangono scettici quando leggono che un giocatore si trasferisce in cambio di allocation money, e ciò semplicemente perché è impossibile analizzare il trasferimento quando non è nota la cifra di 'allocation money' pagata. Inoltre, il 'sorteggio al buio' per Jermaine Jones ha sollevato non poche critiche per il mod in cui il giocatore è stato assegnato al New England invece che a Chicago.
Jermaine Jones e la saga del #BlindDraw
Un 'sorteggio al buio' è il metodo che stato usato per assegnare Jones. Garber prova a spiegare: “Penso che non siamo abbastanza trasparenti. Il nostro pubblico è cresciuto, e i tifosi chiedono più trasparenza, ma dobbiamo capire come... Non penso che il problema con Jones sia stato il sorteggio in sé, ma la scarsa trasparenza che ha circondato il processo di decisione. Se avessi chiesto a MLSsoccer.com di venire a casa mia a filmare il sorteggio molte delle critiche si sarebbero evitate”.
Forse. Ma la MLS deve diventare più aperta. Il punto è quanto Garber intenderà spingere al riguardo.
• La querelle con Klinsmann
La più discussa conferenza stampa dell'anno (o forse di sempre) della MLS si è tenuta lo scorso ottobre, in cui Garber decise di attaccate Jurgen Klinsmann. Il CT della Nazionale USA aveva criticato la scelta di Michael Bradley e Clint Dempsey di tornare in MLS. Oggi, dopo varie settimane di riflessione Garber dice:
“Ci ho pensato molto, e lo rifarei immediatamente. Forse in maniera diversa, e forse avrei aspettato un po'. Avrei dovuto prima parlare con Jurgen. ma non cambierei la decisione di parlare pubblicamente e sollevare la questione, che credo sia di imprtanza critica. Quando ho letto quei commenti ho reagito in maniera forte perché credo che il mio lavoro sia di fìdifendere la lega sino al giorno in cui nons arò più seduto su questa sedia”.
“Queste cose succedono. Ora dobbiamo pensare solo a migliorare giorno dopo giorno su quello che dobbiamo fare pre rendere la MLS più popolare, per veder emigliorare la Nazionale, e per dare ai tifosi di tutto il paese un'opportunità per celebrare felicemente”
Garber aggiunge che incontrerà Klinsmann in questi giorni.
In generale, non certo il modo peggiore per iniziare il suo 16° anno a capo della MLS.