Graham Zusi è una delle stelle del nuovo calcio USA. Solo cinque anni fa era costretto a vivere a casa dei genitori del suo compagno di squadra e di Nazionale, Matt Besler, sì da risparmiare soldi nell'attesa che lo Sporting KC trasformasse il suo contratto semestrale in qualcosa di più solido. Cosa regolarmente avvenuta, e coronata dalla US Open Cup 2012, dalla MLS Cup 2013 e dall'essere diventato l'arma segreta della Nazionale di Jurgen Klinsmann in questi Mondiali.
Dopo aver iniziato il torneo in panchina, è stato lui a fornire gli assist per i due gol che hanno portato gli USA fino agli ottavi, provocando negli States una soccer fever senza precedenti. Naturalmente, Klinsmann è deliziato dalle prove del centrocampista di lontane origini albanesi ma nativo di Orlando (FL), riconoscibile per i suoi lunghi capelli scuri e dal soprannome: Zeus. "Ha raggiunto un livello alto", spiega Klinsmann. "E' cresciuto, ha fatto quel passo in più, acquistato fiducia, ed è bello da vedere". Al West Ham forse dovrebbero chiedersi perché non lo hanno trattenuto dopo il periodo di allenamentoad Upton Park di Zusi nel gennaio 2013.
Il nome di Zusi non era certo tra i più noti della rosa americana prima di questo mondiale [tranne per chi segue le conache USA su SoccerItalia e sul Guerin Sportivo, NdR], ma di sicuro il CT belga Marc Wilmots avrà fatto le sue ricerche sulle capacità del 26enne assist man.
La storia personale di Zusi è quella tipica della nuova generazione di giocatori americani che sta portando il calcio ad un pubblico che fino a qualche anno fa forse nemmeno c'era. Agli inizi è stata dura. I giocatori in uscita dal college possono ritrovarsi in MLS con contratti intorno ai 36mila euro, e per farcela - oltre alle qualità tecniche e fisiche - ci vuole anche grande volontà e spirito di sacrificio.
Nel MLS SuperDraft 2009 Zusi fu solo la scelta numero 23 per gli allora Kansas City Wizards, e nei primi mesi non poteva nemmeno permettersi un appartamento, finendo per cambiare spesso appoggio, sino a quando Besler non lo accolse a casa dei suoi. E insieme hanno vinto con lo Sporting KC e sono arrivati in Nazionale.
In MLS Zusi è cresciuto gradualmente, esplodendo nel tra il 2011 e il 2012, periodo in cui ha piazzato 15 assist e una punizione da 40 metri di grande successo su YouTube con tanto di commento del telecronista: “Il Pizza Hut Park è diventato il field of dreams per Graham Zusi”.
Ma quando è saltata la possibilità di trasferirsi in INghilterra nel 2013, per lui è arrivato un rinnovo quadriennale con lo Sporting KC, con tanto di nuove regole settate dalla MLS per consentire proprio rinnovi importanti come il suo e quello di Besler, finalizzati cioè a giovani talenti americani, importanti per la lega e il pubblico.
Klinsmann lo ha preso in considerazione sin dal suo arrivo sulla panchina USA, e Zusi si è dimostrato fondamentale nelle qualificazioni Mondiali, specie in assenza di Landon Donovan, all'epoca in preda al suo periodo sabbatico tra California e Cambogia. E iun suo gol nelle qualificazioni contro Panama lo ha reso un eroe anche in Messicom visto che quella sconfitta eliminò i panamensi, permettendo ai messicani di andarsi a giocare lo spareggio (poi vinto) contro la Nuova Zelanda.
In Brasile Zusi ha confermato tutte le aspettative, sino ad ora. Entrato nel secondo tempo, è stato suo il cross per il gol vincente di John Brooks nel match d'apertura vinto contro il Ghana. Infortunatosi Jozy Altidore, Klinsmann lo ha promosso titolare nel centrocampo a cinque di supporto a Clint Dempsey, e proprio Dempsey ha infilato di pancia (!) contro il Portogallo un pennellato assist da dentro l'area di Zusi
Nonostante il Belgio si siia presentato a questo Mondiale con la miglior generazione in 30 anni (ma contro gli USA mancheranno Benteke, rimasto a casa, Vandenborre, Kompany e forse Fellaini, infortunati), da più parti c'è la convinzione che gli USA possano passare ai quarti per la seconda volta nella loro storia. Una qualificazione che porterebbe Zusi e compagni una popolarità senza precedenti, e di questo passo rischierebbero di superare in poco tempo el star di baseball e basket.
Il vivere questa avventura insieme al suo vecchio amico Besler rende poi tutto più speciale per Zusi. "Abbiamo vissuto tante cose insieme. Non potevo immaginare di vivere una tale esperienza con nessun altro".