Lascia il calcio giocato a soli 27 anni il centrocampista del D.C. United Santino Quaranta. Per lui si profila un futuro a breve da tecnico dei giovani e da testimonial di un programma di assistenza contro la tossicodipendenza, lo stesso che lo aiutò ad uscire dal tunnel in cui era finito quattro anni fa.
“Da un calciatore ci si aspetta che arrivi sino a 33, 34 anni" ha dichiarato al Washington Post ieri Quaranta. “Ma per me non è così. E' finita. Me lo sentivo, il mio cuore e l'istinto me lo dicevano. E sono in pace con me stesso".
Quaranta, nato a Baltimore nel 1984, italiano di terza generazione, ha esordito in MLS all'età di 16 anni, superando il record settato precedentemente da Bobby Convey, e superato nel 2004 ancora da un giocatore del DC United, l'allora 14enne Freddy Adu. Quaranta ha passato 10 delle 11 stagioni da pro con i rossoneri, che però la scorsa settimana hanno deciso di non innovargli il contratto. Il passo successivo sarebbe dovuto essere l'MLS re-entry draft della prossima settimana, ma il giocatore ha deciso di tirarsi fuori prima di venerdì scorso, scadenza ultima.
Nonostante offerte arrivategli da altri 5 club MLS Quaranta, che ha moglie e due figli, ha preferito lasciarsi alle spalle il campo, nonostante un contratto da $120.000. Ma con l'opportunità di una carriera fuori dal campo ha preferito non doversene andare in giro per l'America alla ricerca di un contratto da $100mila. "Non ne vale la pena", ha detto Quaranta, "ho molte cose qui a Baltimora. Ed è più del calcio”.
Da domani Quaranta si dedicherà al Pipeline Soccer Club, un team giovanile di Baltimore con 35 squadre, lanciato proprio da Quaranta insieme al suo amico Sean Rush lo scorso anno. Del club Quaranta è il Director of professional development e vicepresidente. Inoltre l'ex DC lavorerà con Dan Cronin, un esperto di tossicodipendenze che sovrintende ai programmi di riabilitazione di MLS e NHL, proprio quello che lo tirò fuori dall'abisso dell'alcol e degli antidolorifici. Un abisso da cui Quaranta è uscito nel 2008, ma con cui combatterà tutta la vita. “La gente dimentica che sono in via di recupero. E' un qualcosa che non ti abbandona mai”.
Quaranta ha iniziato a pensare di abbandonare circa un anno e mezzo fa, ma poi la decisione dello United di non rinnovargli il contratto, e più che altro il modo in cui questo mancato rinnovo è stato gestito - senza nemmeno una parola o quasi - hanno accelerato il processo. “La situazione è stata gestita male dal DC United. Non ho mai parlato con i dirigenti, né mai saputo quali fossero le loro intenzioni. L'unico che mi ha chiamato è stato l'allenatore [e suo ex compagno, Ed.], Ben Olsen, che mi ha spiegato la questione”. Fine dei giochi.
Quaranta esplode a livello internazionale da giovanissimo, nel 2000, quando al Mundialito di Salerno (con Argentina, Italia, Francia, Brazile e Germania) vince la Scarpa d'Oro di capocannoniere, andando a segno tre volte in tre partite. Ne parlava così l'ex CT dell'Under 20 USA, l'olandese Thomas Rongen. "E' cresciuto giocando a calcio per strada, in un ambiente in cui se sei bravo giochi con quelli più grandi. Lì ha imparato a diventare affamato in campo. In questo è simile a molti giocatori brasiliani. E' un qualcosa che non ho visto in molti giocatori americani alla sua età".
Ottava scelta assoluta nel 2001 MLS SuperDraft dal D.C. United, Quaranta si mette in luce già nel suo anno da rookie, mettendo a segno 5 gol e un assist, al punto che per lui si parla di un interesse da parte dell'allora CT della Nazionale italiana Giovanni Trapattoni, viste anche le origini del giovane del Maryland. Nelle tre stagioni successive però una serie di infortuni lo tiene spesso ai margini, giocando solo 24 partite in totale. Nel 2005 i problemi fisici sembrano superati, e con 5 gol e 5 assist in 18 partite è tra i migliori dei rossoneri.
Nell'agosto 2006 però DC lo spedisce ai Los Angeles Galaxy, dove però resta solo sino al 30 giugno 2007, quando lo chiamano i New York Red Bulls, che però lo tagliano al termine della stagione, in cui scende in campo solo 3 volte, anche a causa dell'abuso di antidolorifici di cui faceva uso a seguito di una frattura al piede, ma di cui non si sapeva.
Quaranta ritorna al D.C. United nel marzo 2008, riprendendosi un po' di spazio fino addirittura tornare in Nazionale - con cui aveva esordito nel 2005 - venendo anche chiamato dal CT Bob Bradley per la Gold Cup 2009, in cui mette a segno il suo unico gol con la maglia Stars & Stripes (in un 2-0 contro l'Honduras). Quest'anno invece sprofonda nell'anonimato della squadra, chiudendo con 21 match (10 dall'inizio) e un solo gol, con Olsen che gli ha spesso preferito Chris Pontius e Andy Najar.
“Mi tolgo di mezzo, ma non è una cosa brutta. E' una cosa buona", chiosa Quaranta. "E' un nuovo capitolo della mia vita".