Prende il via nella notte di domenica, con il match tra Canada e Martinica al Rose Bowl di Pasadena - stadio della finale persa dall'Italia nel 1994 - la Concacaf Gold Cup 2013.
Si parte con il Messico alla ricerca della sua settima Gold Cup, ma Jurgen Klinsmann e gli USA - col rientrante Landon Donvan - sono convinti di poter impedire a El Tri di portare a casa la terza vittoria consecutiva dopo quelle del 2009 e 2011, sempre in finale contro gli americani.
Il campionato centro-nordamericano si gioca ogni due anni, e quest'anno vedrà 12 squadre divise in tre gironi. Ai quarti vanno le prime due di ogni giorne e le due migliori terze. Si gioca negli USA.
"Ci aspettiamo un torneo molto eccitante. Abbiamo potuto vedere nelle qualificazioni mondiali quanto sia competitivo il livello di gioco della nostra regione, e ci aspettiamo di vedere lo stesso in Gold Cup," ha detto il presidente della CONCACAF Jeffrey Webb.
Novità di questa edizione è che la vincitrice affronterà l'eventuale altra vincitrice della Gold Cup 2015 in uno spareggio per partecipare alla Confederations Cup che si giocherà in Russia nel 2017.
La competizione quest'anno arriva dopo un'intensa serie di match di qualificazione nell'Hexagonal CONCACAF, ora guidato dagli USA, e che vede il Messico un po' in difficoltà e reduce anche dalla Confederations Cup in Brasile, motivo per il quale entrambe le nazionali top della regione hanno deciso di presentarsi con una rosa "sperimentale".
Gli USA saranno infatti privi delle "stelle" europee Michael Bradley (AS Roma), Jozy Altidore (appena passato al Sunderland) e Clint Dempsey (Tottenham Hotspur), ma l'esperienza in campo non mancherà grazie al riento di Donvan, - rimasto fuori squadra dopo alcuni mesi di semi-ritiro dal calcio - del difensore centrale del Malaga (ed ex Milan) Oguchi Onyewu, e del centrocampista del Bolton Stuart Holden. Aggiunta dell'ultimo momento l'ala dello Stoke City Brek Shea (ex FC Dallas) in sostituzione del centrocampista dei norvegesi del Molde, Josh Gatt, infortunato.
Per tutti sarà l'occasione di cercare di conquistarsi un posto in vista dei Mondiali 2014. "Per me è solo un'opportunità, e volgio far bene", ha dichiarato il 31enne attaccante dei Los Angeles Galaxy. "Voglio vincere qui. Per me è la cosa più importante. Se faccio del mio meglio e non è abbastanza, allora non va bene. Speriamo di poter alzare il trofeo a fine mese".
Gli USA scenderanno in campo per la prima martedì al Jeld-Wen Field di Portland contro il Belize, mentre stanotte il messico se la vedrà con Panama dopo lo scontro tra Canada e Martinica sempre al Rose Bowl.
Group A - Canada (88), Martinique (non presente nel ranking FIFA), Messico (20), Panama (51)
Il gruppo A è il più interessante dei tre. Il Messico - che presenta un trio di giovanotti interessanti e campioni olimpici quali Marco Fabian, Jorge Enriquez e Miguel Ponce - terzino sinistro con passaporto USA - tutti del Chivas Guadalajara) - ha avuto alcuni problemi negli ultimi mesi, e anche in Confederations Cup ha fatto vedere poco. Sulla carta è la Nazionale più forte. Panama nel 2011 ha giocato un'ottima edizione raggiungendo le semifinali, ed è a soli due punti dal Messico nell'Hexagonal.
Sarà quindi dura per il Canada, guidato dal CT ad interim lo scozzese Colin Miller, che ha portato negli Stati Uniti una squadra priva di alcuni "vecchi" come Dwayne DeRosario (DC United) per puntare su un gruppo giovane in vista della ripartenza verso Russia 2018, che sarà guidata dallo spagnolo Benito Floro. Tra i prospect canadesi, da seguire il centrocampista ventenne Russell Teibert, dei Vancouver Whitecaps, e Keven Aleman, stesso ruolo, 19 anni, che milita nel Real Valladolid.
