Ormai 35enne, ha deciso di lasciare il calcio giocato una delle grandi promesse non realizzate del calcio americano. Si tratta dell'attaccante dei Los Angeles Galaxy, Jovan Kirovski, che chiude così una carriera ventennale per intraprendere il ruolo assistant coach di Bruce Arena. Ruolo in cui in pratica sostituirà l'ex compagno Gregg Berhalter, che nell'ultima stagione è stato giocatore e assistant coach, per poi decidere di ritirarsi e accettare la panchina degli svedesi dell'Hamarby.
"Jovan è un uomo di grande esperienza, conosce il club e il modo in cui facciamo le cose" ha dichiarato il GM e coach di L.A. Bruce Arena. "Si è preparato a lungo per il passaggio in panchina e penso che sarà un valore aggiunto per il nostro staff". Kirovski rimane quindi ad allenare la squadra in cui ha giocato per cinque stagioni in due periodi diversi, e con cui nell'ultimo triennio è arrivato due volte in finale di MLS Cup, chiudendo da vincitore quest'anno.
Nato poco a nord di San Diego, ad Escondido, in California, a 15 anni Kirovski era stato scelto dall'allora non ancora Sir Alex Ferguson per formarsi nel settore giovanile del Manchester United, primo americano anni prima di Tim Howard e Giuseppe Rossi. Kirovski sembrava uno destinato al successo come i poi accaduto ai suoi compagni di giovanili, gente quale Gary Neville, Nicky Butt, David Beckham (poi suo compagno ai Galaxy) e Paul Scholes, tra gli altri.
Ormai prossimo all'esordio in prima squadra, nel 1996 è prò costretto a lasciare i Red Devils a causa di problemi col permesso di lavoro, che in Inghilterra ha una normativa assai restrittiva per i giocatori extra-UE e all'epoca ancora più di oggi, e nonostante la pressione della Premier League e l'essere titolare della Nazionale USA.
Si trasferisce quindi in Germania, al Borussia Dortmund, dove diventa il primo americano a segnare (contro lo Sparta Praga) in Champions League e a vincerla (nella finale di Monaco contro la Juventus, in cui però non scende in campo), ma trovando poco spazio schiacciato da gente quale Karl-Heinz Riedle, Stephane Chapuisat e Heikko Herrlich. Nel 1998 va in prestito al Fortuna Colonia, ma l'attesa esplosione non arriva, e comincia a girovagare l'Europa passando per Sporting Lisbona, Crystal Palace e Birmingham City (solo due gol, contro Fulham e Everton).
Nel 2004 arriva la decisione di tornare in America, preso dai Los Angeles Galaxy, ma un rendimento al di sotto delle attese lo porta ai Colorado Rapids, ai San Jose Earthquakes e infine al ritorno a L.A. Chiude la sua carriera in MLS con 30 gol e 13 assists in 174 partite di regular season.
Nel mezzo una carriera in Nazionale fatta di 62 match e soli 9 in 11 anni, partecipando alle Olimpiadi 1996 (in gol nel 2-0 sulla Tunisia) e alle Confederations Cup 1999 e 2003, ma mai ad un Mondiale.
Steve Kelly, professore alla University of Huddersfield e autore di libri sul Manchester United, scrisse di Kirovski, dopo averlo visto giocare per la prima volta: “Jovan potrebbe avere un impatto nel mondo del calcio pari a quello di Ryan Giggs. In due anni sarà un grande. Mi ci giocherei tutto su di lui”. Per fortuna non lo fece però, visto che purtroppo la delusione alla fine sarebbe stata pari alle promesse del giovane Kirovski. Peccato.
(Il gol di Kirovski arriva al minuto 2.02)