In un'intervista rilasciata al Washington Post, l'allenatore dei LA Galaxy - ed CT della Nazionale USA - Bruce Arena, è andato giù pesante con il management della Major League Soccer.
La rabbia di Arena, che arriva dopo la malagestione dell'affare che ha portato Jermaine Jones al New England Revolution, risale a quando Arena voleva portare Sacha Kljestan a LA in prestito, senza farlo quindi diventare un Designated Player. Ma la MLS disse no.
Cos'è successo col possibile arrivo di Kljestan dall'Anderlecht? Sembrava tutto fatto.
“Avevamo un accordo. Avevamo il budget e spazio per chiuderlo. Avevamo tutte le papere in fila. Eravamo nella posizione di fargli firmare il contratto. Non voglio entrare nei dettagli, ma dirò solo che forze all'interno della lega hanno lavorato duro per fare in modo che non accadesse".
Perché?
“Perché sono dei bambini, mentre il processo dovrebbe essere gestito da adulti, e non ne abbiamo avuti abbastanza. Mi sembra che siamo tornati ai primi tempo della MLS, quando le regole erano in qualche modo arbitrarie. Spero che la questione venga sistemata in offseason”.
Un'affermazione alquanto dura quella di Arena, anche se forse un po' ipocrita, visto che proprio i suoi Galaxy in questi anni hanno visto proprio la MLS intervenire per "allenatre" qualche regola in favore del club californiano.
Ad esempio quando proprio Arena volle prima Juan Pablo Angel e poi Robbie Keane. Per prendere l'irlandese era però necessario cedere JPA, cosa che invece non avvenne. ma non potendo avere 4 DP, Angel fu quindi spedito al Chivas USA, dove però il suo contratto fu pagato dai Galaxy sino ad una cifra che consentisse ai Goats di non considerarlo Designated Player. Trucchetto numero uno. Oppure si pensi al caso del giovane Jose Villareal, ingaggiato come Home Grown Player sì da strapparlo a interessi stranieri, senza però che il giocatore fosse davvero passato per l'Academy dei LA Galaxy, in cui fu però costretto a giocare per un anno prima di esordire da pro.
Ipocrita perché effettivamente Arena è arrabbiato con l'arbitrarietà di certe regole, ma certo non ha mai detto di non essere pronto ad approfittarne, come già accaduto. E comunque non va fino in fondo, "parandosi"...
"La situazione attuale va attribuita alla proprietà, non al Commissioner o alla gente negli uffici di New York. Magari non sarà una situazione pienamente supporta completamente, ma c'è una partecipazione da parte degli azionisti che dicono: "Questo è il modo in cui vogliamo fare le cose". I proprietari possono gestire la lega come voglion. Possono volere una lega trasparente, non trasparente, avere regole arbitrarie... sono affari loro. E' consentito loro fare certe cose".
Si discute molto in questo periodo di come la MLS dovrebbe cambiare, di come dovrebbe allinearsi di più al calcio del resto del mondo. Ma molte delle idee proposte ignorano la natura della MLS quale single entity, anche se poi regole così complicate e diverse dal resto del mondo secondo molti rischiano di allontanare molti fans.
Bruce Arena attacca poi l'intero sistema MLS che punta alla cosidetta parity, cioè a mantenere il massimo equilibrio possibile tra i club.
“La 'parity' si traduce in mediocrità, non in eccellenza. Tutti vogliono cicli con squadre dominanti. Ma è impossibile averne nella nostra lega con certe regole, con le restrizioni finanziarie e per come le cose si fanno, qualche volta in modo chiaro altre meno. E' difficile costruire una buona squadra che duri".
Ma l'argomento è sempre stato che certe regole finanziarie sono necessarie per assicurare la sostenibilità della lega nel lungo termine…
“Quel problema è stato risolto. Non penso che ci siano dubbi sul fatto che questa lega continuerà ad esistere. Abbiamo una proprietà molto forte, e adesso la prossima sfida riuscire a trasformare la lega in termini di qualità"
Quindi sei a favore della rimozione dei limiti finanziari...
“Dell'aggiustamento”.
Intervista che farà discutere.