La situazione è semplice: Germania e Stati Uniti hanno 4 punti (vittoria alla prima giornata, pareggio alla seconda) e occupano i primi due posti del girone G, con i tedeschi primi per differenza reti (+4 contro +1). Joachim Löw è stato il vice di Jurgen Klinsmann, ora c.t. degli Usa (e campione del mondo con la Germania nel 1990 da giocatore), nell’avventura mondiale del 2006. Insieme hanno rimesso in piedi la Mannschaft, quando non si trovava un c.t. che la volesse allenare, dopo la pessima figura di Euro 2004. Se le due squadre pareggiano, con o senza gol, giocheranno gli ottavi, senza nemmeno informarsi sul risultato di Portogallo-Ghana.
È vero che, arrivando primi, si evita il Belgio martedì prossimo a Salvador, ma la domanda è: riusciranno a resistere alla tentazione del famoso «biscotto», anche se nei nove precedenti le due nazionali non hanno mai pareggiato? L’interrogativo ha dominato la conferenza stampa di Ozil e Löw, , con i giornalisti inglesi che hanno ricordato il 25 giugno 1982, il giorno di Germania Ovest-Austria 1-0, a Gijon, gol di Hrubesch al 10’ p.t. e fine del match, perché quel risultato qualificava entrambe ai danni dell’Algeria. Ozil ha spiegato: «Un giocatore non va mai in campo per pareggiare e/o per non fare gol; il pensiero è sempre quello di vincere. Il resto sono parole, perché noi faremo il massimo per vincere». E Low: «La nostra e la loro mentalità prevede sempre di giocare per vincere. I rapporti fra me e Jurgen sono eccellenti e tali rimarranno, ma in campo ognuno cercherà di fare tre punti. Il riferimento al 1982 è fuori luogo,
perché i miei giocatori appartengono a una generazione, che non ha nemmeno visto in tv quella partita».
Klinsmann ha assicurato che «noi siamo in grado di battere la Germania, l’abbiamo fatto un anno fa e lo sappiamo rifare. Il mio non vuole essere un eccesso
di ottimismo. Questo è un Mondiale pieno di sorprese e noi vogliamo rappresentare una sorpresa in più. L’idea del successo è nel dna della mia nazionale, ma non nascondo che quella di oggi è una partita particolare, una di quelle coincidenze che capitano una volta in carriera».
Nella nazionale Usa ci sono cinque giocatori tedeschi di origini statunitensi e uno, Jermaine Jones, nato a Francoforte da madre tedesca e padre afro-americano, centrocampista del Besiktas, aveva giocato tre amichevoli con la Germania, prima di scegliere gli Stati Uniti nel 2009. Low deve scegliere se far giocare Podolski e Schweinsteiger; di certo la Germania vista contro il Ghana è stata tutt’altro che perfetta, esposta alle ripartenze avversarie con una fragilità di impianto che ha ricordato quella vista a Varsavia contro l’Italia nella semifinale di Euro 2012.
Klinsmann continua a non avere a disposizione Altidore, fuori per un problema agli adduttori, accusato all’esordio con il Ghana, mentre Dempsey, il capitano, nonostante un occhio nero, ha segnato al Portogallo nella partita in cui gli Stati Uniti si sono visti raggiunti a 40” dalla fine. La vittoria avrebbe allontanato i sospetti legati alla gara di oggi, perché la Germania si sarebbe vista costretta a vincere, per non arrivare seconda.
Fonte: Fabio Monti - Corriere della Sera