Tim Howard, portiere della Nazionale USA (104 match, 34 senza prendere gol, 55 vittorie) e uno dei migliori degli ultimi Mondiali, ha deciso di prendersi una pausa dagli impegni internazionali.
A ragione della pausa la voglia di passare del tempo con i suoi due figli - che vivono con la sua ex-moglie in Tennessee - nelle pause concesse dagli impegni con l'Everton in Premier League. La pausa sarà di un anno, e Howard si rimetterà a disposizione dal settembre 2015, saltando quindi la prossima CONCACAF Gold Cup.
Howard, 35 anni, è il portiere titolare degli USA da sette anni, in cui ha protetto la porta americana negli ultimi due Mondiali. Dopo l'esordio da pro coi NY MetroStars nel 2002 e il passaggio al Manchester United, per lui questa è la nona stagione all'Everton. Da quest'anno inoltre, Howard collaborerà come opinionista sulla Premier League per la NBC.
“Capisco pienamente la situazione di Tim", ha dichiarato il CT Jurgen Klinsmann. “E' stato diretto e onesto nel suo approccio, e lo ammiro per questo. Ha bisogno di fare un passo indietro e occuparsi della sua famiglia. Ne riparleremo il prossimo anno. Se giocherà come sa lo accoglieremo a braccia aperte. Ma sa che dovrà provare di meritare il posto".
La scelta di Howard arriva in un momento comunque tranquillo per gli USA, visto che le qualificazioni per i Mondiali di Russia del 2018 non inizeranno prima di due anni, e a parte la Gold Cup, il primo vero impegno sarà la Copa America Centenario del 2016 insieme ai team sudamericani, che si giocherà proprio negli Stati Uniti.
L'anno sabbatico di Howard consentirà inoltre al suo secondo da anni, Brad Guzan, di mettersi alla prova con continuità. Il 30enne portiere dell'Aston Villa ha giocato già da titolare in assenza di Howard durante le qualificazioni, e ha già alle spalle 24 partite con gli USA. Alle sue spalle ci saranno ancora Nick Rimando (Real Salt Lake), terza scelta in Brasile e molto considerato da Klinsmann; Bill Hamid, già chiamato più volte e che sta giocando un ottimo campionato col DC United; e non è da escludere un nome a sorpresa, come ad esempio il giovane Cody Cropper, riserva nel Southampton.
Per gli Stati Uniti i prossimi impegni internazionali saranno il 3 settembre a Praga contro la Repubblica Ceca - primo match post-Mondiale - mentre è saltato il match con la Colombia. Ci sarà poi l'Ecuador il 10 ottobre a East Hartford, Conn., e il 14 contro un avversario ancora da definire. Il 18 novembre infine gli USA chiuderanno il 2014 contro l'Irlanda a Dublino.
“Fisicamente e mentalmente mi sento forte come sempre. Ma ho 35 anni e mancano 4 anni ai prossimi Mondiali. Se voglio essere in grado di arrivare a Russia 2018 devo essere intelligente nel gestire il mio fisico. Mi prenderò un po' più di spazio durante le pause internazionali, e [quella del 2015] sarà la prima estate libera per me da 12 anni ad oggi”.
Per quanto riguardfa i Mondiali 2018 “al momento cuore, testa e corpo dicono tutti di sì, ma è difficile prevedere quale sarà la situazione di qui a quattro anni. Sarò sempre sincero sulle mie intenzioni, e poi certo tocca al CT scegliere. Sono pienamente dedito alla causa, e per me è importante che i miei compagni lo capiscano".