Squadra materasso la Martinica, nemmeno presente nel ranking FIFA, che ha convocato il centravanti dei Portland Timbers Frédéric Piquionne, 35enne ex West Ham, Lione e Monaco tra gli altri.
Group B - El Salvador (94), Haiti (69), Honduras (55), Trinidad & Tobago (87)
Unico gruppo senza un favorito chiaro. L' Honduras di Luis Fernando Suarez è certamente più forte degli altri, essendo anche l'unica delle quattro presente nell'Hexagonal. ma, come Messico e USA, arriva alla Gold Cup senza mezza squadra con base in Europa: Maynor Figueroa, Wilson Palacios, Roger Espinoza, Emilio Izaguirre e Jerry Bengtson (New England). L'attenzione quindi sarà tutta per l'ex ala del DC United, oggi all'Anderlecht, il folletto Andy Najar. Ma la forza sarà in difesa, nel duo composto da Mario Martinez e Marvin Chavez, oltre al terzino degli scozzesi dell'Hibernian Jorge Claros.
El Salvador ha mancato l'Hexagonal di poco, mentre nel 2011 è arrivato ai quarti in Gold Cup. La squadra è poco esperta, composta principalmente da club nazionali quali C.D. FAS e Alianza. Punti forti sono il difensore del Chivas USA Steve Purdy, una minaccia di testa, il centrocampista Jaime Alas, e gli attaccanti Rodolfo Zelaya, che con l'Alania Vladikavkaz in Russia ha messo a segno 13 gol in 33 partite, e Rafael Burgos, che milita con gli ungheresi del Kecskeméti
Haiti ha fatto vedere buone cose - con gran partita dell'ala Wilde-Donald Guerrier ora cercato in Europa - contro una pessima Italia nell'amichevole pre-Confederations, e punta sull'interno/ala del PSG Jean Eudes Maurice, e sull'attaccante del Nancy Jeff Louis. Trinidad & Tobago vede ormai lontani gli anni d'oro di Dwight Yorke e Russel Latapy, nonostante sia stato richiamato l'olandese Leo Beenhakker (in panchina con T&T ai Mondiali 2006) ad affiancare Stephen Hart.
Group C - Belize (130), Costarica (39), Cuba (82), Stati Uniti d'America (22)
I padroni di casa, gli USA, sono gli inevitabili favoriti del gruppo, specie dopo aver visto la demolizione del Guatemala 6-0 pochi giorni fa. Il Costarica è stato sinora la sorpresa delle qualificazioni, è secondo nell'Hexagonal davanti al Messico, e non dovrà essere sottovalutato dagli americani, nonostante tre assenze pesanti: il playmaker del Fulham Bryan Ruiz, il mediano dell'Arsenal Joel Campbell e quello dell'Everton Bryan Oviedo. Il CT Jorge Luis Pinto si affiderà quindi ai difensori il giovane Júnior Díaz, che gioca in Bundesliga nel Mainz, l'esperto Celso Borges (AIK Stoccolma), e al centravanti del Real Salt Lake Álvaro Saborío. E dopo la tempesta di neve di Columbus, Los Ticos vogliono la rivincita con gli USA.
Reduce dalla vittoria in Caribbean Cup, Cuba sino ad oggi ha vinto una sola delle 16 partite giocate nelle precedenti Gold Cup. Tra i suoi giocatori, tutti rigorosamente dilettanti (e ancora una volta ci sarà il rischio di vederne qualcuno scappare negli USA), in evidenza Ariel Martinez, 27, che ha impessionato alla Caribbean Cup con due gol; Yoel Colomé, miglior difensore tra i suoi, e suo fratello l'attaccante Jaime (50 partite e 10 gol) entrambi del club La Habana. Infine ecco il Belize, all'esordio assoluto in Gold Cup. La squadra è composta tutta da giocatori di casa, eccetto per Elroy Smith e Harrison Róchez, che giocano in Honduras, mentre il centravanti Deon McCaulay a febbraio è stato vicino al passaggio ai Portland Timbers, con cui ha sostenuto un provino. Stella della squadra è il capitano Dalton Eiley, che milita coi campioni del belize del Placencia Assassins. Buona la difesa, che ha subito solo tre gol nella Copa Centroamericana di qualificazione.