Tra le più belle sorprese dell’undicesima edizione della Gold Cup in fase di svolgimento in USA, un posto speciale lo occupa la Giamaica.
La nazionale caraibica qualche giorno prima che cominciasse la Gold Cup, tramite la voce di Ryan Johnson e Dane Richards, attaccante e ala rispettivamente di San Jose e New York, fece capire a tutti che nell’attuale edizione della Copa de Oro, la Nazione caraibica non voleva solo far da spettatrice, ma cercare qualcosa di più: ossia la vittoria. Infatti la Giamaica non è arrivata con una formazione fragile, ma con con un roster decisamente competitivo e di spessore, composto da ben 13 giocatori provenienti dall’Europa, di cui 7 dall’Inghilterra , 4 dalla Norvegia, e due dall’Ungheria, a cui si sono aggiunti il portiere dei Galaxy Donovan Ricketts, Dane Richards (New York Red Bulls) e Ryan Smith (San Jose). Una nazionale, con il carattere di una provinciale e con la fame di successo, a cui si sono aggiunti una buona tecnica, forza fisica e tanta corsa, che hanno fatto si che i ragazzi del roster giamaicano fino ad oggi mantenessero quanto promesso solo qualche settimana: ossia vincere.
Tale promessa è stata mantenuta ampiamente e con grande merito, infatti la Giamaica con il Messico è la sola squadra ad essere passata ai quarti di finale a punteggio pieno, con 3 vittorie su tre match giocati con Honduras, Grenada e Guatemala, ben 7 reti realizzate e nessuna subita. Dunque quella che sulla carta poteva sembrare solo la bella favola di una Nazionale, che spinta dall’entusiasmo di aver raggiunto un traguardo importante come la Gold Cup, e dal successo ottenuto nella Caribbean Cup, viveva un sogno di mezza estate, immaginando insieme al popolo giamaicano come fosse stupendo vincere una manifestazione del genere, cosa che sembrava irrealizzabile.
Invece i Reggae Boyz, cresciuti giocando a calcio ed ascoltando Bob Marley, ha raggiunto non solo un ottimo risultato come i quarti di finale, ma c’è da giurare che non vorranno fermarsi.
Dunque per gli USA la Giamaica rappresenta un problema non indifferente, infatti la formazione a stelle e strisce, passata come seconda, fino ad oggi non ha brillato come avrebbe dovuto. Molti dei giocatori provenienti dall’Europa non sono in una condizione fisica ottimale, perché stanchi e con nelle gambe i carichi di lavoro di un’intera stagione, ma anche chi proviene dall’MLS non è apparso ancora al top della condizione. Il punto è che i padroni di casa sembra abbiano preso sotto gamba la Gold Cup, dopo le importanti pretazioni a Confederation Cup e Mondiale, ed affrontare la Giamaica in questo stato, significherebbe eliminazione sicura.
Discorso diverso se i ragazzi del C.T. Bob Bradley cambiassero mentalità e tornassero a giocare come sanno, ossia velocità, aggressività e voglia di vincere, insomma come fatto nell’esordio mondiale contro l’Inghilterra o come fatto contro il Brasile nella finale di Confederation Cup. Se ciò dovesse avvenire, allora sicuramente potremmo assistere ad un match bello ed avvincente, ma quella che sulla carta poteva sembrare una gara già scritta in favore degli USA, a conti fatti non lo è.
La difesa USA infatti stanotte si troverà di fronte la sfida più difficile, sino a questo momento, considerate forza e velocità dei giamaicani. Assumendo che il CT Bob Bradley confermi i quattro dietro che hanno giocato contro Guadeloupe, il terzino dell'Aston Villa Eric Lichaj si troverà - giocando fuori ruolo a sinistra - a dover bloccare la velocissima ala dei New York Red Bulls Dane Richards. Stesso problema avrà a destra Steve Cherundolo con Luton Shelton. Serataccia anche per Calros Bocanegra e Clarence Goodson, ch si troveranno con davanti un Ryan Johnson capace di non dare riferimenti agli avversari arretrando per gli inserimenti dei laterali.
Sulla carta la Giamaica scenderà in campo con un 3-4-3 con davanti Richards e Shelton pronti ad arretrare facilmente. Sarà compito del tedesco-americano Jermaine Jones (Schalke 04) a coprire la difesa e a bloccare le iniziative del regista Jason Morrison (27enne che milita in Norvegia, nell'Aalesund). Ai lati probabili Landon Donovan e Clint Dempsey sono la scelta migliore, basta che non vengano costretti a tornare troppo spesso ma lasciati liberi di inserirsi in attacco. E sperando che essendo di ritorno dai matrimoni delle rispettive sorelle (il CT li ha lasciati volare via per due giorni) non siano troppo stanchi. Possibile anche che uno dei due rimanga fuori con dentro Alejandro Bedoya.
La difesa della Giamaica sarà quasi tutta targata MLS, con Jermaine Taylor (Houston), Shavar Thomas (Kansas City), Dicoy Williams (Toronto) - che però potrebbe rimanere fuori per Adrian Reid (Vålerenga)- e il portiere di LA Donovan Ricketts. Un gruppo capace sin'ora di non subire nemmeno un gol.
La sola cosa certa è che la Giamaica vuole continuare a vincere, e senza dubbio non avranno paura di affrontare e superare anche gli USA, che dal canto loro dopo aver essere stati sconfitti due anni fa in finale dal Messico, devono tornare a vincere, primo perché giocano in casa, secondo perché questa Gold Cup vale la qualificazione alla Confederation Cup 2013 di preparazione ai Mondiali del Brasile. Ma prima di tutto c'è da superare una scatenata Giamaica.
Si gioca al RFK Stadium di Washington (DC) alle 21 italiane di domenica. Niente TV in Italia (per lo streaming verificare su www.RojaDirecta.org), mentre andrà in onda dalle 23 su Eurosport 2 l'altro quarto di finale tra Honduras e Costarica.