Gli stadi si costruiscono negli Stati Uniti, e anche abbastanza velocemente, visto che quello di Orlando dovrà essere pronto per l'estate 2015. Ma, al di la di quanto pensino molti in Italia, i soldi pubblici hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo delle infrastrutture sportive USA.
Infatti, ieri l'Orange County Board of Commissioners ha approvato i fondi per uno nuovo stadio nel centro di Orlando, nel corso di una seduta con presenti 200 tifosi festanti che cantavano "We are going to MLS!". Lo stadio, 18.000 posti espandibile, il cui progetto prevede un investimento complessivo di 84 milioni di dollari, verrà finanziato con $20 milioni in tasse turistiche, altri $20 milioni arriveranno dalla città di Orlando, mentre altri milioni verranno elargiti da altre autorità locali, inclusi $2 milioni dalla Seminole County.
La proprietà dell'Orlando City investirà immediatamente $30 milioni sui lavori di costruzione, impegnandosi poi a pagare un canone di $675,000 l'anno per 25 anni in cambio di una sorta di finanziamento immediato da $10 milioni da parte della città.
Tutto questo consentirà all'Orlando City SC, team campione in carica della USL PRO (la terza divisione del soccer USA) di fare il suo ingresso in MLS come squadra numero 21, probabilmente a partire dal 2015. Il ventesimo team sarà infatti il New York City FC - costituito da una joint venure tra la proprietà del Manchester City e i New York Yankees - anch'esso al via nel 2015.
L'accordo di ieri però non garantisce del tutto l'expansion a Orlando, ma come spiegato dall'Orlando Sentinel, le negoziazioni inizieranno velocemente. Sul tavolo l'expansion fee (circa $40 milioni in tre anni) che la società guidata da Phil Rawlins dovrà pagare, più un'altra serie di aspetti legata ad esempio a marchi, diritti TV, ecc.
Ma la proprietà dei Lions ieri già festeggiava. "La MLS ha già sottoscritto il tutto", ha dichiarato il presidente Phil Rawlins al Sentinel. "Ci aspettiamo una finestra di 4-6 settimane per chiudere la documentazione e l'accordo per arrivare poi all'annuncio", che quindi potrebbe arrivare a cavallo della finale di MLS Cup. E i tifosi dell'Orlando già sognano l'arrivo di Kakà in Florida nel 2015, anche perché il vero pezzo grosso economico dell'Orlando City è l'imprenditore brasiliano Flávio Augusto da Silva, trasferitosi negli USA nel 2009 che ha fatto milioni con le scuole d'inglese tra la Florida e il Brasile, e che punta anche a portare allo stadio la grandissima comunità verdeoro che vive a Orlando, oltre a promuovre la città come destinazione turistica per i connazionali.
A seguito del voto il president della MLS president evice commissionerMark Abbott ha dichiarato a MLSsoccer.com: "Lavoreremo con la proprietà dell'Orlando City SC per finalizzare l'accordo di expansion”. Expansion che, secondo quanto dichiarato prima del MLS All-Star Game di quest'estate dal commissioner Don Garber, dovrebbe portare la lega a 24 teams entro il 2020.
Dovrebbero quindi essere tre i posti ancora disponibili. E le prossime candidate dovrebbero arrivare ancora dal sud degli Stati Uniti, area del paese da cui la MLS è assente dal 2002, a seguito della chiusura di Tampa Bay Mutiny e Miami Fusion. Il primo nome della lista è quello di Miami, nel quadro dell'accordo tra la MLS e David Beckham, che consente al giocare di acquistare una franchigia al prezzo ridotto di $25 milioni. Segue Atlanta, dove il proprietario degli Atlanta Falcons (NFL) Arthur Blake sta negoziando la costruzione di un nuovo stadio che prevederebbe anche l'expansion al calcio e alla MLS. Seguono Detroit, dove i proprietari del Pontiac Silverdome stanno puntando a sviluppare un'area con incluso stadio da 20.000 posti, Minneapolis (con il coinvolgimento dei Vikings della NFL) e Sacramento, che entrerà nella USL PRO nel 2014.
Con l'ingresso di Orlando e New York nel 2015, la MLS avrà aggiunto ben 11 squadre in 11 anni. Un'incredibile crescita per una lega che sino al 2004 vedeva la maggior parte dei suoi team sotto l'ala di due soli proprietari: Lamar Hunt e Phil Anschutz.
L'OrlandoC ity SC, oggi guidato dall'ex campione dell'Everton anni '80 Adrian Heath, è stato fondato nel 2011 dall'attuale proprietario, Phil Rawlins, ex co-proprietario dello Stoke City, passando per il trasferimento in Florida degli Austin Aztex, team della USL PRO. Una relocation che sorprese molti, visto che la squadra texana aveva una media spettatori di quasi 4.000 persone a partita. Ma l'obiettivo di Rawlins era la MLS, e Orlando - per popolazione e mercato TV - era la location più adatta da cui partire. A ragione, va detto a posteriori.
Per Orlando l'ingresso in MLS vorrà anche dire l'inevitabile fine della fruttuosa partership con lo Sporting KC, che ha consentito al team della Florida di prendere in prestito alcuni giocatori quali Dom Dwyer, Jon Kempin, C.J. Sapong e Christian Duke, con Dwyer diventato capocannoniere (15 gol in 13 partite) e fondamentale nella finale del campionato vinta per 7-4 sugli Charlotte Eagles al Citrus Bowl di Orlando, davanti a 20.886 spettatori (record assoluto per una divisione inferiore).