La Major League Soccer lo ha ufficializzato: David Beckham avrà il suo expansion team, che avrà base a Miami — sempre che gli investitori alle spale dell'inglese riescano a chiudere la partita-stadio.
"Questa è la prima volta nell'era moderna che un ex-atleta diventa proprietario di un club" ha dichiarato l'MLS Commissioner Don Garber in conferenza stampa oggi a Miami. Prima di lui, l'unico giocatore ad avere fatto un salto del genere era stato Giorgio Chinaglia, quando nel 1983 divenne proprietario dei NY Cosmos della NASL e poi della SS Lazio.
Ai politici Garber ha promesso: "Se riusciremo a portare questo progetto in meta, saremo dei fantastici partner". La nuova squadra di Miami dovrebbe essere pronta a scendere in campo in MLS da 2017, o forse anche per il 2016.
Beckham, ritiratosi dal calcio dopo sei mesi al PSG al termine della sua esperienza quinquennale coi LA Galaxy, ha quindi esercitato l'opzione prevista dal suo contratto con la MLS, che gli consentiva di acquisire una franchigia MLS al prezzo "scontato" di $25 milioni. Uno sconto notevole, considerando i prezzi delle due ultime franchigie: $100 milioni per il NYCFC e $70 per l'Orlando City. A supportarlo nell'investimenti al momento ci sono il suo manager Simon Fuller e il miliardario delle telecomunicazioni Marcelo Claure, che aveva già provato rilanciare Miami nel 2009 insieme al Barcellona. A questi potrebbe aggiungersi presto il cestista dei Miami Heath LeBron James, anche per attirare un pubblico come quello di Miami non certo facile a recarsi ad eventi sportivi in massa.
Ma Beckham è convinto di poter avere successo in Florida. "Voglio creare la mia squadra da zero. So che questa città è pronta per il calcio".
L'annuncio di Beckham ha attirato a Miami politici, celebrità e da tifosi in attesa di una squadra da quando nel 2002 la lega decise di chiudere il Miami Fusion, mentre durò solo due stagioni (fino al 2010) il Miami FC (USL Soccer, Div. II) dei brasiliani campioni del mondo 1994 Romario e Zinho, club poi trasferitosi a Ft. Lauderdale. E per ringraziare l'ex capitano della Nazionale inglese i suoi nuovi tifosi hanno intonato "One David Beckham, there's only one David Beckham" (sul ritmo di "Guantanamera") nel pieno dell'evento di presentazione tenutosi al Pérez Art Museum Miami, struttura con vista su PortMiami, dove la Miami Beckham United vorrebbe costruire il nuovo stadio da 25.000 posti. Operazione per il quale il gruppo ha anche assunto un lobbista con base a Tallahassee, capitale della Florida, per ottenere sgravi fiscali come quelli concessi in passato ad altre società sportive.
Ma l'accordo per lo stadio ancora non c'è, con i politici locali sono ancora scottati dalle ricadute dello scandalo dei finanziamenti per lo stadio da baseball dei Miami Marlins a Little Havana, costato il posto all'ex sindaco di Miami-Dade County. A guidare le negoziazioni col gruppo Beckham c'è il suo successore, Carlos Gimenez, che pensa ci arrivare ad un accordo entro la prossima estate. "Lo sport più popolare del mondo sta arrivando nella città più calda del mondo" ha detto Gimenez, specificando di non riferirsi alla temperatura, visto che mentre parlava sopra il museo girava iun aereo con lo striscione "Beckham, don't trust Gimenez", pagato dai sindacati in guerra col sindaco.
Gimenez ha escluso ogni tipo di finanziamento pubblico per los tadio, affermando anche che in caso di uso di terreno pubblico sarà necessario il pagamento di un affitto da parte del nuovo team MLS, ma non è stata esclusa la possibilità di uno sviluppo di aree commerciali su almeno un terzo dell'area (12 acri su 36) del sito di port Miami. Ma gli investitori stanno anche valutando un'area di proprietà dei Florida Marlins attigua al loro stadio.
Per parlare di calcio ci sarà tempo.