Si sta facendo notare da Jurgen Klopp il giovane centrocampista americano Joseph Gyau. Acquistato lo scorso mese dal club giallonero per inizialmente essere coinvolto nel BVB II, la squadra riserve che milita in 3. Bundesliga, dopo poco il giovane di Tampa (FL) si sta già allenando con la prima squadra.
Una crescita imprevista, quella di Gyau, apprezzata anche dall'allenatore del BVB II, David Wagner, che originariamente si aspettava di avere l'ex Hoffenheim a disposizione in ritiro.
"Normalmente non mi piace quando i giocatori sono appena arrivati e vanno ad allenarsi subito con la prima squadra, ma Joseph Gyau si è presentato molto bene. Sarebbe stato un peccato se lo avessimo tenuto lontano da Jurgen Klopp", ha dichiarato Wagner.
Joseph-Claude Gyau è figlio d'arte: suo padre Philip ha giocato 6 match con la Nazionale USA fino al 1991, mentre suo nonno "Nana" è stato nazionale ghanese alle Olimpiadi 1964 per poi trasferirsi negli Stati Uniti, dove ha indossato le maglie di Washington Whips, Darts e Diplomats, e infine Baltimore Bays. Cresciuto nell'Hoffenheim, ha passato la stagione in prestito al St. Pauli, in 2. Bundesliga, per poi esordire in Bundesliga a maggio scorso contro l'Eintracht Francoforte, dopo 23 partite giocate con l'Hoffenheim U23.
Gyau è sceso in campo in tutte e tre le amichevoli giocate dal Borussia Dortmund (nell'ultima con l'Osnabruck in campo per 45' anche Ciro Immobile) sino ad ora, certamente aiutato dall'assenza dei compagni di squadra campioni del mondo e dall'infortunio di Marco Reus. Al loro ritorno infatti è probabile che Gyau si avvii verso una stagione da titolare col BVB II, ma il giocatore è comunque contento di quanto fatto sino ad adesso.
"Scendere in campo con un gruppo di giocatori così esperti è fantastico, e le cose non sarebbero potute andare meglio sino ad ora. Non vedo l'ora che inizi la stagione".
Ma Gyau - seguito da Klinsmann sin dal 2012 - dovrà comunque continuare a migliorarsi, visto che pur partendo titolare a centrocampo col BVB II troverà la concorrenza dei vari Edisson Jordanov, Tammo Harder e Oguzhan Kefkir.