E' sicuramente il trasferimento shock dell'anno. Era tornato acasa, nella sua Toronto, dopo un peregraniaggio che lo aveva portato in Spagna, a San Jose e poi a Houston. Ma Toronto non si è rivelata per lui quell'isola felice che pensava. Circondato da una squadra mediocre assemblata dallo scozzese Mo Johnston, per lui i playoff sono rimasti una chimera.
Dwayne De Rosario, 32 anni, originario di Scarborough vicino Toronto, era nel secondo anno di quattro del suo contratto con i Reds. Un contratto dal valore di $443,750 per il 2010, assai meno di quanto abbia preso il giocatore più pagato del club, il connazionale Julian de Guzman ($1.717.546), ex Deportivo La Coruna.
Lo scorso settembre De Rosario aveva affermato pubblicamente la propria scontentezza rispetto al suo ingaggio, al punto di arrivare a celebrare un gol contro San Jose mimando la firma di un assegno. Un gesto che era un chiaro messaggio alla dirigenza relativo alla sua volontà di rinegoziare il contratto in essere.
Sono passati vari mesi, ma De Rosario non ha poi certo ammorbidito le proprie istanze, arrivando a dichiarare che sarebbe rimasto fuori senza un nuovo contratto. De Rosario era nell'anno di contratto al termine del quale c’è un’opzione di rinnovo da parte del team, e quindi oltre che più soldi voleva certezze in caso di eventuale infortunio.
“Sono il capitano della squadra, e voglio occuparmi di calcio e solo di calcio“. dice De Rosario. “Allo stesso tempo però debbo preoccuparmi del futuro mio e della mia famiglia. Sono nell’anno di possibile scadenza, e voglio certezze“.
Attualmente Julian De Guzman è il solo designated player della squadra, dopo che il deludente attaccante spagnolo Mista era stato tagliato a fine campionato. E De Rosario era convinto di meritare un contratto da DP (da almeno $500k) e l’aumento che ne conseguirebbe. “Non è tanto quello che voglio, ma quello che penso di meritare”.
Da quando è sbarcato a Houston, nel 2009, dopo i successi di Houston, De Rosario si è affermato quale top player per il TFC, mettendo a segno 31 gol in due anni, aiutando la squadra dell’Ontario a vincere due Canadian club championships (2009 e 2010), venendo nominato MVP del club lo scorso anno.
Fondamentale poi il suo apporto nel 2010, in cui ha segnato 15 dei 33 gol della squadra, mettendosi mostra quale una delle poche note positive di un team che ha fallito la qualificazione ai playoff per il quarto anno consecutivo.
E’ chiaro che c’è del malanimo da parte di De Rosario relativamente alla mancata colontà del club di rinegoziare il contratto. “Credo che se fossero stati motivati lo avrebbero fatto tempo fa” ammette De Rosario.
Paul Mariner, l’ex attaccante della Nazionale inglese - dopo il ritorno del giocatore da Glasgow, al Celtic, cui il TFC ha negato il prestito - appena nominato Direttore Tecnico del team ha dichiarato: “Stiamo cercando di risolvere la cosa“. Ma a quanto pare le cose non sono andate come previste, fino allo scambio che ha portato l'attaccante canadese nella "big apple" in cambio del giovane centrocampista di origini camerunensi Tony Tchani - uno dei migliori rookies prodotti dal Superdraft 2010 - ed il cursore di fascia sudafricano Danleigh Borman, oltre la prima scelta dei Red Bulls nel Superdrat 2012.
Una scelta quella di DeRo, idolo dei Red Patch Boys di Toronto, che ha provocato non poche plemiche nella capitale dell'Ontario.
De Rosario potrebbe immediatamente debuttare con i Red Bulls sabato contro l'ex squadra degli Houston Dynamo.Da vedere ora come il coach di NY, lo svedese Hans Baecke, riuscirà ad armonizzare un trio d'attacco - probabilmente senza eguali in MLS - composto dal francese Thierry Henry, dal giovane nazionale USA Jose Agudelo e dalla stella canadese De Rosario. Dovesse riuscirsi per NY si apreirebbe una strada che va dritta alla MLS Cup.